Sciatalgia
Buongiorno. Sono ormai due anni che soffro di sciatalgia cronica alla gamba destra con alti e bassi circa il dolore. A fine 2012 ho eseguito una RMN in cui veniva riscontrata ad L5-S1 una piccola ernia del disco postero paramediana laterale destra. Nel 2013, ho seguito, prima, una cura conservativa a base di AXIN-C, TAUXIB, e MUSCORIL compresse. Poi DEFLAN 6 mg compresse e sempre ad AXIN-C. NICETILE compresse, UNICUR compresse e AXIN-C ancora. Poi tecarterapia (10 sedute) e fisioterapia individuale per 2 mesi circa. Per qualche mese sono stato meglio ma da maggio 2014 i fastidi sono diventati più frequenti anche se l'entita del dolore è sempre uguale. La notte riesco ancora a dormire, con qualche fastidio quando mi muovo. La mattina quando mi alzo è il momento più brutto con dolori (bruciori e/o crampi) alla gamba destra. Durante la giornata un pò meglio ma poi la sera dopo una giornata di lavoro ritornano i dolori. Insomma non riesco più a svolgere nessuna attività. Per tutta l'estate ho ancora preso Lyrica compresse per 30 gg, UNICUR e AXIN-C per aiutare i nervi periferici continuamente compressi dall'ernia. Adesso su consiglio di un neurochirurgo, che mi ha visitato, ho rifatto la RMN lombosacrale da cui risulta un ernia discale espulsa paramediana intraforaminale destra in L5-S1 con contatto sul sacco durale e sul decorso radicolare omolaterale S1.Il neurochirurgo consiglia intervento di microdiscectomia L5-S1 destro. Esiste un alternativa all'intervento ? Grazie
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Direi che a questo punto si imponga il trattamento chirurgico (se nella Sua zona, nessun Collega esegue il trattamento mininvasivo, per cui La invito a leggere gli articoli, pubblicati nella mia pagina blog, non resta che la microdiscectomia).
Una volta eseguita la procedura, dovrebbe assistere ad un graduale, ma costante,regressione dei disturbi).
Auguri cordiali.
Una volta eseguita la procedura, dovrebbe assistere ad un graduale, ma costante,regressione dei disturbi).
Auguri cordiali.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#2]
Utente
Salve. Grazie per la cordiale risposta.
Ho letto che questi trattamenti mininvasivi sono nati per i pazienti con protrusione discale o ernia contenuta dolorosa ossia quando il disco intevertebrale non sia ancora degenerato e l'ernia non sia ancora espulsa.
Nel mio caso di ernia discale espulsa paramediana intraforaminale destra in L5-S1 quale è l'intervento più appropriato ?
E' vero che l'intervento in microdiscectomia per l'ernia discale intraforaminale, come quella che ho io, richiede spesso il sacrificio parziale o totale di un'articolazione vertebrale lombare per poter visualizzare e infine rimuovere l'ernia discale espulsa ?
Cosa ne pensa sempre nell'ambito dell'approccio minivansivo del tipo di intervento microchirugico che viene effettuato per via controlaterale, una scelta tecnica che risparmierebbe la suddetta artcolazione ?
Grazie infinitamente
Francesco
Ho letto che questi trattamenti mininvasivi sono nati per i pazienti con protrusione discale o ernia contenuta dolorosa ossia quando il disco intevertebrale non sia ancora degenerato e l'ernia non sia ancora espulsa.
Nel mio caso di ernia discale espulsa paramediana intraforaminale destra in L5-S1 quale è l'intervento più appropriato ?
E' vero che l'intervento in microdiscectomia per l'ernia discale intraforaminale, come quella che ho io, richiede spesso il sacrificio parziale o totale di un'articolazione vertebrale lombare per poter visualizzare e infine rimuovere l'ernia discale espulsa ?
Cosa ne pensa sempre nell'ambito dell'approccio minivansivo del tipo di intervento microchirugico che viene effettuato per via controlaterale, una scelta tecnica che risparmierebbe la suddetta artcolazione ?
Grazie infinitamente
Francesco
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Rimane la mininvasiva per via intraforaminale (è addirittura il trattamento ideale perchè arriva direttamente e primariamente nel forame di coniugazione).
Di norma il sacrificio è parziale.
No, indebolirebbe la colonna (è una parziale emilaminectomia bilat.) ma poi nell'articolazione (forame) bisognerebbe sempre entrarci e con strumentazione da microdiscectomia non da mininvasiva, il cui utilizzo, per quest'ultima, prevede necessariamente un diverso tipo di approccio.
Cordialità
Di norma il sacrificio è parziale.
No, indebolirebbe la colonna (è una parziale emilaminectomia bilat.) ma poi nell'articolazione (forame) bisognerebbe sempre entrarci e con strumentazione da microdiscectomia non da mininvasiva, il cui utilizzo, per quest'ultima, prevede necessariamente un diverso tipo di approccio.
Cordialità
[#4]
Utente
Quale tecnica mini invasiva mi consiglia ? Ho letto che esistono varie teniche: discolisi, decompressione discale localizzata, nucleoplastica (Coblazione), laser (Discectomia laser percutanea), discectomia lombare percutanea con metodo meccanico, etc.
Non avrei mai voluto arrivare ad un intervento ed è per questo che vorrei conoscere la tecnica meno invasiva e meno dolorosa.
Grazie ancora di cuore.
Non avrei mai voluto arrivare ad un intervento ed è per questo che vorrei conoscere la tecnica meno invasiva e meno dolorosa.
Grazie ancora di cuore.
[#5]
Le consiglio la tecnica che ho pubblicato nella mia pagina blog ( naturalmente, il Collega la dovrà adattare alle circostanze).
Dia pure notizie conclusive.
Cordialità
P.S.
Tenga sempre presente che tutto il presente consulto è suborditato alla visita ed alla visione delle immagini (complesso di "operazioni" che on-line non è possibile eseguire).
Le mie sono indicazioni di massima.
Di nuovo Auguri cordiali.
Dia pure notizie conclusive.
Cordialità
P.S.
Tenga sempre presente che tutto il presente consulto è suborditato alla visita ed alla visione delle immagini (complesso di "operazioni" che on-line non è possibile eseguire).
Le mie sono indicazioni di massima.
Di nuovo Auguri cordiali.
[#6]
Utente
Grazie al Vostri preziosi consigli ho rafforzato la convinzione che la chirurgia a cielo aperto è da evitare in quanto richiede il sacrificio parziale di alcune strutture a ridosso della colonna vertebrale quando tutto va bene !! Nella mia città di Taranto mi hanno detto che esiste una struttura che effettua interventi mininvasivi per via percutanea. Prenoterò una visita al più presto. Leggendo i suoi articoli ho notato che il trattamento mininvasivo può essere eseguito in video-assistita sotto guida fluoroscopica o endoscopica. Che differenza c'è tra le due ? Grazie ancora. Francesco
[#7]
Complimenti per aver colto anche una simile differenza.
Con l'endoscopia si lavora con l'ausilio di una telecamera che viene immessa fin nel campo operatorio per visualizzare (come se l'Operatore fosse materialmente lì, sul campo operatorio).
Questa metodologia la ho vista applicare, diciamo in via sperimentale, molti anni fa con varie metodologie (alternativamente con lo strumentario di lavoro, coassiale, con approccio controlaterale a quello dove viene inserita la telecamera).
Ho saputo che gli stessi "Proponenti" avevano deciso di non insistere su tali varianti perchè vi era molta dispersione dei tempi chirurgici, aumento del calibro della strumentazione o addirittura dover fare un doppio approccio per ogni singolo intervento.
Personalmente, ho fatto alcuni interventi con una di queste varianti, ma la visibilità del campo non mi è apparsa ottimale, mentre mi veniva a mancare il rapporto dei vari organi (mi mancava l'immediato senso della profondità dello strumentario, la qual cosa è elemento fondamentale per la corretta riuscita dell'intervento).
Con l'Unità fluoroscopica si apprezza immediatamente la posizione di ogni tipo di strumento chirurgico sia in latero-laterale sia in antero-posteriore, quindi visione tridimensionale della zona ove si lavora.
L'apprezzamento della "qualità" delle strutture che si incontrano appartiene alla sensibilità dell'Operatore, alla sua esperienza ed al piano chirurgico che era stato pre-ordinato.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro.
Auguri cordiali e faccia pure ulteriormente sapere.
Con l'endoscopia si lavora con l'ausilio di una telecamera che viene immessa fin nel campo operatorio per visualizzare (come se l'Operatore fosse materialmente lì, sul campo operatorio).
Questa metodologia la ho vista applicare, diciamo in via sperimentale, molti anni fa con varie metodologie (alternativamente con lo strumentario di lavoro, coassiale, con approccio controlaterale a quello dove viene inserita la telecamera).
Ho saputo che gli stessi "Proponenti" avevano deciso di non insistere su tali varianti perchè vi era molta dispersione dei tempi chirurgici, aumento del calibro della strumentazione o addirittura dover fare un doppio approccio per ogni singolo intervento.
Personalmente, ho fatto alcuni interventi con una di queste varianti, ma la visibilità del campo non mi è apparsa ottimale, mentre mi veniva a mancare il rapporto dei vari organi (mi mancava l'immediato senso della profondità dello strumentario, la qual cosa è elemento fondamentale per la corretta riuscita dell'intervento).
Con l'Unità fluoroscopica si apprezza immediatamente la posizione di ogni tipo di strumento chirurgico sia in latero-laterale sia in antero-posteriore, quindi visione tridimensionale della zona ove si lavora.
L'apprezzamento della "qualità" delle strutture che si incontrano appartiene alla sensibilità dell'Operatore, alla sua esperienza ed al piano chirurgico che era stato pre-ordinato.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro.
Auguri cordiali e faccia pure ulteriormente sapere.
[#8]
Utente
Salve Dott. Della Corte,
ho effettuato un ulteriore consulto medico presso una struttura della mia zona in cui effettuano trattamenti mini invasivi.
Dopo un colloquio ed una visita molto accurata, il medico non ha riscontrato nè deficit motorio, nè perdita di forza del piede e della gamba destra.
Ha preso atto dei miei dolori da sciatica alla gamba destra che perdurano tra alti e bassi da oltre due anni e dopo una corretta valutazione delle immagini radiologiche della RMN e RX lombosacrale in ortostasi e clinostasi, mi ha suggerito l'opzione chirurgica della coblazione o radiofrequenze che sembra indicata nei casi di ernie, come la mia, piccole senza grossi deficit muscolari, con sintomatologia dolorosa non regressiva o intermittente e che sembra dare buoni risultati nel caso di ernie intraforaminali.
Cosa ne pensa ?
Grazie. Francesco
ho effettuato un ulteriore consulto medico presso una struttura della mia zona in cui effettuano trattamenti mini invasivi.
Dopo un colloquio ed una visita molto accurata, il medico non ha riscontrato nè deficit motorio, nè perdita di forza del piede e della gamba destra.
Ha preso atto dei miei dolori da sciatica alla gamba destra che perdurano tra alti e bassi da oltre due anni e dopo una corretta valutazione delle immagini radiologiche della RMN e RX lombosacrale in ortostasi e clinostasi, mi ha suggerito l'opzione chirurgica della coblazione o radiofrequenze che sembra indicata nei casi di ernie, come la mia, piccole senza grossi deficit muscolari, con sintomatologia dolorosa non regressiva o intermittente e che sembra dare buoni risultati nel caso di ernie intraforaminali.
Cosa ne pensa ?
Grazie. Francesco
[#9]
Non La ho visitata e non sono in grado di esprimermi su quanto da Lei riferito.
Non ho personale esperienza della coblazione/radiofrequenze, che definirei un trattamento parachirurgico (senza nulla togliere).
Ma la mia domanda, a questo punto, è: il Collega pratica la mininvasiva, così come indicato nei miei scritti, o in altri scritti?
Altrimenti, non vi è scelta.
Cordialmente
Non ho personale esperienza della coblazione/radiofrequenze, che definirei un trattamento parachirurgico (senza nulla togliere).
Ma la mia domanda, a questo punto, è: il Collega pratica la mininvasiva, così come indicato nei miei scritti, o in altri scritti?
Altrimenti, non vi è scelta.
Cordialmente
[#10]
Egr. signore.
mi permetto di intervenire dopo quanto dettagliatamente spiegato dal collega Della Corte per confermare che, nel Suo caso, stando a quanto Lei riporta della RM, non sono indicate né la coblazione né altre metodiche simili.
Le possibilità sono due: la tecnica mininvasiva descritta dal collega e la microdiscectomia.
Mi preme sottolineare che nella microdiscectomia a cielo aperto l'incisione cutanea è poco più di 3-4 cm, si utilizza il microscopio operatorio che consente la magnificazione ottica del campo chirurgico senza doverlo ampliare e sacrificare le strutture ossee limitrofe,
L'accesso al cavo spinale dove, nel Suo caso, ci sarebbe il materiale discale espulso, avviene attraverso l'apertura del legamento giallo, quindi con conservazione delle strutture ossee vertebrali.
La componente discale intraforaminale è ugualmente accessibile da questa via.
La microdiscectomia a cielo aperto consente di ispezionare anche zone non accessibili con la sola via intraforaminale che va riservata appunto alle ernia situate in tale forame.
Non avendo a disposizione le immagini ( e credo che il collega ne convenga) non è quindi possibile dirLe qui quale metodica sia più opportuna.
Le invio cordiali saluti e approfitto per salutare altrettanto cordialmente il collega Della Corte.
mi permetto di intervenire dopo quanto dettagliatamente spiegato dal collega Della Corte per confermare che, nel Suo caso, stando a quanto Lei riporta della RM, non sono indicate né la coblazione né altre metodiche simili.
Le possibilità sono due: la tecnica mininvasiva descritta dal collega e la microdiscectomia.
Mi preme sottolineare che nella microdiscectomia a cielo aperto l'incisione cutanea è poco più di 3-4 cm, si utilizza il microscopio operatorio che consente la magnificazione ottica del campo chirurgico senza doverlo ampliare e sacrificare le strutture ossee limitrofe,
L'accesso al cavo spinale dove, nel Suo caso, ci sarebbe il materiale discale espulso, avviene attraverso l'apertura del legamento giallo, quindi con conservazione delle strutture ossee vertebrali.
La componente discale intraforaminale è ugualmente accessibile da questa via.
La microdiscectomia a cielo aperto consente di ispezionare anche zone non accessibili con la sola via intraforaminale che va riservata appunto alle ernia situate in tale forame.
Non avendo a disposizione le immagini ( e credo che il collega ne convenga) non è quindi possibile dirLe qui quale metodica sia più opportuna.
Le invio cordiali saluti e approfitto per salutare altrettanto cordialmente il collega Della Corte.
[#12]
Non saprei, ed, in ogni caso, non diamo consigli circa Colleghi o Centri clinici ove esista la ns. Specialità.
Le auguro Buone Feste ed approfitto della circostanza per estendere l'Augurio anche al Collega Migliaccio.
Se ha piacere, dia pure ulteriori notizie.
Le auguro Buone Feste ed approfitto della circostanza per estendere l'Augurio anche al Collega Migliaccio.
Se ha piacere, dia pure ulteriori notizie.
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 5.7k visite dal 11/12/2014.
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