Idrocefalo
Buongiorno,
Scrivo perché sono un po' preoccupato per gli esiti di una RMN fatta da una mia stretta parente, già operata di idrocefalo con intervento di terzoventricolocisternostomia endoscopica nel 2009.
Poiché ha ancora disturbi dell'attenzione, confusione e raramente capogiri..., su consiglio del medico ha svolto una RMN il cui esito è di seguito riportato.
Esame dell'encefalo eseguito in condizioni basali con apparecchio operante a 1,5 T, nei tre piani ortogonali, ottenendo immagini T1, T2, T2* dipende ti con acquisizioni TSE, FFE, FLAIR e DWI.
esame messo a confronto con precedente eseguito in data XX 2013;
Invariato il quadro di idrocefalo triventricolare per stenosi benigna dell'acquedotto di Silvio in esiti di intervento di terzo ventricolo cisternostomia con presenza di foto craniotomico a livello frontale del lato destro e di esito gliotico parenchimale frontale omolaterale.
Non evidenzia di segni relativi ad assorbimento liquorale subependimale. Ampliamento del recesso infundibolare del III ventricolo con ghiandola ipofisaria adagiata sul fondo sellare in sella turcica alquanto aumentata di volume.
Marcato ampliamento degli spazi liquorale in sede retrocerebellare con verosimile presenza di cisti aracnoidea oltre che a megacisterna magna.
Corpo calloso assottigliato di aspetto ipotrofico con strutture mediane in asse.
Sostanzialmente invariati i restanti reperti.
Poiché, per quel poco che capisco di termini specifici, pare che il passato intervento non sia servito per niente, vorrei sapere qual è la situazione e se è evitabile un secondo intervento...e se non lo fosse, in cosa consisterebbe.
Ringraziando per la cortese attenzione, ringrazio lo specialista che vorrà rispondere.
Cordialmente.
G.
Scrivo perché sono un po' preoccupato per gli esiti di una RMN fatta da una mia stretta parente, già operata di idrocefalo con intervento di terzoventricolocisternostomia endoscopica nel 2009.
Poiché ha ancora disturbi dell'attenzione, confusione e raramente capogiri..., su consiglio del medico ha svolto una RMN il cui esito è di seguito riportato.
Esame dell'encefalo eseguito in condizioni basali con apparecchio operante a 1,5 T, nei tre piani ortogonali, ottenendo immagini T1, T2, T2* dipende ti con acquisizioni TSE, FFE, FLAIR e DWI.
esame messo a confronto con precedente eseguito in data XX 2013;
Invariato il quadro di idrocefalo triventricolare per stenosi benigna dell'acquedotto di Silvio in esiti di intervento di terzo ventricolo cisternostomia con presenza di foto craniotomico a livello frontale del lato destro e di esito gliotico parenchimale frontale omolaterale.
Non evidenzia di segni relativi ad assorbimento liquorale subependimale. Ampliamento del recesso infundibolare del III ventricolo con ghiandola ipofisaria adagiata sul fondo sellare in sella turcica alquanto aumentata di volume.
Marcato ampliamento degli spazi liquorale in sede retrocerebellare con verosimile presenza di cisti aracnoidea oltre che a megacisterna magna.
Corpo calloso assottigliato di aspetto ipotrofico con strutture mediane in asse.
Sostanzialmente invariati i restanti reperti.
Poiché, per quel poco che capisco di termini specifici, pare che il passato intervento non sia servito per niente, vorrei sapere qual è la situazione e se è evitabile un secondo intervento...e se non lo fosse, in cosa consisterebbe.
Ringraziando per la cortese attenzione, ringrazio lo specialista che vorrà rispondere.
Cordialmente.
G.
[#1]
Gentile Utente,
l'intervento eseguito (terzocisternoventricolostomia endoscopica) è la procedura di scelta nell'idrocefalo triventricolare.
Il risultato del trattamento in questi casi è valutabile più in termini clinici che radiologici: in molti casi si assiste ad un miglioramento clinico, pur persistendo la dilatazione ventricolare.
Nel caso specifico, se i sintomi sono rimasti invariati, occorre sottoporsi ad una nuova valutazione neurochirurgica per stabilire l'eventuale necessità di ulteriori trattamenti.
Cordiali saluti,
l'intervento eseguito (terzocisternoventricolostomia endoscopica) è la procedura di scelta nell'idrocefalo triventricolare.
Il risultato del trattamento in questi casi è valutabile più in termini clinici che radiologici: in molti casi si assiste ad un miglioramento clinico, pur persistendo la dilatazione ventricolare.
Nel caso specifico, se i sintomi sono rimasti invariati, occorre sottoporsi ad una nuova valutazione neurochirurgica per stabilire l'eventuale necessità di ulteriori trattamenti.
Cordiali saluti,
Dr Paolo Perrini
Neurochirurgia Universitaria,
Ospedale "Santa Chiara", Pisa.
perrinipaolo@hotmail.com
www.perrinipaolo.com
[#2]
Utente
Gent.mo dott. Perrini,
Innanzi tutto La vorrei ringraziare per la Sua tempestiva risposta che in parte tranquillizza la mia preoccupazione.
Vuol quindi dire che per la tipologia di idrocefalo quel tipo di operazione era quella da farsi?
I sintomi paiono invariati, è possibile evitare un'altra operazione e utilizzare trattamenti alternativi?
Avremo un controllo neurochirurgico a fine mese, ma avere un quadro delle possibili eventualità mi rasserenerebbe non poco. Non so infatti cosa di intenda per "nuova valutazione neurochirurgica" e quali eventualità si possano aprire.
La ringrazio ancora per la Sua disponibilità e porgo i miei cordiali saluti.
L.
Innanzi tutto La vorrei ringraziare per la Sua tempestiva risposta che in parte tranquillizza la mia preoccupazione.
Vuol quindi dire che per la tipologia di idrocefalo quel tipo di operazione era quella da farsi?
I sintomi paiono invariati, è possibile evitare un'altra operazione e utilizzare trattamenti alternativi?
Avremo un controllo neurochirurgico a fine mese, ma avere un quadro delle possibili eventualità mi rasserenerebbe non poco. Non so infatti cosa di intenda per "nuova valutazione neurochirurgica" e quali eventualità si possano aprire.
La ringrazio ancora per la Sua disponibilità e porgo i miei cordiali saluti.
L.
[#4]
Da quanto scrive l'intervento eseguito è stato quello corretto.
Le cisti aracnoidee sono raccolte di liquor caratterizzate da una propria parete.
La megacisterna magna è una cisterna magna (spazio normalmente presente al passaggio craniospinale) più grande del normale. Tale condizione è una variante anatomica e non una patologia.
Cordialità,
Le cisti aracnoidee sono raccolte di liquor caratterizzate da una propria parete.
La megacisterna magna è una cisterna magna (spazio normalmente presente al passaggio craniospinale) più grande del normale. Tale condizione è una variante anatomica e non una patologia.
Cordialità,
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3.7k visite dal 06/09/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.