Emispasmo facciale
Salve gentile dottore,
sono un ragazzo di 28 anni; è cominciato tutto circa 10 anni fa con leggeri fastidi tremolii alla palpebra inferiore dell’occhio sinistro, nel tempo si sono accentuati, trasformandosi in insopportabili scosse involontarie estese fino alla bocca.
Dopo diversi esami (elettromiografia, elettroencefalogramma, RMN ANGIO TOF) mi è stato riscontrato un emispasmo facciale sinistro, per via di un possibile conflitto vaso nervo a carico del nervo facciale nella fossa cranica posteriore.
Sono 10 anni che combatto e ho provato di tutto per eliminare questo fastidio, anche le iniezioni di tossina botulinica con scarsi risultati. E' un disturbo davvero insopportabile che condiziona in maniera negativa la mia vita lavorativa e di relazione. Così dopo varie ricerche e visite specialistiche mi è stato consigliato l'intervento chirurgico (data anche la giovane età) in quanto va ad agire sulla causa scatenante dello spasmo e cioè il conflitto nervo-vaso.
A tal punto circa 1 anno fa sono stato operato con decompressione neurovascolare del VII nervo cranico. L'intervento è andato bene dandomi subito benefici, le contrazioni involontarie andavano via via diminuendo, sono uscito dall'ospedale dopo una settimana con buone possibilità di miglioramento giorno dopo giorno. Purtroppo dopo pochi giorni gli spasmi sono ritornati, a volte lievi, scatenati anche da situazioni di stress o forte emotività, altre volte invece con una intensità tale da rinchiudermi in camera a piangere e pregare il Signore di non far ritornare più quelle maledette scosse.
I risultati sperati dell’intervento sono andati rovinosamente perduti, peggiorando la situazione scoraggiandomi e abbattendomi ancora di più.
Ora non so cosa fare, vorrei un consiglio, magari un buon medico chirurgo che mi sappia indicare il percorso giusto (anche un nuovo intervento chirurgico) che mi porti alla guarigione definitiva da questa malattia e che mi permetta finalmente di riprendermi la mia vita e la mia serenità.
GRAZIE del gentile, professionale suo riscontro
sono un ragazzo di 28 anni; è cominciato tutto circa 10 anni fa con leggeri fastidi tremolii alla palpebra inferiore dell’occhio sinistro, nel tempo si sono accentuati, trasformandosi in insopportabili scosse involontarie estese fino alla bocca.
Dopo diversi esami (elettromiografia, elettroencefalogramma, RMN ANGIO TOF) mi è stato riscontrato un emispasmo facciale sinistro, per via di un possibile conflitto vaso nervo a carico del nervo facciale nella fossa cranica posteriore.
Sono 10 anni che combatto e ho provato di tutto per eliminare questo fastidio, anche le iniezioni di tossina botulinica con scarsi risultati. E' un disturbo davvero insopportabile che condiziona in maniera negativa la mia vita lavorativa e di relazione. Così dopo varie ricerche e visite specialistiche mi è stato consigliato l'intervento chirurgico (data anche la giovane età) in quanto va ad agire sulla causa scatenante dello spasmo e cioè il conflitto nervo-vaso.
A tal punto circa 1 anno fa sono stato operato con decompressione neurovascolare del VII nervo cranico. L'intervento è andato bene dandomi subito benefici, le contrazioni involontarie andavano via via diminuendo, sono uscito dall'ospedale dopo una settimana con buone possibilità di miglioramento giorno dopo giorno. Purtroppo dopo pochi giorni gli spasmi sono ritornati, a volte lievi, scatenati anche da situazioni di stress o forte emotività, altre volte invece con una intensità tale da rinchiudermi in camera a piangere e pregare il Signore di non far ritornare più quelle maledette scosse.
I risultati sperati dell’intervento sono andati rovinosamente perduti, peggiorando la situazione scoraggiandomi e abbattendomi ancora di più.
Ora non so cosa fare, vorrei un consiglio, magari un buon medico chirurgo che mi sappia indicare il percorso giusto (anche un nuovo intervento chirurgico) che mi porti alla guarigione definitiva da questa malattia e che mi permetta finalmente di riprendermi la mia vita e la mia serenità.
GRAZIE del gentile, professionale suo riscontro
[#1]
Innanzitutto Le consiglio di rivolgersi al Collega che ha effettuato l'intervento affinché egli possa valutare la patogenesi della ricorrenza del suo sintomo. Poi potrebbe essere anche opportuno assumere dei farmaci che, in relazione all'entità del disturbo, potranno essere prescritti dal medico che la visiterà. Cordialità
Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it
[#2]
Utente
La ringrazio per la Sua disponibilità ed il suo consiglio!
Secondo il neurochirurgo che è intervenuto bisognerebbe aspettare un po di tempo (circa 7-8 mesi) per poter elargire una valutazione di questi stimoli persistenti.
Dato che il nervo facciale, durante questi anni, è stato indotto da consecutive stimolazioni (fenomeno di Kindling), quindi l'insorgenza di attività spontanea nelle fibre stesse è legata alla presenza di corto circuiti nelle singole sinapsi. Ma anche stati di forte emotività e stress possono provocare e stimolare gli spasmi.
La terapia mediante dei farmaci particolari mi potrebbe aiutare a limitare o risolvere il problema? Dato che sono antiepilettici e/o sedativi potrebbero entrare in contrasto o essere non adatti con la vita lavorativa? dato che svolgo un lavoro dove nn posso concedere distrazioni e devo essere sempre attivo e presente.
Lei consiglierebbe in aggiunta, anche qualche tecnica di rilassamento e autocontrollo o potrebbe risultare inefficacie?
La ringrazio ancora per la Sua attenzione e cordialità
Secondo il neurochirurgo che è intervenuto bisognerebbe aspettare un po di tempo (circa 7-8 mesi) per poter elargire una valutazione di questi stimoli persistenti.
Dato che il nervo facciale, durante questi anni, è stato indotto da consecutive stimolazioni (fenomeno di Kindling), quindi l'insorgenza di attività spontanea nelle fibre stesse è legata alla presenza di corto circuiti nelle singole sinapsi. Ma anche stati di forte emotività e stress possono provocare e stimolare gli spasmi.
La terapia mediante dei farmaci particolari mi potrebbe aiutare a limitare o risolvere il problema? Dato che sono antiepilettici e/o sedativi potrebbero entrare in contrasto o essere non adatti con la vita lavorativa? dato che svolgo un lavoro dove nn posso concedere distrazioni e devo essere sempre attivo e presente.
Lei consiglierebbe in aggiunta, anche qualche tecnica di rilassamento e autocontrollo o potrebbe risultare inefficacie?
La ringrazio ancora per la Sua attenzione e cordialità
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.5k visite dal 23/06/2014.
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