Protrusione discale

Ho 53 anni, e soffro da anni di discopatia, con sintomi periodici. in seguito all'intensificarsi di dolori nella parte lombare-sacrale ho eseguito nel 2012 una R.M. al rachide e sono emersi i seguenti dettagli fondamentali:
parziale restringimento delle dimensioni dei canali di coniiugazione L3-L4- e L4-L5 e parziale difetto delle faccette articolari posteriori.
Protrusione discale ad ampio raggio estesa L4-L5 E L5-S1
a distanza di un anno e mezzo, dopo aver provato inutilmente e senza risultati un esperto autorevole chiropratico, ginnastica vertebrale con scaricamento della schiena, agopuntura e cicli di tens, riducendo attività fisica (corsa leggera ) pur riguardandomi nell'alimentazione sono ancora sovrappeso e negli ultimi 18 mesi i dolori alla zona lombare sono diventati pressoché quotidiani, con fasi acute che , pur non provocando dolori alle gambe, causano grande sofferenza nel camminare e alla lunga un intorpidimento - debolezza delle gambe. Ho consultato in questi giorni un autorevole ortopedico-chirurgo il quale mi ha praticamente indicato come unica strada per la soluzione del problema, l'intervento di stabilizzazione vertebrale posteriore percutanea, in chirurgia mininvasiva. Mi ha indicato anche la possibile
strada dell'ozono-ossigeno terapia , considerandola però altamente improbabile nella riuscita.
Non sono qui a richiedere una diagnosi ovviamente, ma solo un parere circa la pressochè unica possibilità dell'intervento di stabilizzazione: possibile che sia così da escludere a priori un programma di fisioterapia adeguato? Mi chiedo se ci sono concrete possibilità di recupero senza dover ricorrere necessariamente alla sala operatoria.

Ringrazio di cuore per ogni parere - indicazione che cortesemente vorrete fornirmi