Parere terapia ernia del disco

Salve, da anni convivo con due ernie (L4-L5 e L5-S1) e devo premettere che non ho avuto particolare cura di esse ma neanche menefreghismo. I sintomi si limitavano al mal di schiena nella zona sacrale e con qualche giorno se non addirittura qualche ora di riposo scomparivano. Nel mese di novembre ho iniziato ad avere fastidio alla gamba sx, nel mese di dicembre il fastidio è diventato un dolore e nel mese di gennaio ho fatto una RMN da cui risulta che le ernie sono più grosse e spingono sul nervo sciatico (scusi i termini grossolani). Dopo vari consulti e determinato a tenere l'intervento come ultima opzione ho optato per una terapia osteopatica. Da premettere che nei vari consulti nessuno mi ha consigliato degli antinfiammatori o antidolorifici locali. Nel mese di febbraio ho portato una cintura lombare e niente altro perchè a detta del dottore il nervo era troppo infiammato. Da fine febbraio mi sottopongo una volta a settimana a terapia osteopatica (si tratta di una terapia leggerissima e che non mi reca alcun dolore) e nelle prime settimane ho avuto buoni riscontri in termini di mobilità e riduzione del dolore. Purtroppo nelle ultime due settimane il dolore è tornato ai livelli di Dicembre anche se la moblilità è ancora migliorata. Pertanto i dubbi per i quali le chiedo consulto sono:
è possibile che l'aumento del dolore sia dovuto ad un peggioramento delle ernie?
è possibile che invece le ernie si stiano riducendo?
inoltre ho notato che mentre prima quando mi sdraiavo in posizione supina dopo pochi minuti il dolore si attenuava di molto, adesso quando mi sdraio il dolore aumenta e solo dopo diverse ore si attenua un pò. cosa significa?
Anticipatamente ringrazio.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Se il disturbo sta diventando invalidante a tal punto, mi sembra che emerga la possibilità/opportunità di pensare ad una soluzione chirurgica.
Non ho capito che cosa sta facendo la persona cui lei si è rivolto (non mi pare che la figura dell'osteopata abbia un riconoscimento nel nostro ordinamento).
Si rivolga ad un Neurochirurgo della Sua zona che valuterà anche la presenza di eventuali danni obiettivabili e Gli chieda se, eventualmente, vi sia la possibilità di intervenire con tecnica mininvasiva ed anestesia locale (su quest'ultimo aspetto, si documenti leggendo gli articoli divulgativi che ho pubblicato sulla mia pagina blog).
Cordialità

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