Ematoma sub-durale
Salve, vi chiedo ,per favore, un parere per cercare di fugare un dubbio che mi assilla e che ha riguardato mio padre che è venuto a mancare due mesi dopo (passati in coma) dal fatto di cui ora vi parlo:
Per brevi linee, mio padre perdeva l'equilibrio nel raccogliere un sasso da terra e toccava ,leggerissimamente, la testa sul suolo. Non si diede tanta importanza all'accaduto e tutto sembrava normale fino a quando ,dopo un paio di ore, cominciò a non rispondere ai comandi verbali di mia madre. Fù chiamata immediatamente l'ambulanza e trasportato al vicino ospedale sito nel mio paese. Una volta arrivati ,il medico ci disse subito che non c'era niente da fare perchè era sicuro che ci fosse un Ictus Emorragico in corso. Immediatamente chiedevamo che gli venisse effettuata una T.A.C. all’istante per verificare la reale entità del danno e se fosse operabile ma il Medico rispose che in questi casi era inutile vedere il danno presente in quanto non c’era nulla da fare.
Mio padre fù messo su una barella e gli fù attaccata una flebo con soluzione fisiologica. Continuammo ad insistere sulla necessità di una T.A.C più e più volte, e solo dopo circa 3 ore e mezza gli venne fatta. ( in realtà venne effettuata più per scrollarsi di dosso questi parenti fastidiosi che per verificare effettivamente la gravità della situazione). Una volta effettuata , chiesi quale fosse il quadro che ne uscì, ma questa volta però il medico del Pronto Soccorso prima di rispondermi mi disse che voleva chiedere un consulto ad un Neurochirurgo di un'ospedale della Provincia. La risposta del Neurochirurgo fù quella che sì, si trattava di emorragia cerebrale ma di natura traumatica e che si doveva intervenire il prima possibile... Per cui, dopo circa 4 ore ,il quadro improvvisamente cambiava. Dalla situazione di completa inerzia con mio padre disteso sulla barella per il quale niente serviva e niente si poteva fare perché era stato colpito da un Ictus, alla scoperta che si trattava invece di Emorragia intracranica da trauma e che si doveva operare urgentemente..anzi, meglio, doveva essere operato il prima possibile.
Vi chiedo cortesemente, oltre ad un parere personale sulla condotta e, probabile, negligenza del medico del P.S. , se vi sia un tempo legale massimo entro il quale fare diagnosi di Emorragia da Trauma... Tutte le mie ricerche mi han portato a risposte del tipo : "il prima possibile" ,oppure, " anche 10 minuti di ritardo possono essere fatali ad un possibile recupero".
Una curiosità: ho ritirato il referto di quella notte , e nella diagnosi è stato scritto iniazialmente "Chetosi" , cancellato in malo modo per cercare di non far leggere sotto, e poi successivamente aggiunta la diagnosi corretta. Referto , tra l'altro , che contiene numerose cancellature in particolar modo riferite ad orari che venivano scritti, cancellati tramite scarobocchi, aggiornati.. ricancellati.
Vi saluto e vi ringrazio già adesso,anche solo per aver letto, e mi scuso dell'esser stato così prolisso.
Per brevi linee, mio padre perdeva l'equilibrio nel raccogliere un sasso da terra e toccava ,leggerissimamente, la testa sul suolo. Non si diede tanta importanza all'accaduto e tutto sembrava normale fino a quando ,dopo un paio di ore, cominciò a non rispondere ai comandi verbali di mia madre. Fù chiamata immediatamente l'ambulanza e trasportato al vicino ospedale sito nel mio paese. Una volta arrivati ,il medico ci disse subito che non c'era niente da fare perchè era sicuro che ci fosse un Ictus Emorragico in corso. Immediatamente chiedevamo che gli venisse effettuata una T.A.C. all’istante per verificare la reale entità del danno e se fosse operabile ma il Medico rispose che in questi casi era inutile vedere il danno presente in quanto non c’era nulla da fare.
Mio padre fù messo su una barella e gli fù attaccata una flebo con soluzione fisiologica. Continuammo ad insistere sulla necessità di una T.A.C più e più volte, e solo dopo circa 3 ore e mezza gli venne fatta. ( in realtà venne effettuata più per scrollarsi di dosso questi parenti fastidiosi che per verificare effettivamente la gravità della situazione). Una volta effettuata , chiesi quale fosse il quadro che ne uscì, ma questa volta però il medico del Pronto Soccorso prima di rispondermi mi disse che voleva chiedere un consulto ad un Neurochirurgo di un'ospedale della Provincia. La risposta del Neurochirurgo fù quella che sì, si trattava di emorragia cerebrale ma di natura traumatica e che si doveva intervenire il prima possibile... Per cui, dopo circa 4 ore ,il quadro improvvisamente cambiava. Dalla situazione di completa inerzia con mio padre disteso sulla barella per il quale niente serviva e niente si poteva fare perché era stato colpito da un Ictus, alla scoperta che si trattava invece di Emorragia intracranica da trauma e che si doveva operare urgentemente..anzi, meglio, doveva essere operato il prima possibile.
Vi chiedo cortesemente, oltre ad un parere personale sulla condotta e, probabile, negligenza del medico del P.S. , se vi sia un tempo legale massimo entro il quale fare diagnosi di Emorragia da Trauma... Tutte le mie ricerche mi han portato a risposte del tipo : "il prima possibile" ,oppure, " anche 10 minuti di ritardo possono essere fatali ad un possibile recupero".
Una curiosità: ho ritirato il referto di quella notte , e nella diagnosi è stato scritto iniazialmente "Chetosi" , cancellato in malo modo per cercare di non far leggere sotto, e poi successivamente aggiunta la diagnosi corretta. Referto , tra l'altro , che contiene numerose cancellature in particolar modo riferite ad orari che venivano scritti, cancellati tramite scarobocchi, aggiornati.. ricancellati.
Vi saluto e vi ringrazio già adesso,anche solo per aver letto, e mi scuso dell'esser stato così prolisso.
[#1]
Egr. signore,
per poter dare un giudizio obiettivo sarebbe necessario, anzi indispensabile, consultare la documentazione clinica.
Se le cose stanno come le ha raccontate, è verosimile che ci possano essere stati dei comportamenti gravemente omissivi, ma ovviamente tutti da provare.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti Le invio cordiali saluti
per poter dare un giudizio obiettivo sarebbe necessario, anzi indispensabile, consultare la documentazione clinica.
Se le cose stanno come le ha raccontate, è verosimile che ci possano essere stati dei comportamenti gravemente omissivi, ma ovviamente tutti da provare.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti Le invio cordiali saluti
[#2]
Utente
La ringrazio di vero cuore Dottore, per avermi risposto e per averlo fatto in modo così celere. Come scritto precedentemente, sono in possesso del solo referto del Pronto Soccorso che un Medico conoscente ,che lo ha visionato accidentalmente, ha definito "il più brutto mai visto". In realtà non sò se posso chiedere, da semplice utente/cittadino, all' ospedale altro tipo di documentazione che possa ancor meglio definire il quadro. Ha consigli da darmi? Del tipo a chi rivolgermi, a chi far vedere la documentazione in mio possesso o cosa fare per verificare se vi sia stato effettivamente ritardo e/o errata diagnosi, che forse avrebbe potuto cambiare la situazione clinica di mio padre? E ancora , e poi non la disturbo più, perchè scrivere nella diagnosi iniziale "Chetosi" ( si legge benissimo, nonostante gli scarabocchi fatti sopra ) quando oralmente il medico faceva riferimento ad Ictus in corso? La diagnosi corretta è stata aggiunta con altra penna ,diversa da quella con cui è stato stilato l'intero referto, cosa che mi fà pensare che sia stata scritta successivamente , presumibilmente dopo aver fatto la TAC....
La ringrazio nuovamente del tempo perso con il mio consulto e spero altresì che capisca il mio stato d'animo e i dubbi che ho sul fatto che forse, non doveva per forza avere questo epilogo...nonostante sia cosciente della situazione grave in cui versava mio padre.
La saluto e Le auguro una buona giornata.
La ringrazio nuovamente del tempo perso con il mio consulto e spero altresì che capisca il mio stato d'animo e i dubbi che ho sul fatto che forse, non doveva per forza avere questo epilogo...nonostante sia cosciente della situazione grave in cui versava mio padre.
La saluto e Le auguro una buona giornata.
[#3]
Lei ha diritto di chiedere tutta la documentazione clinica (cartelle, referti, immagini radiologiche ecc,).
Come Le dicevo, questa va poi esaminata da uno specialista (in questo caso un neurochirurgo) che potrà concludere se vi sono o no elementi di responsabilità.
Cordialmente
Come Le dicevo, questa va poi esaminata da uno specialista (in questo caso un neurochirurgo) che potrà concludere se vi sono o no elementi di responsabilità.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.6k visite dal 30/01/2014.
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