Ernia disco lombare

Buongiorno,
sono un ragazzo di 31 anni, operato nel 2011 con tecnica microdiscectomia a livello L4-L5 (a marzo e, per recidiva allo stesso livello, a maggio).

A distanza di circa 5 mesi dal secondo intervento avevo eseguito RNM con m.c. che evidenziava compressione del sacco durale (cicatrice?)

In questi 3 anni circa si sono susseguiti periodi positivi (lievi fastidi) e periodi meno positivi (dolore e infiammazione nervo sciatico fino al piede accentuati dalla posizione seduta).

Volevo chiedere, visto che purtroppo per lavoro sono costretto a rimanere seduto per 8 ore al giorno, cosa potrei fare per risolvere questo fastidioso problema .

Il nuoto (stile libero e dorso x2 volte/settimana) mi portano miglioramenti della sintomatologia, lo sci di fondo (che peraltro mi era stato consigliato) invece tende a infiammare il nervo sciatico.

Sapete consigliarmi un modello di busto ortopedico da indossare durante l'attività sportiva (ciclismo e sci fondo) ?

E' possibile, in ultima ipotesi, anche un nuovo intervento senza ricorrere a stabilizzazione? Qual è lo stato dell'arte in riferimento alle tecniche di stabilizzazione (può essere dinamica)?

Grazie e buona giornata
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Egr. signore,
l'indicazione a un intervento e alle tecniche da utilizzare è possibile solo avendo un quadro completo dello stato clinico di un paziente.
Ciò lo si ottiene visitandoLa, valutando la Sua documentazione clinica, visionando le immagini degli esami pre e post operatori e quant'altro sia necessario per porre una diagnosi e quindi una terapia.

Cosa intende con la domanda sullo stato dell'arte delle tecniche di stabilizzazione?

Codialmente
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Buongiorno dott.

chi mi aveva operato aveva detto che il ulteriore intervento avrebbe comportato la rimozione dell'intero disco e l'inserimento di di placche per bloccare le vertebre e mi sembra di capire che non privo di controindicazioni sopratutto su pazienti giovani.

Questo 3 anni fa. Oggi mi chiedo quali sono le tecniche utilizzate per ottenere una stabilizzazione della colonna: stabilizzazione fissa o dinamica, tecnica percutanea o a cielo aperto,...? e cosa ci si può aspettare dopo l'intevento in termini di limitazioni ed eventuali problematiche a lungo termine?

Grazie e saluti

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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Alle Sue domande non è possibile rispondere perchè ogni decisione chirurgica e sulle tecniche da utilizzare va presa conoscendo il paziente, la patologia da trattare e quant'altro necessario per un corretto inquadramento diagnostico e terapeutico.
Le diverse tecniche non si escludono a vicenda o comunque non sono sostituibili a piacimento, nel senso che un intervento con tecnica percutanea può essere indicato per la Sua patologia e non per altro paziente con analoga patologia.
Così per la scelta tra stabilizzazione rigida o dinamica.

In sintesi la tecnica chirurgica non si sceglie perchè piace al chirurgo o al paziente, ma perchè le condizioni cliniche, tipiche della patologia da trattare, impongono la scelta più indicata.

Cordialmente
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