Discopatie severe - stenosi L2 S1
Egrego Dott.,
sottopongo alla vostra attenzione il recente esito di una RM RACHIDE LOMBOSACRALE effettuata da mio marito a causa di continui episodi di “blocco”, l’ultimo addirittura lo ha costretto ad assentarsi dal lavoro per un mese. Trattasi di soggetto di anni 49 che svolge attività lavorativa piuttosto faticosa: operaio gommista addetto sia ad autovetture che camion.
Ritornando alla recente RM, riporto il referto:
E’ Stato esaminato il tratto di rachide compreso tra D11 e S2 con studio mirato degli spazi inters. da D12 a S1. Regolare allineamento dei metameri vertebrali. Riduzione in altezza con perdita di segnale discale a livello L4-L5 ed L5-S1. A livello dello spazio intersomatico D12-L1 minima protr discale paramediana sx senza evidenza di compressione delle radici nervose emergenti dai forame di coniug. A livello spazio inters L1-L2 minima protr.disc.mediana, con minima impronta sulla parete anteriore del sacco durale, senza evidenza di conflitto con le radici nervose emergenti dai forami di coniugazione. A livello spazio inters L2-L3 protr.disc erniaria mediana paramed sx che determina compress. della parete anteriore del sacco durale, senza evidenza di conflitto con radici nervose emergenti dal forame di coniug. A livello spazio inters L3-L4 protrusione discale conc. con impronta sulla parete anteriore del sacco durale, riduzione in ampiezza di entrambi i forami di coniug e minimo contatto con la radice nervosa emergente dal forame di coniug di dx. A livello dello spazio L4-L5 protr.disc conc. con impronta sulla parete anteriore del sacco durale, riduzione in ampiezza di entrambi i forami di coniug. e minimo contatto con le radici nervose emergente dal forame di coniug. di dx. A livello L5-S1 minima protr.disc conc con impronta sulla parte anteriore del sacco durale senza evidenza di conflitto con le radice nervose emergenti dai forami di coniug. Minima riduzione in ampiezza su base acquisita dello speco vertebrale ai livelli L2-L3 L3-L4 L4-L5. Iperintensità di segnale di significato degen, in corrispondenza delle marginali somatiche affrontate tra i somi L5-S1. Non alterazioni di segnale a carico del compartimento midollare spongioso. Non tumefazione dei tessuti molli paravertebrali. Non si rilevano alterazioni a carico del cono midollare e della cauda equina.
Sottoposto a visita specialis. la diagnosi è stata: discopatie severe a più livelli con disc bulging: stenosi da L2 a S1 – consigliato programma chirurgico di sintesi dinamica L1-S1 con decompressione a più livelli. L'ntervento ci preoccupa: il medico ha spiegato che si ridurrà notevolmente l’attuale sintomatologia ma che comunque le altre vertebre non versano in migliore situazione. Ci preoccupa la possibilità che riprendendo la normale attività lavorativa lavorativa le altre vertebre possano cedere Da 3/4 mesi il dolore alla zona lombare è costante. Periodici gli episodi di blocco e intorpidimento alle gambe con difficoltà nell'att.lav. Gradiremmo una vostra opinione
sottopongo alla vostra attenzione il recente esito di una RM RACHIDE LOMBOSACRALE effettuata da mio marito a causa di continui episodi di “blocco”, l’ultimo addirittura lo ha costretto ad assentarsi dal lavoro per un mese. Trattasi di soggetto di anni 49 che svolge attività lavorativa piuttosto faticosa: operaio gommista addetto sia ad autovetture che camion.
Ritornando alla recente RM, riporto il referto:
E’ Stato esaminato il tratto di rachide compreso tra D11 e S2 con studio mirato degli spazi inters. da D12 a S1. Regolare allineamento dei metameri vertebrali. Riduzione in altezza con perdita di segnale discale a livello L4-L5 ed L5-S1. A livello dello spazio intersomatico D12-L1 minima protr discale paramediana sx senza evidenza di compressione delle radici nervose emergenti dai forame di coniug. A livello spazio inters L1-L2 minima protr.disc.mediana, con minima impronta sulla parete anteriore del sacco durale, senza evidenza di conflitto con le radici nervose emergenti dai forami di coniugazione. A livello spazio inters L2-L3 protr.disc erniaria mediana paramed sx che determina compress. della parete anteriore del sacco durale, senza evidenza di conflitto con radici nervose emergenti dal forame di coniug. A livello spazio inters L3-L4 protrusione discale conc. con impronta sulla parete anteriore del sacco durale, riduzione in ampiezza di entrambi i forami di coniug e minimo contatto con la radice nervosa emergente dal forame di coniug di dx. A livello dello spazio L4-L5 protr.disc conc. con impronta sulla parete anteriore del sacco durale, riduzione in ampiezza di entrambi i forami di coniug. e minimo contatto con le radici nervose emergente dal forame di coniug. di dx. A livello L5-S1 minima protr.disc conc con impronta sulla parte anteriore del sacco durale senza evidenza di conflitto con le radice nervose emergenti dai forami di coniug. Minima riduzione in ampiezza su base acquisita dello speco vertebrale ai livelli L2-L3 L3-L4 L4-L5. Iperintensità di segnale di significato degen, in corrispondenza delle marginali somatiche affrontate tra i somi L5-S1. Non alterazioni di segnale a carico del compartimento midollare spongioso. Non tumefazione dei tessuti molli paravertebrali. Non si rilevano alterazioni a carico del cono midollare e della cauda equina.
Sottoposto a visita specialis. la diagnosi è stata: discopatie severe a più livelli con disc bulging: stenosi da L2 a S1 – consigliato programma chirurgico di sintesi dinamica L1-S1 con decompressione a più livelli. L'ntervento ci preoccupa: il medico ha spiegato che si ridurrà notevolmente l’attuale sintomatologia ma che comunque le altre vertebre non versano in migliore situazione. Ci preoccupa la possibilità che riprendendo la normale attività lavorativa lavorativa le altre vertebre possano cedere Da 3/4 mesi il dolore alla zona lombare è costante. Periodici gli episodi di blocco e intorpidimento alle gambe con difficoltà nell'att.lav. Gradiremmo una vostra opinione
[#1]
Gentile Signora,
essendo un fautore della stabilizzazione dinamica rispetto a quella rigida, sono particolarmente interessato a questo tipo di casi.
A leggere il referto della risonanza magnetica, però, non si individuano i segni di ' discopatie severe a più livelli..', come lei riferisce si sia espresso il collega che lo ha visitato.
Analizzando il caso, per quel che si può, non ci riporta dati fisionomici importanti come il peso e l'altezza di suo marito. L'attività lavorativa svolta è sicuramente pesante, quindi da considerare come cofattore nei suoi disturbi.
Consiglierei di completare il quadro con uno studio dinamico, appunto, adeguato alla programmazione di un eventuale, ma a mio parere non ancora obbligatorio, intervento chirurgico, con esame rx rachide lombosacrale con prove dinamiche in flesso estensione, rm rachide con prove da carico.
Il quadro da lei descritto sembrerebbe corrispondere ad una iniziale discopatia diffusa, che può inizialmente essere ben trattata con misure conservative come l'ottimizzazione del peso corporeo, con una buona attività fisica regolare, eventualmente preceduta da visita fisiatrica e trattamento FKT posturale. Sicuramente andrà reimpostata l'attività lavorativa, se possibile, verso mansioni non gravose per il rachide.
Resto in attesa di sue notizie,
cordiali saluti,
essendo un fautore della stabilizzazione dinamica rispetto a quella rigida, sono particolarmente interessato a questo tipo di casi.
A leggere il referto della risonanza magnetica, però, non si individuano i segni di ' discopatie severe a più livelli..', come lei riferisce si sia espresso il collega che lo ha visitato.
Analizzando il caso, per quel che si può, non ci riporta dati fisionomici importanti come il peso e l'altezza di suo marito. L'attività lavorativa svolta è sicuramente pesante, quindi da considerare come cofattore nei suoi disturbi.
Consiglierei di completare il quadro con uno studio dinamico, appunto, adeguato alla programmazione di un eventuale, ma a mio parere non ancora obbligatorio, intervento chirurgico, con esame rx rachide lombosacrale con prove dinamiche in flesso estensione, rm rachide con prove da carico.
Il quadro da lei descritto sembrerebbe corrispondere ad una iniziale discopatia diffusa, che può inizialmente essere ben trattata con misure conservative come l'ottimizzazione del peso corporeo, con una buona attività fisica regolare, eventualmente preceduta da visita fisiatrica e trattamento FKT posturale. Sicuramente andrà reimpostata l'attività lavorativa, se possibile, verso mansioni non gravose per il rachide.
Resto in attesa di sue notizie,
cordiali saluti,
Dr. Alessandro Rinaldi
[#2]
Utente
Gent.mo Dr. Rinaldi,
la ringrazio per la celere risposta.
Mi scuso per non aver considerato l'importanza dei dati da lei richiesti, che di seguito indico: Altezza 1,67 - Peso Kg. 65.
Nel contempo la informo che mio marito ieri ha effettuato un ulteriore visita specialistica (per un confronto vista la precedente diagnosi) a seguito della quale si consiglia intervento chirurgico in artrodesi VL-IS (spero di aver decifrato correttamente la calligrafia). Nel frattempo si consiglia ginnastica dolce antalgica - fascia elastica lombare tipo Elcross sul lavoro.
Purtroppo non mi è chiaro se le due diagnosi sono uguali.
Alla luce di ciò Lei cosa ci consiglia?
La ringrazio anticipatamente.
la ringrazio per la celere risposta.
Mi scuso per non aver considerato l'importanza dei dati da lei richiesti, che di seguito indico: Altezza 1,67 - Peso Kg. 65.
Nel contempo la informo che mio marito ieri ha effettuato un ulteriore visita specialistica (per un confronto vista la precedente diagnosi) a seguito della quale si consiglia intervento chirurgico in artrodesi VL-IS (spero di aver decifrato correttamente la calligrafia). Nel frattempo si consiglia ginnastica dolce antalgica - fascia elastica lombare tipo Elcross sul lavoro.
Purtroppo non mi è chiaro se le due diagnosi sono uguali.
Alla luce di ciò Lei cosa ci consiglia?
La ringrazio anticipatamente.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.2k visite dal 28/01/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ipertensione
L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.