Rischio aneurismi
Gent. dottore, parlando di aneurismi, nella mia famiglia non ci sono stati casi di parenti di primo grado ( fratelli, genitori) che li abbiano avuti, tuttavia un mio cugino morì a 15 anni per una forma di aneurisma congenita che mostrava sintomi sin dalla nascita, di recente una zia paterna è stata ricoverata per la rottura di un aneurisma, all’ospedale le hanno praticato l’intervento con la sonda teleguidata inserita all’inguine, tutto sembra riuscito e pian piano si sta riprendendo anche se ancora non si sa che danni abbia riportato; da parte mia mi sono sottoposto da piccolo a elettroencefalogramma con esito negativo, e qualche anno fa, all’età di 30 anni, ho fatto una risonanza magnetica del cervello, per vertigini, col seguente risultato: Sistema ventricolare in asse, non dilatato; non sono evidenti aree da alterato segnale a carico del parenchima cerebrale; quindi negativo, inoltre non ho problemi di pressione alta, o cardiaci, non sono fumatore, non bevo alcolici ecc, Le domando, visti però i due casi sopra descritti, vi è una familiarità e quindi sarei comunque anch’io a rischio? La risonanza ha dimostrato che non c'è un problema congenito? Grazie
[#1]
Gentile utente,
Per quanto riguarda la sua storia familiare, se non ci sono parenti di primo grado che abbiano avuto un aneurisma intracranico, non ci sono evidenze scientifiche che il rischio di sviluppare un aneurisma sia maggiore per lei rispetto al resto della popolazione.
Nonostante ciò gli aneurismi, tranne in rari casi, non sono congeniti, cioè non sono presenti alla nascita ma si formano nel corso degli anni.
Per quanto riguarda la risonanza magnetica, soprattutto se non sono state fatte sequenze angio-RM, non è un esame molto preciso nella diagnosi di un aneurisma.
Concludendo, direi che il suo riscrischio di sviluppare un aneurisma non è diverso da quello della popolazione generale, ma che gli esami a cui si è sottoposto non sono sufficienti ad escludere per sempre che non abbia o non possa sviluppare un aneurisma.
Per quanto riguarda la sua storia familiare, se non ci sono parenti di primo grado che abbiano avuto un aneurisma intracranico, non ci sono evidenze scientifiche che il rischio di sviluppare un aneurisma sia maggiore per lei rispetto al resto della popolazione.
Nonostante ciò gli aneurismi, tranne in rari casi, non sono congeniti, cioè non sono presenti alla nascita ma si formano nel corso degli anni.
Per quanto riguarda la risonanza magnetica, soprattutto se non sono state fatte sequenze angio-RM, non è un esame molto preciso nella diagnosi di un aneurisma.
Concludendo, direi che il suo riscrischio di sviluppare un aneurisma non è diverso da quello della popolazione generale, ma che gli esami a cui si è sottoposto non sono sufficienti ad escludere per sempre che non abbia o non possa sviluppare un aneurisma.
Dr. Marco Baldassa
neurochirurgobz@libero.it
[#2]
Ex utente
Grazie per la Sua risposta dott. Baldassa, volevo domandarLe in ultimo se c'è un modo per prevenire il rischio di aneurismi, e al primo sintomo ( forte mal di testa persistente ) nel caso che venga diagnosticato in tempo, è possibile intervenire in modo che si scongiuri il rischio della rottura della vena? Grazie
[#3]
Gentile utente ,
purtroppo non esiste un modo per prevenire con certezza la formazione di un aneurisma,ma quello che si può sicuramente fare è evitare i fattori di rischio.
Il fatto che lei non fumi, non beva e non sia iperteso, la fa essere meno a rischio di altri soggetti per lo sviluppo di un aneurisma.
purtroppo non esiste un modo per prevenire con certezza la formazione di un aneurisma,ma quello che si può sicuramente fare è evitare i fattori di rischio.
Il fatto che lei non fumi, non beva e non sia iperteso, la fa essere meno a rischio di altri soggetti per lo sviluppo di un aneurisma.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.2k visite dal 20/01/2014.
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