Ernie discali rachide cervicale con deformazione spondilosica

Ch.mo Dr,
formulo la presente per esporre il mio caso clinico e per avere un parere specialistico circa eventuali terapie che potrebbero risultare utili nel predetto caso.
Uomo di 58 anni, normopeso, non iperteso, non diabetico, sofferente da molti anni di cervicalgia e più recentemente (da alcuni mesi) con riacutizzazione della predetta cervicalgia accompagnata da brachialgia sx e con parestesie notturne al !°,2° e 3° dito mano sx. Associati sintomi vertiginosi,anche se incostanti. Da circa tre mesi altresì comparsa di verosimile tendinite del muscolo sopaspinoso (bilateralmente) come ipotizzato in corso di consulenza ortopedica. Per il persistere ed accentuarsi della predetta sintomatologia dolorosa ,ho eseguito questa settimana RMN rachide cervicale con integrazione TAC del soma di C5 che di seguito riporto per una Vs.cortese valutazione:
"Vistosi segni di cervicouncoartrosi,con deformazione spondilosica dei somi vertebrali (ove si riconoscono aeree degenerative di alterazione strutturale;in particolare nel soma di C5 si apprezzano,prospicienti le limitanti somatiche,cavità geodiche) e sublussazione anteriore (di circa 3 mm.) di D1 su D2. Significativi segni di artrosi a carico dei massicci articolari. Coesistono discopatie multiple che interessano il tratto tra C2 e C7,ove i dischi intersomatici appaiono ridotti in altezza,disidratati ed erniati posteriormente; in particolare a livello C3-C4 e C5-C6 erniazione discale paramediana sx,responsabile di restringimento dell'imbocco dell'omolaterale forame di coniugazione,associata ad osteofitosi margino-somatica,con conseguente conflitto meccanico con la radice spinale.
A C4.C5, C6-C7, e D2-D3 protrusione discale ad ampio raggio,associata ad osteofitosi marginosomatica reattiva,in appoggio sul sacco durale.
La corda midollare appare sostanzialmente regolare per morfologia,volume e sede.
Vista la complessità del quadro clinico predetto, chiedo cosa si può fare in questo caso ritenendo apriori che un eventuale intervento ch.sarebbe poco proponibile data la complessità della situazione oggettiva. Allora, a scopo sintomatico, quali altre terapie "antalgiche" possono essere proposte? Terape farmacologiche? fisiche?
Confidando in una cortese risposta e ringraziando fin d'ora per l'attenzione, mi è gradito porgere distinti saluti
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Dr. Marco Mannino Neurochirurgo 604 21
Gentile signore,
descrive un quadro di grave spondilosi cervicale, con dei conflitti con alcune strutture nervose. Non capisco perchè debba escludere a priori una soluzione chirurgica del problema. Sarà certamente da capire se i disturbi che accusa sono legati alla situazione cervicale. Questo si potrà appurare esclusivamente con un esame clinico correlandone i dati radiologici. Quindi credo sia indicata una valutazione da un buon chirurgo vertebrale.
Cordialmente

Dr. Marco Mannino
Neurochirurgo
http://www.studiomannino.com

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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Egr. signore,
pienamente in accordo con quanto detto dal collega Mannino, mi
permetto di chiederLe (per mia pura curiosità) su quali basi o notizie o suggerimenti (e questi ultimi forniti da chi?) Lei, pur chiedendo un consulto in Neurochirurgia, ritiene che un intervento chirurgico <sarebbe poco proponibile data la complessità della situazione oggettiva>.
La ringrazio e Le invio cordiali saluti