Aneurisma testa
Gent..Dott.scrivo per mio fratello sprovvisto di compuer,anni 70 da diversi mesi accusa come degli sbandamenti il dottore di famiglia gli ha prescritto il seguente esame
ANGIO/TC dei VASI ARTERIOSI INTRACRANICI
E' stato condotto uno studio angio/TC dei vasi arteriosi intracranici mediante acqisizione volumetrica a strato sottile durante introduzione per via ev.di bolo di m.d.c,iodato con succesive ricostruzioni mediante algoritmi MPR,MIP e VR
Lo studio angio/TC odierno e'stato effettuato a completamento dell'esame RM dell'encefalo eseguito il 14/11/2013 u.s.eseguito in questa sede.
Lo studio angio-TC conferma la presenza di una malformazione aneurismatica situata a livello della regione dell'arteria comunicante anteriore con sede d'impianto nel punto di giunzione A1-A2 di sinistra.La sacca aneurismatica presenta un'estrinsecazione anteriore e misura come diametro latero-laterale massimo circa 7.7 mm e come diametro antero-posteriore massimo circa 4.3 mm.
Per il resto si osserva normale calibro ed una regolare iniezione contrastografica dei circoli di entrambi gli emisistemi carotidei e dell'asse vertrebo-basilare,come variante anatomica si osserva solamente che il tratto A1 di destra e' assai filiforme su base ipoplastica congenita.
Non si sono documentate ulteriori immagini riferibili ad altre malformazioni vascolari
Mio fratello ha fatto vedere il referto al neuochirurgo che opera ad ivrea e secondo il dott.bisogna fare l'intervento per mettersi al sicuro,pero' ci sono anche dei rischi visto l'operazione che vanga daneggiato qualche zona vicina e i rischi sono tanti.
Su mio suggerimento ho portato mio fratello a torino alle Molinette dal Prof.Bergui,il commento del prof.dopo aver visto le lastre e' stato:visto l'eta' di mio fratello (70 anni) non e' piu' il caso di operare
visto i rischi che comporta l'intervento di ripetere l'esame fra un anno per vedere la diversita' delle lastre e di tenerlo sotto controllo,perche' dopo i 75 anni non c'e' piu' pericolo,a questo punto visto lo stato di ansia che sta vivendo mio fratello la domanda che Le voglio fare Dott.a quale dei due neurochirurghi deve dare retta,cosa ne pensa, secondo Lei c'e' il pericolo che scoppi,a quale conseguenza va incontro mio fratello.Per il momento dott.incomincio a Ringraziarla
ANGIO/TC dei VASI ARTERIOSI INTRACRANICI
E' stato condotto uno studio angio/TC dei vasi arteriosi intracranici mediante acqisizione volumetrica a strato sottile durante introduzione per via ev.di bolo di m.d.c,iodato con succesive ricostruzioni mediante algoritmi MPR,MIP e VR
Lo studio angio/TC odierno e'stato effettuato a completamento dell'esame RM dell'encefalo eseguito il 14/11/2013 u.s.eseguito in questa sede.
Lo studio angio-TC conferma la presenza di una malformazione aneurismatica situata a livello della regione dell'arteria comunicante anteriore con sede d'impianto nel punto di giunzione A1-A2 di sinistra.La sacca aneurismatica presenta un'estrinsecazione anteriore e misura come diametro latero-laterale massimo circa 7.7 mm e come diametro antero-posteriore massimo circa 4.3 mm.
Per il resto si osserva normale calibro ed una regolare iniezione contrastografica dei circoli di entrambi gli emisistemi carotidei e dell'asse vertrebo-basilare,come variante anatomica si osserva solamente che il tratto A1 di destra e' assai filiforme su base ipoplastica congenita.
Non si sono documentate ulteriori immagini riferibili ad altre malformazioni vascolari
Mio fratello ha fatto vedere il referto al neuochirurgo che opera ad ivrea e secondo il dott.bisogna fare l'intervento per mettersi al sicuro,pero' ci sono anche dei rischi visto l'operazione che vanga daneggiato qualche zona vicina e i rischi sono tanti.
Su mio suggerimento ho portato mio fratello a torino alle Molinette dal Prof.Bergui,il commento del prof.dopo aver visto le lastre e' stato:visto l'eta' di mio fratello (70 anni) non e' piu' il caso di operare
visto i rischi che comporta l'intervento di ripetere l'esame fra un anno per vedere la diversita' delle lastre e di tenerlo sotto controllo,perche' dopo i 75 anni non c'e' piu' pericolo,a questo punto visto lo stato di ansia che sta vivendo mio fratello la domanda che Le voglio fare Dott.a quale dei due neurochirurghi deve dare retta,cosa ne pensa, secondo Lei c'e' il pericolo che scoppi,a quale conseguenza va incontro mio fratello.Per il momento dott.incomincio a Ringraziarla
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Egr. signore,
i due colleghi che hanno espresso pareri differenti, hanno avuto modo di vedere le immagini radiologiche, mentre da questo sito, al di là di possibili discordanze, non è possibile esprimere il proprio.
Gli aneurismi, al giorno d'oggi, possono essere trattati con metodica non invasiva (ovvero non eseguendo la craniotomia, cioè l'intervento a cielo aperto).
Tale metodica è l'embolizzazione della sacca aneurismatica eseguita, mediante l'introduzione nell'arteria femorale (inguine destro) di apposito catetere che, spinto attraverso il circolo arterioso, raggiunge l'aneurisma rilasciando apposito materiale nella sacca, escludendola così dal circolo generale.
Questo tipo di intervento viene eseguito dai neuroradiologi a paziente sveglio. Si esegue solo l'anestesia locale nel punto di introduzione del catetere.
Può avere controindicazioni e rischi che vanno valutati preventivamente.
L'intervento mediante craniotomia necessita di anestesia generale, vi è un maggior stress chirurgico, è ovviamente invasivo dovendo raggiungere chirurgicamente la base del cervello dove è situato l'aneurisma che dovrà essere chiuso, applicando una o più "clip" .
I rischi sono diversi da quelli della embolizazione e riguardano soprattutto quello di comprendere nella clip vasi vicini all'aneurisma che devono essere obbligatoriamente risparmiati.
Come Le dicevo non ho elementi oggettivi per poter consigliare una delle due metodiche.
L'unico argomento su cui mi sento di dissentire è quello che, allo scadere del 75° anno, gli aneurismi non sanguinano più.
Chi lo ha affermato non credo sia un neurochirurgo.
Con cordialità e auguri
i due colleghi che hanno espresso pareri differenti, hanno avuto modo di vedere le immagini radiologiche, mentre da questo sito, al di là di possibili discordanze, non è possibile esprimere il proprio.
Gli aneurismi, al giorno d'oggi, possono essere trattati con metodica non invasiva (ovvero non eseguendo la craniotomia, cioè l'intervento a cielo aperto).
Tale metodica è l'embolizzazione della sacca aneurismatica eseguita, mediante l'introduzione nell'arteria femorale (inguine destro) di apposito catetere che, spinto attraverso il circolo arterioso, raggiunge l'aneurisma rilasciando apposito materiale nella sacca, escludendola così dal circolo generale.
Questo tipo di intervento viene eseguito dai neuroradiologi a paziente sveglio. Si esegue solo l'anestesia locale nel punto di introduzione del catetere.
Può avere controindicazioni e rischi che vanno valutati preventivamente.
L'intervento mediante craniotomia necessita di anestesia generale, vi è un maggior stress chirurgico, è ovviamente invasivo dovendo raggiungere chirurgicamente la base del cervello dove è situato l'aneurisma che dovrà essere chiuso, applicando una o più "clip" .
I rischi sono diversi da quelli della embolizazione e riguardano soprattutto quello di comprendere nella clip vasi vicini all'aneurisma che devono essere obbligatoriamente risparmiati.
Come Le dicevo non ho elementi oggettivi per poter consigliare una delle due metodiche.
L'unico argomento su cui mi sento di dissentire è quello che, allo scadere del 75° anno, gli aneurismi non sanguinano più.
Chi lo ha affermato non credo sia un neurochirurgo.
Con cordialità e auguri
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.5k visite dal 10/12/2013.
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