Ernia discale cervicale c5-c6
Buongiorno, tramite risonanza magnetica, mi hanno trovato un'ernia discale tra c5-c6 dx che interessa la spalla e il braccio dandomi parecchio dolore e fastidio.
E' da circa 4 settimane che soffro di questa patologia e per ora come da suggerimento dello specialista, sto assumento antifiammatori (cortisone) e miorilassanti e stiamo vedendo l'evolversi. Il chirurgo mi ha ventialto l'ipotesi di una possibile operazione chirurgica. Secondo Voi, ad oggi ,questo tipo di operazioni sono sicure? tolgono totalmenete tutti i sintomi senza aggiungerne altri? in giro si sente e il mio medico di base mi riferisce che piuttosto fare operazione simili è meglio "tirare" avanti il piu' possibile. cosa ne pensate?
E' da circa 4 settimane che soffro di questa patologia e per ora come da suggerimento dello specialista, sto assumento antifiammatori (cortisone) e miorilassanti e stiamo vedendo l'evolversi. Il chirurgo mi ha ventialto l'ipotesi di una possibile operazione chirurgica. Secondo Voi, ad oggi ,questo tipo di operazioni sono sicure? tolgono totalmenete tutti i sintomi senza aggiungerne altri? in giro si sente e il mio medico di base mi riferisce che piuttosto fare operazione simili è meglio "tirare" avanti il piu' possibile. cosa ne pensate?
[#1]
Gentile signora,
dica a nome mio al Suo medico di esprimere pareri su patologie che conosce, su terapie di cui ha esperienza e di non ascoltare quel che si dice in giro, ma di studiare un pò di più.
Detto questo, per poter esprimere un parere sul Suo caso è imprescindibile vedere la RM e valutare oggettivamente i Suoi sintomi.
Spesso terapie prolungate, soprattutto con cortisone, pongono rischi più seri di quelli che l'intervento stesso può avere, ma che, se effettuato da chirurgo esperto, sono praticamente ridotti a zero.
Un intervento chirurgico non è un optional che può essere scelto come i sedili in pelle di un'auto, ma una terapia al pari di una terapia medica.
Ci sono delle patologie che si curano con la chirurgia e altre che si curano con la medicina.
Ovviamente una patologia per la quale è prospettabile un intervento chirurgico va ponderata e l'indicazione a operare, gli eventuali tempi di osservazione clinica, vanno valutati dallo specialista esperto.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, Le invio cordiali saluti
dica a nome mio al Suo medico di esprimere pareri su patologie che conosce, su terapie di cui ha esperienza e di non ascoltare quel che si dice in giro, ma di studiare un pò di più.
Detto questo, per poter esprimere un parere sul Suo caso è imprescindibile vedere la RM e valutare oggettivamente i Suoi sintomi.
Spesso terapie prolungate, soprattutto con cortisone, pongono rischi più seri di quelli che l'intervento stesso può avere, ma che, se effettuato da chirurgo esperto, sono praticamente ridotti a zero.
Un intervento chirurgico non è un optional che può essere scelto come i sedili in pelle di un'auto, ma una terapia al pari di una terapia medica.
Ci sono delle patologie che si curano con la chirurgia e altre che si curano con la medicina.
Ovviamente una patologia per la quale è prospettabile un intervento chirurgico va ponderata e l'indicazione a operare, gli eventuali tempi di osservazione clinica, vanno valutati dallo specialista esperto.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, Le invio cordiali saluti
[#2]
Utente
Buongiorno Dottore,
grazie per la Sua risposta che in un certo senso mi ha sollevato: nel caso è necessario un intervento chirurgico, questo non è un dramma.
Lei giustamente lo pone come soluzione obbligata in presenza di certe situazioni in quanto nel caso di una politica conservativa quest'utima puo' creare piu' danno che beneficio alla lunga (per esempio nel caso di utilizzo di corticosteroidi, fans ecc). Quello che volevo capire è se l'intervento è la meno peggio soluzione (rispetto appunto l'utilizzo prolungato di farmaci) oppure è una soluzione definitiva, senza sides che permette al paziente di tornare al 100% al pieno delle proprie attività (anche sportive, amatoriali nel mio caso) una volta superata la convalescenza
Grazie, saluto
grazie per la Sua risposta che in un certo senso mi ha sollevato: nel caso è necessario un intervento chirurgico, questo non è un dramma.
Lei giustamente lo pone come soluzione obbligata in presenza di certe situazioni in quanto nel caso di una politica conservativa quest'utima puo' creare piu' danno che beneficio alla lunga (per esempio nel caso di utilizzo di corticosteroidi, fans ecc). Quello che volevo capire è se l'intervento è la meno peggio soluzione (rispetto appunto l'utilizzo prolungato di farmaci) oppure è una soluzione definitiva, senza sides che permette al paziente di tornare al 100% al pieno delle proprie attività (anche sportive, amatoriali nel mio caso) una volta superata la convalescenza
Grazie, saluto
[#3]
Gentile signora,
quando è indicato, l'intervento non è né meno peggio nè migliore di altre soluzioni. E' quella soluzione soltanto!
Se si pone la giusta indicazione, ovvero se l'intervento, in base alla storia clinica dei sintomi e della loro caratteristica, in base ad eventuali segni evidenziabili solo con la visita medica, deve essere effettuato, la regola è la guarigione e, dopo il congruo periodo di convalescenza, il ritorno alle proprie abitudini di vita.
Un saluto anche a Lei.
quando è indicato, l'intervento non è né meno peggio nè migliore di altre soluzioni. E' quella soluzione soltanto!
Se si pone la giusta indicazione, ovvero se l'intervento, in base alla storia clinica dei sintomi e della loro caratteristica, in base ad eventuali segni evidenziabili solo con la visita medica, deve essere effettuato, la regola è la guarigione e, dopo il congruo periodo di convalescenza, il ritorno alle proprie abitudini di vita.
Un saluto anche a Lei.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 1.8k visite dal 20/11/2013.
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