Rachide lombo sacrale
Buongiorno e un saluto cordiale a tutti.
Volevo presentare la mia situazione . Da qualche anno soffro di dolori alla schiena e alcune volte con interessamento della gamba destra , ho effettuato R.M. e i vari dottori mi hanno consigliato terapia di muscoril e voltaren e una serie di ozono-terapia. Riesco a far cessare i dolori anche se negli affaticamenti sento fastidio alla schiena e lieve formicolio alla gamba destra , ma in maniera alterna cioè una volta al mese ecc.. la cosa si complica la settimana scorsa quando nel piegarmi avverto un dolore lancinate alla schiena tanto da togliermi il respiro e presentarmi al pronto soccorso dove mi viene praticata una flebo di contramal e muscoril e mi prescrivono una terapia iniziale di toradol- e muscoril in attesa di una visita neurochirurgica e di una nuova RM. dopo tre giorni di terapia il mio medico decide di iniziare con flebo di cortisone in quanto il dolore fortissimo persiste.Faccio la risonanza con questo esito:
Rachide lombare normo-orientato
Canale vertebrale di ampiezza pressochè regolare, ai limiti inferiori della norma,su base prevalentemente spodilogena distrettualmente a L4-L5; in sede, ben rappresentato il cono midollare.
In corrispondenza di L4-L5 e maggiormente di L3-L4, ipo-ampiezza degli spazi intersomatici e tenue alterazione disidratativa della intensità di segnale dei dischi intervertrebali.
A livello di L3-L4, lieve salienza circonferenziale armonica del disco intervertrebale.
A livello di L4-L5, disarmonica protusione circonferenziale del disco intervertebrale, con modica maggior protusione di tipo ernario,focalizzata in regione foraminale destra, con scomparsa dello spazio interdisco-articolare ed appoggio nella sede sulle strutture sacco-radicolari.
Di ampiezza regolare i restanti spazi intersomatici.
Normo-idratati i rispettivi dischi interverterbrali, senza ulteriori significative protusioni posteriori. Non alterazioni morfo-strutturali metameriche.
Visita dal Neurologo il quale mi consiglia per altri tre giorni la cura con cortisone per endovena e di controllare lo stato di dolore della gamba destra.
Questo perchè se non ci sono riscontri con questa terapia e persistendo il dolore e ripeto forte dolore si può iniziare a parlare di intervenire chirurgicamente.
Ora vi chiedo se ci sono altre terapie da adottare prima di intervenire chirurgicamente, e se dovendo effettuare l'operazione in che consisterebbe?
Mi ha accennato ad una piccola protesi, ma ha detto di aspettare ancora qualche giorno per poi decidere il da farsi.
Vi ringrazio dell'attenzione e dei futuri vostri consigli.
Volevo presentare la mia situazione . Da qualche anno soffro di dolori alla schiena e alcune volte con interessamento della gamba destra , ho effettuato R.M. e i vari dottori mi hanno consigliato terapia di muscoril e voltaren e una serie di ozono-terapia. Riesco a far cessare i dolori anche se negli affaticamenti sento fastidio alla schiena e lieve formicolio alla gamba destra , ma in maniera alterna cioè una volta al mese ecc.. la cosa si complica la settimana scorsa quando nel piegarmi avverto un dolore lancinate alla schiena tanto da togliermi il respiro e presentarmi al pronto soccorso dove mi viene praticata una flebo di contramal e muscoril e mi prescrivono una terapia iniziale di toradol- e muscoril in attesa di una visita neurochirurgica e di una nuova RM. dopo tre giorni di terapia il mio medico decide di iniziare con flebo di cortisone in quanto il dolore fortissimo persiste.Faccio la risonanza con questo esito:
Rachide lombare normo-orientato
Canale vertebrale di ampiezza pressochè regolare, ai limiti inferiori della norma,su base prevalentemente spodilogena distrettualmente a L4-L5; in sede, ben rappresentato il cono midollare.
In corrispondenza di L4-L5 e maggiormente di L3-L4, ipo-ampiezza degli spazi intersomatici e tenue alterazione disidratativa della intensità di segnale dei dischi intervertrebali.
A livello di L3-L4, lieve salienza circonferenziale armonica del disco intervertrebale.
A livello di L4-L5, disarmonica protusione circonferenziale del disco intervertebrale, con modica maggior protusione di tipo ernario,focalizzata in regione foraminale destra, con scomparsa dello spazio interdisco-articolare ed appoggio nella sede sulle strutture sacco-radicolari.
Di ampiezza regolare i restanti spazi intersomatici.
Normo-idratati i rispettivi dischi interverterbrali, senza ulteriori significative protusioni posteriori. Non alterazioni morfo-strutturali metameriche.
Visita dal Neurologo il quale mi consiglia per altri tre giorni la cura con cortisone per endovena e di controllare lo stato di dolore della gamba destra.
Questo perchè se non ci sono riscontri con questa terapia e persistendo il dolore e ripeto forte dolore si può iniziare a parlare di intervenire chirurgicamente.
Ora vi chiedo se ci sono altre terapie da adottare prima di intervenire chirurgicamente, e se dovendo effettuare l'operazione in che consisterebbe?
Mi ha accennato ad una piccola protesi, ma ha detto di aspettare ancora qualche giorno per poi decidere il da farsi.
Vi ringrazio dell'attenzione e dei futuri vostri consigli.
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Quanto Le ha riferito il Collega Neurologo mi sembra corretto. Se dopo tutto questo tempo di trattamento conservativo non si assiste ad un sostanziale miglioramento, non rimane che l'opzione chirrgica.
L'intervento consiste nel togliere la compressione che dallo spazio discale arriva a danneggiare la radice nervosa spinale.
Oggi esistono varie tecniche chirurgiche (oggi come ieri e, presumibilmente, come domani).
La tecnica meno invasiva odierna, per l'appunto detta "mininvasiva", consiste nell'approcciare, dopo un'incisione cutanea di meno di un cm, il forame di coniugazione, dove si trova la radice nervosa, senza aggredire la parte posteriore della colonna, quindi senza minimamente indebolirla, ed asportare tutti quei fattori (protrusioni, aderenze, barre osteofitosiche...) che risultano responsabili della sintomatologia.
L'intervento avviene in anestesia locale con blanda sedazione e richiede un ricovero, di norma, non superiore alle 48-72 ore. Il paz. potrà riprendere un'attività sedentaria già nei primi giorni successivi alla dimissione.
Credo che nella Sua zona vi siano dei Neurochirurghi che eseguono tale tipo di tecnica chirurgica.
Auguri cordiali.
P.S.: se ha piacere legga gli articoli che ho scritto sull'argomento nella mia pagina blog.
L'intervento consiste nel togliere la compressione che dallo spazio discale arriva a danneggiare la radice nervosa spinale.
Oggi esistono varie tecniche chirurgiche (oggi come ieri e, presumibilmente, come domani).
La tecnica meno invasiva odierna, per l'appunto detta "mininvasiva", consiste nell'approcciare, dopo un'incisione cutanea di meno di un cm, il forame di coniugazione, dove si trova la radice nervosa, senza aggredire la parte posteriore della colonna, quindi senza minimamente indebolirla, ed asportare tutti quei fattori (protrusioni, aderenze, barre osteofitosiche...) che risultano responsabili della sintomatologia.
L'intervento avviene in anestesia locale con blanda sedazione e richiede un ricovero, di norma, non superiore alle 48-72 ore. Il paz. potrà riprendere un'attività sedentaria già nei primi giorni successivi alla dimissione.
Credo che nella Sua zona vi siano dei Neurochirurghi che eseguono tale tipo di tecnica chirurgica.
Auguri cordiali.
P.S.: se ha piacere legga gli articoli che ho scritto sull'argomento nella mia pagina blog.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.3k visite dal 20/11/2013.
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