Bulging del disco L4-L5 ed altro
Gentili Medici,
mia madre (73 anni, 62 kg, altezza 1,60) ha subito una caduta a seguito della quale ha accusato forti dolori alla schiena con intorpidimento degli arti inferiori.
Le è stato consigliato un esame TAC, di cui di seguito riporto il referto.
TC Colonna L2-S1
Artrosi interapofisaria sinistra a livello L4-L5 ed L5-S1 con orientamento sagittale delle faccette articolari in quest’ultima sede che determina modica anterolistesi di L5 su S1 e conseguente pesudobulging posteriore dello stesso disco che impronta lievemente il sacco durale.
Il disco L5-S1 occupa inoltre parzialmente entrambi i forami di coniugazione ed in particolare quello di sinistra ove impronta lievemente la radice L5.
Modico restringimento del canale spinale a livello di L5-S1
Bulging posteriore del disco L4-L5 che impronta il sacco durale.
Espansione posteriore dei dischi L2-L3 ed L3-L4 che determina impronta sul sacco durale nelle stesse sedi.
Utile valutazione clinica.
Il medico Ortopedico le ha prescritto riposo assoluto, un busto da portare durante il giorno e una terapia a base di antinfiammatori. Ha precisato inoltre che qualora non dovessero registrarsi benefici occorrerà procedere ad intervento chirurgico.
Pur rendendomi conto dei limiti di un consulto online fondato esclusivamente sul referto della TAC, vi chiederei una valutazione dell’efficacia della terapia intrapresa, dello stato della colonna e dell’opportunità di un eventuale intervento chirurgico stante l’età di mia madre.
Ringraziandovi, porgo i più cordiali saluti.
mia madre (73 anni, 62 kg, altezza 1,60) ha subito una caduta a seguito della quale ha accusato forti dolori alla schiena con intorpidimento degli arti inferiori.
Le è stato consigliato un esame TAC, di cui di seguito riporto il referto.
TC Colonna L2-S1
Artrosi interapofisaria sinistra a livello L4-L5 ed L5-S1 con orientamento sagittale delle faccette articolari in quest’ultima sede che determina modica anterolistesi di L5 su S1 e conseguente pesudobulging posteriore dello stesso disco che impronta lievemente il sacco durale.
Il disco L5-S1 occupa inoltre parzialmente entrambi i forami di coniugazione ed in particolare quello di sinistra ove impronta lievemente la radice L5.
Modico restringimento del canale spinale a livello di L5-S1
Bulging posteriore del disco L4-L5 che impronta il sacco durale.
Espansione posteriore dei dischi L2-L3 ed L3-L4 che determina impronta sul sacco durale nelle stesse sedi.
Utile valutazione clinica.
Il medico Ortopedico le ha prescritto riposo assoluto, un busto da portare durante il giorno e una terapia a base di antinfiammatori. Ha precisato inoltre che qualora non dovessero registrarsi benefici occorrerà procedere ad intervento chirurgico.
Pur rendendomi conto dei limiti di un consulto online fondato esclusivamente sul referto della TAC, vi chiederei una valutazione dell’efficacia della terapia intrapresa, dello stato della colonna e dell’opportunità di un eventuale intervento chirurgico stante l’età di mia madre.
Ringraziandovi, porgo i più cordiali saluti.
[#1]
Gentile signora,
in effetti non è possibile dare indicazioni terapeutiche, ma non mi pare, seppur dal solo referto, che ci sia necessità di un intervento chirurgico.
Non si sono evidenziate fratture e quindi non vedrei la necessità di un busto (sarebbe interessante sapere il tipo prescritto).
Inoltre se i sintomi sono solo l' "intorpidamento degli arti inferiori" bisognerebbe valutarli bene clinicamente, sapere se sono costanti o no, ma comunque mi sembrano scarsi come elementi clinici per proporre un intervento.
Ovviamente queste mie, sono considerazioni generiche, non avendo visitato la paziente e valutato nel suo complesso e direttamente il caso clinico.
Resto però disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti.
Cordialmente
in effetti non è possibile dare indicazioni terapeutiche, ma non mi pare, seppur dal solo referto, che ci sia necessità di un intervento chirurgico.
Non si sono evidenziate fratture e quindi non vedrei la necessità di un busto (sarebbe interessante sapere il tipo prescritto).
Inoltre se i sintomi sono solo l' "intorpidamento degli arti inferiori" bisognerebbe valutarli bene clinicamente, sapere se sono costanti o no, ma comunque mi sembrano scarsi come elementi clinici per proporre un intervento.
Ovviamente queste mie, sono considerazioni generiche, non avendo visitato la paziente e valutato nel suo complesso e direttamente il caso clinico.
Resto però disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti.
Cordialmente
[#2]
Utente
Gentile dott. Migliaccio,
La ringrazio molto per la puntuale risposta.
Ho aspettato qualche giorno per ringraziarla in quanto desideravo chiederle un ulteriore parere a valle dell’esito della Risonanza Magnetica che è stata effettata visto il protrarsi e l’aggravarsi delle condizioni di mia madre, che adesso lamenta un acuto dolore alla fascia lombare della schiena.
Riporto di seguito il referto
Sono state eseguite sequenze sagittali TSE T1, T2, T2 con soppressione del grasso ed assiali T2 nel tratto L2/S1.
Frattura recente non consolidata del corpo di D12, probabilmente da osteoporosi, con affossamento della limitante superiore (muro posteriore 30 mm, margine anteriore 15mm).
L1/l2, L2/l3: protrusione ad ampio raggio del disco con piccola erniazione mediana che impronta e comprime il sacco durale. Artrosi interapofisaria con modica ipertrofia dei massicci articolari e dei legamenti gialli. Canale spinale e formai di coniugazione regolari.
L3/L4: protrusione ad ampio raggio del disco intersomatico che impronta il sacco durale. Artrosi iterapofisaria con modica ipertrofia dei massicci articolari e dei legamenti gialli. Canale spinale e forami di coniugazione di calibro regolare.
L4/L5: protrusione ad ampio raggio del disco intersomatico che impronta il sacco durale. Marcata artrosi iterapofisaria con ipertrofia dei massicci articolari e dei legamenti gialli. Canale spinale regolare. Forami di coniugazione di calibro modicamente ridotto.
L5/S1: Lieve anterolitesi di L5 su S1 determinata dalla marcata artrosi iterapofisaria con ipertrofia dei massicci articolari e dei legamenti gialli. Modica protrusione ad ampio raggio del disco intersomatico. Canale spinale e recesso laterale destro di calibro modicamente ridotto. Recesso laterale sinistro e forami di coniugazione di calibro molto ridotto.
Diffuse alterazioni spondilosiche.
Come dicevo mia madre lamenta un acuto dolore alla fascia lombare, in punto non in corrispondenza della rilevata frattura ma più in basso e non riesce a stare in piedi. ll medico ortopedico le ha prescritto riposo assoluto a letto e l’uso di un busto rigido (altezza 35 cm) da indossare quando si alza (per brevissimo tempo). Ha inoltre confermato una terapia a base di antidolorifici e prescritto una nuova TAC da effettuare tra 1 mese finalizzata alla verifica del decorso e alla conseguente eventuale decisione di ricorrere all’intervento chirurgico.
Certo di un Suo parere, La ringrazio e La saluto cordialmente
La ringrazio molto per la puntuale risposta.
Ho aspettato qualche giorno per ringraziarla in quanto desideravo chiederle un ulteriore parere a valle dell’esito della Risonanza Magnetica che è stata effettata visto il protrarsi e l’aggravarsi delle condizioni di mia madre, che adesso lamenta un acuto dolore alla fascia lombare della schiena.
Riporto di seguito il referto
Sono state eseguite sequenze sagittali TSE T1, T2, T2 con soppressione del grasso ed assiali T2 nel tratto L2/S1.
Frattura recente non consolidata del corpo di D12, probabilmente da osteoporosi, con affossamento della limitante superiore (muro posteriore 30 mm, margine anteriore 15mm).
L1/l2, L2/l3: protrusione ad ampio raggio del disco con piccola erniazione mediana che impronta e comprime il sacco durale. Artrosi interapofisaria con modica ipertrofia dei massicci articolari e dei legamenti gialli. Canale spinale e formai di coniugazione regolari.
L3/L4: protrusione ad ampio raggio del disco intersomatico che impronta il sacco durale. Artrosi iterapofisaria con modica ipertrofia dei massicci articolari e dei legamenti gialli. Canale spinale e forami di coniugazione di calibro regolare.
L4/L5: protrusione ad ampio raggio del disco intersomatico che impronta il sacco durale. Marcata artrosi iterapofisaria con ipertrofia dei massicci articolari e dei legamenti gialli. Canale spinale regolare. Forami di coniugazione di calibro modicamente ridotto.
L5/S1: Lieve anterolitesi di L5 su S1 determinata dalla marcata artrosi iterapofisaria con ipertrofia dei massicci articolari e dei legamenti gialli. Modica protrusione ad ampio raggio del disco intersomatico. Canale spinale e recesso laterale destro di calibro modicamente ridotto. Recesso laterale sinistro e forami di coniugazione di calibro molto ridotto.
Diffuse alterazioni spondilosiche.
Come dicevo mia madre lamenta un acuto dolore alla fascia lombare, in punto non in corrispondenza della rilevata frattura ma più in basso e non riesce a stare in piedi. ll medico ortopedico le ha prescritto riposo assoluto a letto e l’uso di un busto rigido (altezza 35 cm) da indossare quando si alza (per brevissimo tempo). Ha inoltre confermato una terapia a base di antidolorifici e prescritto una nuova TAC da effettuare tra 1 mese finalizzata alla verifica del decorso e alla conseguente eventuale decisione di ricorrere all’intervento chirurgico.
Certo di un Suo parere, La ringrazio e La saluto cordialmente
[#3]
Egr. signore,
la frattura effettivamente c'è, stando alla RM che ha esplorato anche il tratto dorsale, diversamente dalla TC richiesta solo per il tratto lombare.
E' verosimile quindi che l'ortopedico si riferiva all'eventuale intervento sulla vertebra D12 ( che avrà visto quanto meno al radiogramma della colonna vertebrale), mediante vertebroplastica e non all'intervento in sede lombare che sembrebbe escluso, soprattutto se è necessario intervenire sulla vertebra fratturata.
Queste mie osservazioni continuano comunque ad essere generiche non avendo visitato la signora.
Cprdialità ed auguri
la frattura effettivamente c'è, stando alla RM che ha esplorato anche il tratto dorsale, diversamente dalla TC richiesta solo per il tratto lombare.
E' verosimile quindi che l'ortopedico si riferiva all'eventuale intervento sulla vertebra D12 ( che avrà visto quanto meno al radiogramma della colonna vertebrale), mediante vertebroplastica e non all'intervento in sede lombare che sembrebbe escluso, soprattutto se è necessario intervenire sulla vertebra fratturata.
Queste mie osservazioni continuano comunque ad essere generiche non avendo visitato la signora.
Cprdialità ed auguri
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 16.2k visite dal 14/11/2013.
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