Emorragia celebrale intraparenchimale

Buonasera,

Scrivo per chiedere un Vostro parere in merito a quanto accaduto a mio cugino di soli 36 anni.
Da circa 10 giorni é ricoverato in coma farmacologico a seguito di una emorragia cerebrale. Dai primi esami sembrerebbe che, sebbene sia presente un' aneurisma congenito, si tratti di un' emorragia intraparenchimale spontanea. A distanza di 10 giorni dall' accaduto le condizioni del paziente non risultano migliorate. L'edema presente all' interno del ventricolo non sembra ridursi e tuttora la pressione sanguigna risulta alta (80 min e 150 Max). Più volte i medici hanno provato a risvegliarlo con esito positivo nel senso che mio cugino si é mostrato in grado di riconoscere persone, comprendere ciò che gli veniva chiesto e rispondere muovendo braccia e mani. Tuttavia, i medici ritengono non opportuno il ricorso ad un intervento chirurgico in considerazione della mancata riduzione dell' edema che rende inoltre difficoltosa la lettura "chiara e approfondita" della situazione. La mia domanda è questa: in tali casi quali sono i tempi e gli interventi necessari data la gravità? É auspicabile ipotizzare un intervento chirurgico?
Vi ringrazio anticipatamente
Cordiali Saluti
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile signora,
nel Suo racconto non è molto chiaro capire come stiano esattamente le cose.
Come e perchè dice che Suo cugino ha un aneurisma e che l'ematoma è intraparenchimale e quindi spontaneo? In quale sede del parenchima cerebrale?
E' stata fatta l'angiografia? L'edema non è nei ventricoli, nei ventricoli semmai c'è sangue.
Suo cugino strova in una Struttura Neurochirurgica?
Se l'intervento è necessario, soprattutto se c'è l'aneurisma, l'edema cerebrale non è una controindicazione a intervenire.

Queste sono considerazioni generiche e non vanno considerate necessariamente applicabili al caso descritto poichè espresse a distanza e senza la valutazione diretta del paziente.

Con cordialità ed auguri
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Utente
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Buonasera,

La ringrazio molto per la risposta. Spero di darLe di seguito i dettagli richiesti sulla base delle analisi a cui è stato sottoposto mio cugino, che attualmente è stato trasferito dalla rianimazione al reparto di neurochirurgia.
Da un'angiografia, angio TC e risonanza magnetica ciò che si evince è la presenza di una copiosa emorragia intracelebrale talamo-peduncolare destra con inondazione ventricolare e la presenza di catetere di derivazione ventricolare a sinistra.
Inoltre, dall'esame angiografico è emerso che l'apice del tronco basilare presenti una ectasia di aspetto triangolare non ascrivibile a formazione aneurismatica vera e propria.
Stante così il quadro, è auspicabile un intervento chirurgico? quali sono gli step terapeutici necessari?

La ringrazio anticipatamente
Cordiali Saluti
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
E' difficile dirlo a distanza. Mi par di capire che si tratti comunque di una dilatazione dell'arteria basilare che verosimilmente ha sanguinato.
La valutazione se è indicato eseguire un intervento tradizionale o una embolizzazione, la devono fare i medici che lo hanno in cura.
Cordiali saluti e auguri
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