Ernia del disco cervicale

Buongiorno. circa 2 mesi fa sono cominciati dolori forti alla spalla sx con intorpidimento e formicolio che estende fino alle dita della mano che non è passato anche dopo l'assunzione di Cortisone. Il medico di base ha sospettato l'ernia cervicale.
Esito diagnostico risonanza magnetica:
Esame eseguito in tecnica spin-scho ed FFE mediante sezioni agittali e assiali, immagini pesate in T1 T2
In rachide cervicale è retilinieizato.
I dischi intersomatici sono diffusamente assotigliati e con segnale da disidratazione.
Non ernie nè protrusione discali significative in C3-C4
A C4-C5 è visibile una protrusione discale pre- foraminale dx associata a grossolane irregolarità artrosiche degli spigoli somatici posterriori a destra e a restringimento del forame di coiugazione destro.
A c5-C6 è visibile una prtrusione discale posteriore ad ampio raggio associata ad ittegolarità artrosiche degli spigolo somatici posteriori più a sx e a restringimento marcato di entrambi i forami di coniugazione.
A c6-C7 è visibile un ernia discale posteriore paramediana destra che impronta a breve raggio il profilo anteriore del sacco durale si associano apputimenti artrosici degli spigoli somatici anteriori e posteriori.
I forami di coniugazione sono bilaterlamente piutosto sottili specialmente iò sinistro.
Non sono visibili alterazioni di segnale nel midolo spinale.
Quale potrebbe essere la strada da seguire evitando più possibile il cortisone?
Grazie
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Ritengo che la compressione incriminata sia la C5-C6 che, mi pare, sia l'unica che interessa in misura significativa il lato sin., cioè il lato dei dolori.
Per completezza diagnostica, esegua anche un emg per conferma di sofferenza radicolare che, se corrisponde, dovrebbe essere la 6^radice e la zona di irradiazione della mano dovrebbe essere il pollice. Con l'emg verifichiamo anche se vi sia un contributo del n. mediano al polso (una sindrome del tunnel).
In funzione dell'esito degli esami consigliati, si potrà essere più precisi nell'indirizzarLa.

In linea di principio, e volendo rimanere nell'ambito del trattamento conservativo, si dovrà ricorrere a farmaci anti infiammatori non steroidei, i cosiddetti FANS, sia per via generale/orale sia per via locale, ad es. ionoforesi con un FANS, e/o altri trattamenti tipo tens o correnti diadinamiche.
Chiaramente il predetto trattamento può risultare valido nei riguardi dei disturbi soggetivi.
Se fossero presenti anche disturbi di moto, ipotrofie muscolari..., allora sarà da prendere in considerazione il trattamento invasivo, cioè chirurgico.

Penso che, in ogni caso, una valutazione completa potrà avvenire solo in ambito di una valutazione clinica specialistica.

Cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
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