Ernia discale l5s1 e osteocondrosi estesa
Egregi dottori, vi scrivo in riferimento ad un problema che mi assilla da mesi, se non da anni, ormai..Ad aprile 2013 mi hanno diagnosticato, tramite RMN senza mdc, un'ernia del disco L5S1. Nel referto ci sono scritte testuali parole: "l'ultimo spazio intersomatico appare altamente degenerato e il disco interposto appiattito, con alterato segnale, protuso diffusamente, con ernia postero-mediana/paramediana destra che impronta la tasca intra-rachidea S1 di destra e la foraminale L5 omolaterale,; concomita osteocondrosi discretamente estesa, stabilizzata, delle limitanti somatiche affrontate. Con questa diagnosi ho provato prima manipolazioni ed anti infiammatori vari, sia per via orale, che intramuscolare (artrosilene, oki) sino ad arrivare ad un ciclo epidurale cortisonico...Senza risultato alcuno! Due dottori, un ortopedico di Padova ed uno specialista in terapia del dolore di Modena, mi hanno consigliato l'intervento chirurgico di discectomia percutanea L5S1 + artrodesi interspinosa L5S1 con sistema Aspen o Aileron. Voi cosa mi consiglia di fare? Mi sono informata, soprattutto via internet ed alcune persone hanno trovato giovamento, dopo l'inserimento di queste protesi, altre no, anzi...I loro problemi e dolori sono anche aumentati, cosa che non voglio assolutamente che mi succeda. La mia vita è molto pesante, in quanto sono operaia metalmeccanica 8 ore al giorno in fabbrica in catena di montaggio ed ho casa e famiglia da seguire. In ditta rimango in piedi 8 ore ferma, al montaggio di motori elettrici o chinata nei cassoni di ferro per tirare su il materiale che mi serve all'assemblaggio di tali motori, ed altre 8 ore, nell'arco della giornata, le svolgo a casa, sempre in piedi, per le normali mansioni come fare i letti, pulire i pavimenti, fare da mangiare, stendere o stirare i panni, ecc...I dolori stanno aumentando giorno dopo giorno, è un mese che sono a casa in malattia, sono psicologicamente giù perché so che se non intervengo peggioro, ma so anche che è un rischio mettere distanziatori interspinosi.. Vorrei tornate ad avere una vita normale o comunque meno limitante e meno invalidante perché sono relativamente ancora giovane ed ho una vita davanti di duro lavoro. Debbo riavere un'esistenza attiva, ma senza la paura di rimanere bloccata, paralizzata, oppure di fare un intervento alla schiena e poi di dovermene pentire. So che dovrei cambiare lavoro, me l'hanno detto tutti, ma purtroppo a 40 anni, con la crisi economica che stiamo vivendo, un figlio da mantenere ed un mutuo da pagare, mi devo tenere quello che ho. Non posso permettermi di non lavorare...Fare una vincita e diventare la donna bionica? Utopia. Stare coi piedi per terra è la mia cruda realtà, mia e di molti altre persone nella mia stessa situazione: devo e voglio guarire! Voi, egregi professori, sia neurochirurghi, che ortopedici, cosa mi consigliate di fare? Attendendo una Vostra risposta in merito, Vi auguro una buona giornata. Distinti saluti e grazie.
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Buongiorno,
ovviamente senza visionare la RM e magari anche una RX-grafia non è possibile esprimere pareri sicuri.Inoltre sarebbe importante sapere quali sono i suoi disturbi, cioè se si tratta prevalentmente di dolore alla colonna lombare o alla gamba dx (in quale zona?) o entrambi, perchè l'indicazione chirurgica potrebbe cambiare.
In linea di principio le dico che i dispositivi interspinosi non sono particolarmente affidabili e che purtroppo se ne è fatto un uso eccessivo e ingiustificato; se poi l'obiettivo dell'intervento deve essere l'artrodesi, allora esistono tecniche e metodi migliori e più efficaci per raggiungere quel risultato, anche con approcci chirurgici miniinvasivi.
I consigli e le indicazioni da me fornite hanno un valore limitato
dovuto alla impossibilità di disporre del paziente e della sua
documentazione clinica. Esse non devono pertanto sostituire il
giudizio medico fornito in prima persona dal sottoscritto o da altri
colleghi.
Spero di esserle stato di aiuto e mi contatti pure senza remore per
ogni ulteriore informazione
Distinti saluti
ovviamente senza visionare la RM e magari anche una RX-grafia non è possibile esprimere pareri sicuri.Inoltre sarebbe importante sapere quali sono i suoi disturbi, cioè se si tratta prevalentmente di dolore alla colonna lombare o alla gamba dx (in quale zona?) o entrambi, perchè l'indicazione chirurgica potrebbe cambiare.
In linea di principio le dico che i dispositivi interspinosi non sono particolarmente affidabili e che purtroppo se ne è fatto un uso eccessivo e ingiustificato; se poi l'obiettivo dell'intervento deve essere l'artrodesi, allora esistono tecniche e metodi migliori e più efficaci per raggiungere quel risultato, anche con approcci chirurgici miniinvasivi.
I consigli e le indicazioni da me fornite hanno un valore limitato
dovuto alla impossibilità di disporre del paziente e della sua
documentazione clinica. Esse non devono pertanto sostituire il
giudizio medico fornito in prima persona dal sottoscritto o da altri
colleghi.
Spero di esserle stato di aiuto e mi contatti pure senza remore per
ogni ulteriore informazione
Distinti saluti
Le indicazioni su riportate non possono sostituire il giudizio medico fornito in prima persona dal sottoscritto o da altri colleghi
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Ex utente
Gentilissimo Dott.Claudio Bernucci,
prima di tutto la ringrazio infinitamente per avermi risposto in così breve tempo, in secondo luogo ora le esporrò, sperando di essere il più precisa possibile, i tipi di dolori che da mesi ormai mi torturano. Premetto che dall'anno 2007 soffro di "male alla schiena" che va e che viene, anche a seconda delle stagioni, (caldo, freddo, secco, umido) oltre che dopo giornate di duro lavoro in fabbrica. Dopo l'ultimo trasloco, che feci proprio quell'anno, nel 2007, mi dovetti fermare 2 settimane in malattia perché i dolori erano molto intensi. D'accordo col medico di base, decisi di fare una RX alla schiena: mi riscontrarono uno schiacciamento abbastanza elevato all'ultima vertebra, la L5. Forse era solo una protusione, all'epoca, che poi, trascurata, si è trasformata in un'ernia discale molto dolorosa. Ad oggi le posso dire che da gennaio di quest'anno i dolori, prima solo occasionali, sono ricomparsi in modo intenso e direi quotidiano, 24 ore su 24. A marzo mi sono fermata una settimana in malattia per fare altri esami (RMS senza contrasto, visita neurologica e dall'anestesista per terapia del dolore) e dalla metà di giugno sono di nuovo a casa. L'esito glielo ho scritto nel primo messaggio: ernia L5S1 ecc, ecc... E' invalidante e molto deprimente...I dolori interessano la zona lombosacrale, si diffondono ad ondate dalla schiena alla gamba destra, dietro al gluteo destro, dietro la coscia destra ed alle volte anche al polpaccio (raramente). Dopo un'epidurale cortisonica, che mi ha alleviato solo una decina di giorni, sento spesso anche formicolii sotto la pianta del piede destro, dal tallone, alle punte delle dita. Se mi piego ad uovo, posizione fetale, provo sollievo (penso perché si distanziano le vertebre, quindi la sensazione di schiacciamento si allenta) ma fatico molto a piegarmi in avanti, lo faccio solo se costretta, se no mi genufletto sulle ginocchia per non sovraccaricare la spina dorsale. Non riesco a rimanere seduta a lungo, soprattutto su sedie rigide o sedili delle auto: dopo al massimo 10-15 minuti mi devo rialzare o sdraiare...La mia giornata è tutta così ed al lavoro non sono riuscita a stare, ultimamente...Otto ore sempre in piedi ferma o chinata a prendere roba dai cassoni non riesco ad affrontarle, in questa situazione dolorosa..Se vado in macchina dopo un po' soffro da morire, tragitti corti li sopporto, ma se devo fare parecchi chilometri, devo fermarmi spesso e camminare: i sedili sono duri come il cemento, non li fanno più formato poltrona come nelle vecchie Simca!!! Se sto a lungo in piedi devo sedermi un attimo o sdraiarmi. A letto, le uniche 2 posizioni che mi alleviano i dolori, sono a pancia in giù o sul fianco. Se sto supina, soprattutto se il materasso è "ortopedico" come quello che abbiamo nel letto matrimoniale, mi sembra di dormire sull'asfalto, infatti da mesi non ci dormo più e vado nel letto, più morbido, della camera degli ospiti. Prediligo il materasso morbido e le vecchie reti a molle; le doghe mi fanno impazzire di dolore, soprattutto se larghe come assi, ma prima di cambiare il materasso nel letto matrimoniale devo capire cosa fare con la mia schiena, perché le ho provate tutte: antidolorifici, osteopata, riposo, passeggiate, mi manca il nuoto forse, ma non penso possa , preso anti infiammatori con gastro- protettori. Ora sto assumendo una pastiglia al giorno di Arcoxia 60mg e porto una faciua elastica addominale con due stecche, tipo busto...Servirà? Mah...Non so più che fare...Due specialisti mi consigliano un intervento: il primo di discectomia percutanea L5S1 + artrodesi interspinosa con sistema Aileron (un Aspen innovativo, per intenderci), l'altro dottore niente discectomia ma solo un distanziatore interspinoso (il famoso Aspen) che, a detta sua, mi risolverà tutti i problemi, che è l'unica soluzione per me, perché sono giovane e devo intervenire assolutamente se non voglio che la situazione peggiori, che il giorno dopo al massimo sono già in piedi e che nell'arco di una settimana sono come nuova, pronta a riprendere la vita che avevo prima dei dolori...Per me sogna, lui però!!! La schiena è la mia ed è l'unica che i miei genitori mi hanno dato (sana) e che in qualche modo devo preservare e curare. In rete mi sto informando riguardo a questi dispositivi chiamati "distanziatori interspinosi" da persone che hanno subito questo tipo di intervento e sinceramente ne sento di tutti i colori. Solo pochi, se non pochissimi pazienti hanno realmente trovato giovamento da questi distanziatori, anzi, direi che su 100 casi, almeno un buon 80% non ripeterebbe l'esperienza e se solo potesse tornare indietro nel tempo, non si rifarebbe più mettere ne Aspen, nè Aileron, ne nessun altro distanziatore in commercio. Secondo me c'é un businnes dietro a tutto questo e sinceramente parlando non voglio fare ne da cavia da laboratorio, ne tanto meno andare ad ingrassare un mercato sicuramente già saturo di gente delusa ed amareggiata, se non rovinata (i pazienti, ovviamente). Sono fortemente determinata a capire cosa è meglio fare per me, per stare meglio e riprendere veramente una vita normale. Non me ne vergogno, ma nel mio caso non posso permettermi di non lavorare quindi DEVO STARE BENE!!! Ho anche un marito, un figlio, 100 metri quadri di appartamento da pulire, i mestieri di casa che quasi tutte le donne hanno (ci sono anche le "agiate" con la donna delle pulizie, beate loro, ma io non sono tra quelle...) 4 gatti, 40 ore alla settimana di catena di montaggio e mille altre cose da fare, quindi capisce bene che le mie giornate direi che sono abbastanza piene e la mia schiena DEVE FUNZIONARE!!! Il prima possibile e bene!!!
Questo, carissimo Dott.Bernucci è quanto...
Lei a questo punto cosa mi consiglia di fare? Non mi mandi a Lourdes, la prego, ci sono già stata anni fa per curiosità essendo in zona durante le vacanze e lo reputo troppo faticoso...per la mia schiena ;-)
Buona giornata e distinti saluti.
prima di tutto la ringrazio infinitamente per avermi risposto in così breve tempo, in secondo luogo ora le esporrò, sperando di essere il più precisa possibile, i tipi di dolori che da mesi ormai mi torturano. Premetto che dall'anno 2007 soffro di "male alla schiena" che va e che viene, anche a seconda delle stagioni, (caldo, freddo, secco, umido) oltre che dopo giornate di duro lavoro in fabbrica. Dopo l'ultimo trasloco, che feci proprio quell'anno, nel 2007, mi dovetti fermare 2 settimane in malattia perché i dolori erano molto intensi. D'accordo col medico di base, decisi di fare una RX alla schiena: mi riscontrarono uno schiacciamento abbastanza elevato all'ultima vertebra, la L5. Forse era solo una protusione, all'epoca, che poi, trascurata, si è trasformata in un'ernia discale molto dolorosa. Ad oggi le posso dire che da gennaio di quest'anno i dolori, prima solo occasionali, sono ricomparsi in modo intenso e direi quotidiano, 24 ore su 24. A marzo mi sono fermata una settimana in malattia per fare altri esami (RMS senza contrasto, visita neurologica e dall'anestesista per terapia del dolore) e dalla metà di giugno sono di nuovo a casa. L'esito glielo ho scritto nel primo messaggio: ernia L5S1 ecc, ecc... E' invalidante e molto deprimente...I dolori interessano la zona lombosacrale, si diffondono ad ondate dalla schiena alla gamba destra, dietro al gluteo destro, dietro la coscia destra ed alle volte anche al polpaccio (raramente). Dopo un'epidurale cortisonica, che mi ha alleviato solo una decina di giorni, sento spesso anche formicolii sotto la pianta del piede destro, dal tallone, alle punte delle dita. Se mi piego ad uovo, posizione fetale, provo sollievo (penso perché si distanziano le vertebre, quindi la sensazione di schiacciamento si allenta) ma fatico molto a piegarmi in avanti, lo faccio solo se costretta, se no mi genufletto sulle ginocchia per non sovraccaricare la spina dorsale. Non riesco a rimanere seduta a lungo, soprattutto su sedie rigide o sedili delle auto: dopo al massimo 10-15 minuti mi devo rialzare o sdraiare...La mia giornata è tutta così ed al lavoro non sono riuscita a stare, ultimamente...Otto ore sempre in piedi ferma o chinata a prendere roba dai cassoni non riesco ad affrontarle, in questa situazione dolorosa..Se vado in macchina dopo un po' soffro da morire, tragitti corti li sopporto, ma se devo fare parecchi chilometri, devo fermarmi spesso e camminare: i sedili sono duri come il cemento, non li fanno più formato poltrona come nelle vecchie Simca!!! Se sto a lungo in piedi devo sedermi un attimo o sdraiarmi. A letto, le uniche 2 posizioni che mi alleviano i dolori, sono a pancia in giù o sul fianco. Se sto supina, soprattutto se il materasso è "ortopedico" come quello che abbiamo nel letto matrimoniale, mi sembra di dormire sull'asfalto, infatti da mesi non ci dormo più e vado nel letto, più morbido, della camera degli ospiti. Prediligo il materasso morbido e le vecchie reti a molle; le doghe mi fanno impazzire di dolore, soprattutto se larghe come assi, ma prima di cambiare il materasso nel letto matrimoniale devo capire cosa fare con la mia schiena, perché le ho provate tutte: antidolorifici, osteopata, riposo, passeggiate, mi manca il nuoto forse, ma non penso possa , preso anti infiammatori con gastro- protettori. Ora sto assumendo una pastiglia al giorno di Arcoxia 60mg e porto una faciua elastica addominale con due stecche, tipo busto...Servirà? Mah...Non so più che fare...Due specialisti mi consigliano un intervento: il primo di discectomia percutanea L5S1 + artrodesi interspinosa con sistema Aileron (un Aspen innovativo, per intenderci), l'altro dottore niente discectomia ma solo un distanziatore interspinoso (il famoso Aspen) che, a detta sua, mi risolverà tutti i problemi, che è l'unica soluzione per me, perché sono giovane e devo intervenire assolutamente se non voglio che la situazione peggiori, che il giorno dopo al massimo sono già in piedi e che nell'arco di una settimana sono come nuova, pronta a riprendere la vita che avevo prima dei dolori...Per me sogna, lui però!!! La schiena è la mia ed è l'unica che i miei genitori mi hanno dato (sana) e che in qualche modo devo preservare e curare. In rete mi sto informando riguardo a questi dispositivi chiamati "distanziatori interspinosi" da persone che hanno subito questo tipo di intervento e sinceramente ne sento di tutti i colori. Solo pochi, se non pochissimi pazienti hanno realmente trovato giovamento da questi distanziatori, anzi, direi che su 100 casi, almeno un buon 80% non ripeterebbe l'esperienza e se solo potesse tornare indietro nel tempo, non si rifarebbe più mettere ne Aspen, nè Aileron, ne nessun altro distanziatore in commercio. Secondo me c'é un businnes dietro a tutto questo e sinceramente parlando non voglio fare ne da cavia da laboratorio, ne tanto meno andare ad ingrassare un mercato sicuramente già saturo di gente delusa ed amareggiata, se non rovinata (i pazienti, ovviamente). Sono fortemente determinata a capire cosa è meglio fare per me, per stare meglio e riprendere veramente una vita normale. Non me ne vergogno, ma nel mio caso non posso permettermi di non lavorare quindi DEVO STARE BENE!!! Ho anche un marito, un figlio, 100 metri quadri di appartamento da pulire, i mestieri di casa che quasi tutte le donne hanno (ci sono anche le "agiate" con la donna delle pulizie, beate loro, ma io non sono tra quelle...) 4 gatti, 40 ore alla settimana di catena di montaggio e mille altre cose da fare, quindi capisce bene che le mie giornate direi che sono abbastanza piene e la mia schiena DEVE FUNZIONARE!!! Il prima possibile e bene!!!
Questo, carissimo Dott.Bernucci è quanto...
Lei a questo punto cosa mi consiglia di fare? Non mi mandi a Lourdes, la prego, ci sono già stata anni fa per curiosità essendo in zona durante le vacanze e lo reputo troppo faticoso...per la mia schiena ;-)
Buona giornata e distinti saluti.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 10.1k visite dal 24/07/2013.
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