Ernia cervicale e nervo periferico
Salve,
mi chiamo Sofia e ho 41 anni. Soffro da molto tempo di dolori alla testa, che si manifestano sottoforma di scosse più o meno acute, cui sovente si accompagna un senso di indebilitamento degli arti superiori.
A dicembre 2007 mi sono sottoposta a Risonanza magnetica, dalla quale è emersa un'importante ernia cervicale nella zona C5-C6.
Contemporaneamente ho fatto una radiografia; questo l'esito dell'esame:
"Modica riduzione della fisiologica lordosi cervicale per verosimile atteggiamento antalgico. Evidenti segni di spondiloartrosi cervicale su C5 -C6 e con appuntimenti osteofitari marginali e riduzione in ampiezza del rispettivo spazio discale. Lieve Spondilolistesi anteriore di C3 su C4 e di C4 su C5 sul radiogramma in iperflessione."
Speravo in una risoluzione del problema tramite terapia, ma quando un giorno mi è capitata la sensazione di non potermi più alzare dal letto per il forte dolore al collo, ho capito che quella non sarebbe bastata e quindi ho cominciato a fare delle visite presso alcuni neurochirurghi;
Il primo neurochirurgo (Visita a fine gennaio), mi fece quasi assalire dal panico, dicendomi che la mia situzione era troppo grave e che avevo urgentemente bisogno dell'intervento.
Convinta del fatto che non potevo sentire il parere di un SOLO neurochirurgo, mi sono recata da un secondo specialista (visita a metà Febbraio) che non mi ha di certo nascosto la necessità dell'intervento, però mi disse che voleva vederci chiaro e che quindi avrei dovuto fare altri esami.
In particolare, a Marzo, ho fatto il test dei PESS e dei PEM da cui è emerso:
"PESS mediano:risposte evocate somato sensitive alterate per incremento di latenza della componente N13 e dell'intervallo N9-N13 bilateralmente;
PEM abp bil.:risposte evocate motorie nella norma."
Il neurochirurgo, alla lettura del referto, mi disse che l'intervento si doveva fare ma che avrei dovuto aspettare a dicembre dell'anno corrente.
Intanto i dolori si facevano sempre più forti, le scosse aumentavano in quantità e nella modalità (non semplici sensazioni di corrente ma piuttosto dei flussi di sangue sparate alla testa), quindi decisi di recarmi al CARLO BESTA di Milano (10 Aprile), speranzosa di un immediato intervento.
Il dottore mi disse che i tempi di attesa (maledetta attesa!) sarebbero stati non inferiori ai 60 giorni e quindi non mi restava altro che rimanere in lista.
Inutile dire che la chiamata a distanza di un mese non arrivò, così un mio amico mi consigliò un altro specialista che operava al policlinico di Milano e decisi di ascoltare il suo consiglio.
Il dottore, alla lettura degli esami, mi disse che i miei dolori erano causati NON SOLO dall'ernia in sè ma anche da dal NERVO PERIFERICO (dalla verbalizzazione risulta precisamente SINDROME MIOFASCIALE); quindi mi ha consigliato di fare 20 giorni di terapia di CORTISONE e di sottopormi urgentemente ad esame di ELETTROMIOGRAFIA.
Dice il medico che se quest'esame non rileverà nulla di preoccupante, l'intervento all'ernia si farà con molta tranquillità.
Mi chiedo: e se invece si dovesse far luce ad un altro problema come si deve procedere? Devo comunque fare l'intervento all'ernia cervicale o c'è la possibilità di dovermi SOTTOPORMI addirittura a DUE interventi, uno dei quali finalizzato a questo nervo periferico?Fiduciosa nella vostra professionalità, vi ringrazio anticipatamente.
mi chiamo Sofia e ho 41 anni. Soffro da molto tempo di dolori alla testa, che si manifestano sottoforma di scosse più o meno acute, cui sovente si accompagna un senso di indebilitamento degli arti superiori.
A dicembre 2007 mi sono sottoposta a Risonanza magnetica, dalla quale è emersa un'importante ernia cervicale nella zona C5-C6.
Contemporaneamente ho fatto una radiografia; questo l'esito dell'esame:
"Modica riduzione della fisiologica lordosi cervicale per verosimile atteggiamento antalgico. Evidenti segni di spondiloartrosi cervicale su C5 -C6 e con appuntimenti osteofitari marginali e riduzione in ampiezza del rispettivo spazio discale. Lieve Spondilolistesi anteriore di C3 su C4 e di C4 su C5 sul radiogramma in iperflessione."
Speravo in una risoluzione del problema tramite terapia, ma quando un giorno mi è capitata la sensazione di non potermi più alzare dal letto per il forte dolore al collo, ho capito che quella non sarebbe bastata e quindi ho cominciato a fare delle visite presso alcuni neurochirurghi;
Il primo neurochirurgo (Visita a fine gennaio), mi fece quasi assalire dal panico, dicendomi che la mia situzione era troppo grave e che avevo urgentemente bisogno dell'intervento.
Convinta del fatto che non potevo sentire il parere di un SOLO neurochirurgo, mi sono recata da un secondo specialista (visita a metà Febbraio) che non mi ha di certo nascosto la necessità dell'intervento, però mi disse che voleva vederci chiaro e che quindi avrei dovuto fare altri esami.
In particolare, a Marzo, ho fatto il test dei PESS e dei PEM da cui è emerso:
"PESS mediano:risposte evocate somato sensitive alterate per incremento di latenza della componente N13 e dell'intervallo N9-N13 bilateralmente;
PEM abp bil.:risposte evocate motorie nella norma."
Il neurochirurgo, alla lettura del referto, mi disse che l'intervento si doveva fare ma che avrei dovuto aspettare a dicembre dell'anno corrente.
Intanto i dolori si facevano sempre più forti, le scosse aumentavano in quantità e nella modalità (non semplici sensazioni di corrente ma piuttosto dei flussi di sangue sparate alla testa), quindi decisi di recarmi al CARLO BESTA di Milano (10 Aprile), speranzosa di un immediato intervento.
Il dottore mi disse che i tempi di attesa (maledetta attesa!) sarebbero stati non inferiori ai 60 giorni e quindi non mi restava altro che rimanere in lista.
Inutile dire che la chiamata a distanza di un mese non arrivò, così un mio amico mi consigliò un altro specialista che operava al policlinico di Milano e decisi di ascoltare il suo consiglio.
Il dottore, alla lettura degli esami, mi disse che i miei dolori erano causati NON SOLO dall'ernia in sè ma anche da dal NERVO PERIFERICO (dalla verbalizzazione risulta precisamente SINDROME MIOFASCIALE); quindi mi ha consigliato di fare 20 giorni di terapia di CORTISONE e di sottopormi urgentemente ad esame di ELETTROMIOGRAFIA.
Dice il medico che se quest'esame non rileverà nulla di preoccupante, l'intervento all'ernia si farà con molta tranquillità.
Mi chiedo: e se invece si dovesse far luce ad un altro problema come si deve procedere? Devo comunque fare l'intervento all'ernia cervicale o c'è la possibilità di dovermi SOTTOPORMI addirittura a DUE interventi, uno dei quali finalizzato a questo nervo periferico?Fiduciosa nella vostra professionalità, vi ringrazio anticipatamente.
[#1]
Gentile signora,
non so, ma ho la sensazione che si stia menando il <can per l'aia>
Non ho in mano gli esami effettuati, ma penso che il nervo periferico non c'entri nulla.
Lei non riporta il referto della NMR che sarebbe importante conoscere, in mancanza della valutazione diretta.
I tempi di attesa che Lei ha riferito, mi sembrano un po' esagerati.
Mi faccia sapere
Cordialmente
non so, ma ho la sensazione che si stia menando il <can per l'aia>
Non ho in mano gli esami effettuati, ma penso che il nervo periferico non c'entri nulla.
Lei non riporta il referto della NMR che sarebbe importante conoscere, in mancanza della valutazione diretta.
I tempi di attesa che Lei ha riferito, mi sembrano un po' esagerati.
Mi faccia sapere
Cordialmente
[#2]
Utente
Questo il referto della RMN RACHIDE Cervicale:
indagine multiplanare eseguita nelle sole condizioni di base, con tecnica SF., con immagini T1 e T2w.
A C5-C6: ernia discale postero mediana in associazione ad osteofitosi margino somatica posteriore che impronta lievemente il profilo midollare. Note di spondilosi.
Non evidenza di aree intramidollari di alterato segnale.
Questo esame è stato fatto il 4/12/2007 come già anticipatole nel precedente intervento.
Per quanto riguarda la Sua opinione sui tempi di attesa, le rispondo dicendole che non ho motivo di essere esagerata; mi limito a riportare quanto comunicatomi dai neurochirurghi consultati.
Sto continuando la terapia di cortisone (le scosse diminuiscono però si è accentuato esponenzialmente il dolore al collo), speranzosa che allo scadere dei 20 giorni, l'ultimo neurochirurgo da me consultato mi operi.
Per la faccenda del nervo periferico, mi rendo conto che ieri forse sono stata troppo sintetica; ho dimenticato a dirle che da due mesi a questa parte accuso formicolii alle gambe, al piede e talvolta anche un senso di trazione che interessa la bocca e la mano sinistra. Può centrare qualcosa? Infondo è stato solo l'ultimo neurochirurgo a sollevare questo problema.
indagine multiplanare eseguita nelle sole condizioni di base, con tecnica SF., con immagini T1 e T2w.
A C5-C6: ernia discale postero mediana in associazione ad osteofitosi margino somatica posteriore che impronta lievemente il profilo midollare. Note di spondilosi.
Non evidenza di aree intramidollari di alterato segnale.
Questo esame è stato fatto il 4/12/2007 come già anticipatole nel precedente intervento.
Per quanto riguarda la Sua opinione sui tempi di attesa, le rispondo dicendole che non ho motivo di essere esagerata; mi limito a riportare quanto comunicatomi dai neurochirurghi consultati.
Sto continuando la terapia di cortisone (le scosse diminuiscono però si è accentuato esponenzialmente il dolore al collo), speranzosa che allo scadere dei 20 giorni, l'ultimo neurochirurgo da me consultato mi operi.
Per la faccenda del nervo periferico, mi rendo conto che ieri forse sono stata troppo sintetica; ho dimenticato a dirle che da due mesi a questa parte accuso formicolii alle gambe, al piede e talvolta anche un senso di trazione che interessa la bocca e la mano sinistra. Può centrare qualcosa? Infondo è stato solo l'ultimo neurochirurgo a sollevare questo problema.
[#3]
Gentile signora,
l'esagerazione non era intesa come una SUA esagerazione, ma era riferita ai tempi di attesa che Le hanno indicato.
Sulla faccenda del nervo periferico, bisognerebbe capire a quale nervo si riferisce, perchè di nervi periferici ne abbiamo moltissimi.
Cordialità
l'esagerazione non era intesa come una SUA esagerazione, ma era riferita ai tempi di attesa che Le hanno indicato.
Sulla faccenda del nervo periferico, bisognerebbe capire a quale nervo si riferisce, perchè di nervi periferici ne abbiamo moltissimi.
Cordialità
[#6]
Utente
c.soaro dott, ho fatto esame elettromiografico la conclusione è sofferenza muscolare neurogena a livello dei territori innervati dalle radici c5 c6 c7 ,piu evidenti su c5 c6 dx,conduzione del nervo mediano ed ulnare dx e sn nei limiti della norma.un grazie in anticipo e arrisentirci al piu presto sofia
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 7.1k visite dal 18/05/2008.
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