Ultimamente abbiamo sentito parlare di ozono terapia
Salve, mia Madre, di 54 anni sta lottando da ormai 20 anni con problemi di forti dolori alla spina dorsale.
E' stata operata nel Febbraio 2010 di discectomia percutanea L4 L5 a Perugia. La qualità della vita, dopo l'intervento, è stata discreta fino a Settembre del solito anno. Poi si sono ripresentati i soliti dolori e continui bloccaggi, rendendola impossibilitata a fare qualunque tipo di attività.
A Gennaio 2011 si è sottoposta a intervento chirurgico di microdiscectomia sempre al livello dell'ernia discale L4 L5 a Siena. Dopo l'intervento non vi sono stati miglioramenti apprezzabili.
Di seguito riporto i dati della RM rachide lombo sacrale effettuata il 29/03/2011 in quanto continuava ad avere dolori insopportabili:
"Esiti del recente intervento chirurgico di emilaminectomia destra L4-L5. A tale livello presente modesta protrusione discale lievemente maggiore in sede paramediano e preforaminale destra destra. Sempre riconoscibile protrusione del disco L5 S1 con carattere di piccola ernia contenuta in sede mediana paramediana destra, con aspetto appena modificato per entità lievemente maggiore rispetto all'esame del 24/11/2009 in sede paramediana destra. Le sequenze STIR documentano iperintensità di segnale a carico dei tessuti molli superficiali e profondi circostanti il sito di accesso chirurgico, come per condizione edemigena estesa sul lato destro dal livello circa L4 fino agli ultimi metameri sacrali; tale regione va incontro a marcato enhancement dopo somministrazione del mdc, che risulta esteso dalla regione sottocutanea fino ad interessare quella peridurale all'interno del cavo vertebrale, sempre su lato destro. Non pare di riconoscere in tale contesto aspetti più definitivamente riferibili a raccolte fliude di entità significativa. "
Successivamente in data 09/09/11 ha effettuato una ricostruzione tridimensionale TCERM:
"Perdita della fisiologica lordosi lombare. Riduzione dello spessore, di verosimile natura degenerativa, di tutti i dischi i-s compresi nell'acquisizione. In L4 L5 si associa un minimo bulging di scale, senza chiari effetti compressivi, intraforaminali, sulle corrispondenti radici nervose. Nei limiti della normalità appare l'ampiezza del canale vertebrale. Modesta osteopenia diffusa, senza concomitanti crolli somatici"
Ad oggi ha sempre forti dolori alla schiena e alla gamba destra fino al piede e non riesce a stare in piedi, ma è costretta a passare le giornata sdraiata sul letto.
Ne abbiamo provate tante, ma niente ha risolto. Ultimamente abbiamo sentito parlare di ozono terapia... cosa ci consigliate? ci sono altre terapie che ci possono aiutare?
Grazie Mille
E' stata operata nel Febbraio 2010 di discectomia percutanea L4 L5 a Perugia. La qualità della vita, dopo l'intervento, è stata discreta fino a Settembre del solito anno. Poi si sono ripresentati i soliti dolori e continui bloccaggi, rendendola impossibilitata a fare qualunque tipo di attività.
A Gennaio 2011 si è sottoposta a intervento chirurgico di microdiscectomia sempre al livello dell'ernia discale L4 L5 a Siena. Dopo l'intervento non vi sono stati miglioramenti apprezzabili.
Di seguito riporto i dati della RM rachide lombo sacrale effettuata il 29/03/2011 in quanto continuava ad avere dolori insopportabili:
"Esiti del recente intervento chirurgico di emilaminectomia destra L4-L5. A tale livello presente modesta protrusione discale lievemente maggiore in sede paramediano e preforaminale destra destra. Sempre riconoscibile protrusione del disco L5 S1 con carattere di piccola ernia contenuta in sede mediana paramediana destra, con aspetto appena modificato per entità lievemente maggiore rispetto all'esame del 24/11/2009 in sede paramediana destra. Le sequenze STIR documentano iperintensità di segnale a carico dei tessuti molli superficiali e profondi circostanti il sito di accesso chirurgico, come per condizione edemigena estesa sul lato destro dal livello circa L4 fino agli ultimi metameri sacrali; tale regione va incontro a marcato enhancement dopo somministrazione del mdc, che risulta esteso dalla regione sottocutanea fino ad interessare quella peridurale all'interno del cavo vertebrale, sempre su lato destro. Non pare di riconoscere in tale contesto aspetti più definitivamente riferibili a raccolte fliude di entità significativa. "
Successivamente in data 09/09/11 ha effettuato una ricostruzione tridimensionale TCERM:
"Perdita della fisiologica lordosi lombare. Riduzione dello spessore, di verosimile natura degenerativa, di tutti i dischi i-s compresi nell'acquisizione. In L4 L5 si associa un minimo bulging di scale, senza chiari effetti compressivi, intraforaminali, sulle corrispondenti radici nervose. Nei limiti della normalità appare l'ampiezza del canale vertebrale. Modesta osteopenia diffusa, senza concomitanti crolli somatici"
Ad oggi ha sempre forti dolori alla schiena e alla gamba destra fino al piede e non riesce a stare in piedi, ma è costretta a passare le giornata sdraiata sul letto.
Ne abbiamo provate tante, ma niente ha risolto. Ultimamente abbiamo sentito parlare di ozono terapia... cosa ci consigliate? ci sono altre terapie che ci possono aiutare?
Grazie Mille
[#1]
Direi che Sua madre soffre per la presenza di una vistasa ed importante fibrosi cicatriziale formatasi in sede di intervento di laminectomia eseguito nel gennaio 2011.
L'ozono-terapia ha dato numerose delusioni e, personalmente, non ritengo che ci sia indicazione ad usare tale metodica nei problemi riguardanti la schiena.
Presumo che Sua madre potrebbe beneficiare di un ciclo di infiltrazioni con farmaci antireattivi, anche steroidei, ed anestetici. Se i risultati fossero, anche solo temporaneamente, buoni, si potrebbe, visto che la sede di lesione/sofferenza è stata individuata, programmare un trattamento per la risoluzione della predetta fibrosi cicatriziale, prima che questa diventi particolarmente tenace se non addirittura calcifica.
Cordialità.
L'ozono-terapia ha dato numerose delusioni e, personalmente, non ritengo che ci sia indicazione ad usare tale metodica nei problemi riguardanti la schiena.
Presumo che Sua madre potrebbe beneficiare di un ciclo di infiltrazioni con farmaci antireattivi, anche steroidei, ed anestetici. Se i risultati fossero, anche solo temporaneamente, buoni, si potrebbe, visto che la sede di lesione/sofferenza è stata individuata, programmare un trattamento per la risoluzione della predetta fibrosi cicatriziale, prima che questa diventi particolarmente tenace se non addirittura calcifica.
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#2]
Utente
La ringrazio per la risposta, però mia madre ha avuto dolore già subito dopo l'intervento, quando si presume che ancora non si era formata la cicatrice.
Immediatamente dopo l'intervento perse la sensibilità al piede destro, recuperandola solo dopo alcune manipolazioni da parte di un osteopata.
Il problema di non riuscire a stare in piedi ormai permane da diversi anni, prima e dopo l'intervento che in pratica non ha risolto nulla.
Immediatamente dopo l'intervento perse la sensibilità al piede destro, recuperandola solo dopo alcune manipolazioni da parte di un osteopata.
Il problema di non riuscire a stare in piedi ormai permane da diversi anni, prima e dopo l'intervento che in pratica non ha risolto nulla.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2k visite dal 29/03/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Osteoporosi
L'osteoporosi è una malattia dell'apparato scheletrico che provoca il deterioramento delle ossa. Come si riconosce, quali sono i fattori di rischio e come si cura?