Una rm cervicale è risultata un'ernia discale
Buongiorno,
sono una donna di 33 anni. Dopo circa due anni di cervicobrachialgia destra causati da protrusioni in C4-C5,C5-C6,C6-C7, da circa tre mesi il dolore è significativamente peggiorato con ridotta sensibilità e forza del braccio sinistro.
Da una RM cervicale è risultata un'ernia discale a localizzazione mediana e paramediana destra in C4-C5 che deforma il profilo antero-laterale di destra del sacco durale e giunge a contatto comprimendo tra l'altro il midollo spinale cervicale (non mostra segni di sofferenza)e la radice nervosa corrispondente. In C3-C4 e C6-C7 si riconosce una protrusione discale concentrica ad ampio raggio ad estrinsecazione posteriore che deforma il profilo anteriore del sacco durale ma che non prende rapporto con il margine anteriore del midollo spinale cervicale.
Sto finendo l'ennesima cura, con scarsi risultati (mi aiuta solo a tenere "sotto controllo" il male) a base di Medrol, Lyrica e Palexia. Sono psicologicamente e fisicamente arrivata, per così dire al capolinea...
A sorpresa giovedì scorso, all'istituto Besta, di Milano, il neurochirurgo mi ha consigliato un intervento di artroplastica in C4-C5 elencandomi i vantaggi rispetto ad un intervento tradizionale, peraltro sconsigliato dal precedente neurochirurgo interpellato in Alessandria.
Sono confusa... Ho bisogno di un consiglio da una persona esperta...
Grazie in anticipo a chiunque mi risponderà.
sono una donna di 33 anni. Dopo circa due anni di cervicobrachialgia destra causati da protrusioni in C4-C5,C5-C6,C6-C7, da circa tre mesi il dolore è significativamente peggiorato con ridotta sensibilità e forza del braccio sinistro.
Da una RM cervicale è risultata un'ernia discale a localizzazione mediana e paramediana destra in C4-C5 che deforma il profilo antero-laterale di destra del sacco durale e giunge a contatto comprimendo tra l'altro il midollo spinale cervicale (non mostra segni di sofferenza)e la radice nervosa corrispondente. In C3-C4 e C6-C7 si riconosce una protrusione discale concentrica ad ampio raggio ad estrinsecazione posteriore che deforma il profilo anteriore del sacco durale ma che non prende rapporto con il margine anteriore del midollo spinale cervicale.
Sto finendo l'ennesima cura, con scarsi risultati (mi aiuta solo a tenere "sotto controllo" il male) a base di Medrol, Lyrica e Palexia. Sono psicologicamente e fisicamente arrivata, per così dire al capolinea...
A sorpresa giovedì scorso, all'istituto Besta, di Milano, il neurochirurgo mi ha consigliato un intervento di artroplastica in C4-C5 elencandomi i vantaggi rispetto ad un intervento tradizionale, peraltro sconsigliato dal precedente neurochirurgo interpellato in Alessandria.
Sono confusa... Ho bisogno di un consiglio da una persona esperta...
Grazie in anticipo a chiunque mi risponderà.
[#1]
Gentile signora,
cosa hanno inteso i colleghi del Besta per artroplastica? Un intervento di laminotomia cervicale per via posteriore?
Se è così, mi spiace per i colleghi,ma non è certo un intervento innovativo,anzi ! è più che tradizionale.
Non potendo valutare direttamente le immagini della Sua colonna cervicale non posso esprimere un giudizio terapeutico, ma se l'intervento è necessario (come si può intuiire), questo verosimilmente va effettuato per via anteriore.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti,Le invio cordiali saluti
cosa hanno inteso i colleghi del Besta per artroplastica? Un intervento di laminotomia cervicale per via posteriore?
Se è così, mi spiace per i colleghi,ma non è certo un intervento innovativo,anzi ! è più che tradizionale.
Non potendo valutare direttamente le immagini della Sua colonna cervicale non posso esprimere un giudizio terapeutico, ma se l'intervento è necessario (come si può intuiire), questo verosimilmente va effettuato per via anteriore.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti,Le invio cordiali saluti
[#2]
Utente
Buongiorno Dottore,
il suo collega parlava anche lui di un intervento per via anteriore, mi ha detto che (con mie parole, non ricordando precisamente i termini tecnici da lui utilizzati-ero molto agitata...)mi avrebbe inserito un "ammortizzatore" con lo scopo di aiutare ad ottenere la naturale curvatura fisiologica del rachide... Ho dedotto io che questo tipo di intervento fosse innovativo, in quanto in Alessandria mi è stato consigliato di allontanare il più possibile l'operazione "PERCHE', SIGNORA, TRA UN ANNO LEI MI TORNA CON UN ALTRA ERNIA E DEVO OPERARE DI NUOVO...".
Gentilmente, Dottore, vorrei sapere cosa pensa dell'assunzione del LYRICA 75 (una pastiglia alla sera per 8 settimane): è ciò che mi ha prescritto il fisiatra, ma che il neurochirurgo del Besta non condivide.
Augurandole Buona Pasqua, la ringrazio in anticipo.
Cordiali saluti.
il suo collega parlava anche lui di un intervento per via anteriore, mi ha detto che (con mie parole, non ricordando precisamente i termini tecnici da lui utilizzati-ero molto agitata...)mi avrebbe inserito un "ammortizzatore" con lo scopo di aiutare ad ottenere la naturale curvatura fisiologica del rachide... Ho dedotto io che questo tipo di intervento fosse innovativo, in quanto in Alessandria mi è stato consigliato di allontanare il più possibile l'operazione "PERCHE', SIGNORA, TRA UN ANNO LEI MI TORNA CON UN ALTRA ERNIA E DEVO OPERARE DI NUOVO...".
Gentilmente, Dottore, vorrei sapere cosa pensa dell'assunzione del LYRICA 75 (una pastiglia alla sera per 8 settimane): è ciò che mi ha prescritto il fisiatra, ma che il neurochirurgo del Besta non condivide.
Augurandole Buona Pasqua, la ringrazio in anticipo.
Cordiali saluti.
[#3]
Gentile signora,
per poter decidere una tecnica di intervento è necessario valutare il caso clinico nel suo complesso e cioè visionando gli esami effettuati, visitando il paziente, eventualmente richiedere approfondimenti.
Ho qualche dubbio che sia un chirurgo esperto di chirurgia vertebrale chi Le ha detto quanto Lei riporta in maiuscolo.
Inoltre l'assunzione di farmaci a lungo termine può comportare rischi maggiori e anche più seri dell'intervento stesso che, se effettuato da persona esperta, ha rischio pressochè zero.
Disponibile per eventuali ulteriori chirimenti,La saluto augurandoLe anche una Buona Pasqua.
per poter decidere una tecnica di intervento è necessario valutare il caso clinico nel suo complesso e cioè visionando gli esami effettuati, visitando il paziente, eventualmente richiedere approfondimenti.
Ho qualche dubbio che sia un chirurgo esperto di chirurgia vertebrale chi Le ha detto quanto Lei riporta in maiuscolo.
Inoltre l'assunzione di farmaci a lungo termine può comportare rischi maggiori e anche più seri dell'intervento stesso che, se effettuato da persona esperta, ha rischio pressochè zero.
Disponibile per eventuali ulteriori chirimenti,La saluto augurandoLe anche una Buona Pasqua.
[#4]
Utente
Buongiorno Dottore,
ieri sono stata nuovamente dal fisiatra che mi ha in cura il quale continua a sostenere che l'operazione secondo lui non è necessaria e in certi casi la cervicobrachicalgia persiste anche dopo l'intervento. Miglioramenti significativi, però, non ce ne sono ancora...Sono andata via qualche giorno per Pasqua e il viaggio in macchina (1h30'') ha peggiorato il dolore. Sempre secondo il fisiatra la macchina è controindicata nelle mie condizioni... Il punto è questo: lavoro nell'azienda agricola di mio padre e da più di 3 mesi sono ferma, non posso alzare pesi; bicicletta, macchina e camminata aumentano il dolore, mia figlia mi chiede quando potrà riabbracciarmi "forte forte"; la mia vita intima privata è in continua discesa perché io ho sempre male ed il mio compagno (che, poverino, mi aiuta tantissimo!) ha paura di farmi male... Non riesco neppure a fare i soliti biscotti perché se piego il collo per troppo tempo per 2 giorni sono completamente bloccata e solo scrivere questa lettera mi fa ritornare il male al braccio e mano destra... Ed i soldi per visite ed elettrostimolazioni sono stati presi dal conto per l'acquisto della casa e stanno terminando...
Allora, "operazione SI o operazione NO" tiene conto di tutto questo, di me come individuo, della mia qualità di vita!??
Mercoledì 10 ho una visita con un neurochirurgo di Torino, per un altro parere e giovedì 18 con il neurochirurgo del Besta che mi propose l'operazione...
Scusi lo sfogo, Dottore, forse dovrei essere così franca anche con il fisiatra...
Buona giornata!!!!
ieri sono stata nuovamente dal fisiatra che mi ha in cura il quale continua a sostenere che l'operazione secondo lui non è necessaria e in certi casi la cervicobrachicalgia persiste anche dopo l'intervento. Miglioramenti significativi, però, non ce ne sono ancora...Sono andata via qualche giorno per Pasqua e il viaggio in macchina (1h30'') ha peggiorato il dolore. Sempre secondo il fisiatra la macchina è controindicata nelle mie condizioni... Il punto è questo: lavoro nell'azienda agricola di mio padre e da più di 3 mesi sono ferma, non posso alzare pesi; bicicletta, macchina e camminata aumentano il dolore, mia figlia mi chiede quando potrà riabbracciarmi "forte forte"; la mia vita intima privata è in continua discesa perché io ho sempre male ed il mio compagno (che, poverino, mi aiuta tantissimo!) ha paura di farmi male... Non riesco neppure a fare i soliti biscotti perché se piego il collo per troppo tempo per 2 giorni sono completamente bloccata e solo scrivere questa lettera mi fa ritornare il male al braccio e mano destra... Ed i soldi per visite ed elettrostimolazioni sono stati presi dal conto per l'acquisto della casa e stanno terminando...
Allora, "operazione SI o operazione NO" tiene conto di tutto questo, di me come individuo, della mia qualità di vita!??
Mercoledì 10 ho una visita con un neurochirurgo di Torino, per un altro parere e giovedì 18 con il neurochirurgo del Besta che mi propose l'operazione...
Scusi lo sfogo, Dottore, forse dovrei essere così franca anche con il fisiatra...
Buona giornata!!!!
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.9k visite dal 26/03/2013.
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