Intervento ernia discale l5 s1
Gent.mo/a,
Ho 40 anni e due settimane fa mi sono sottoposto ad un intervento chirurgico per un'ernia discale l5/s1 espulsa.
Se non interpreto male il certificato l'intervento eseguito è consistito in "artrodesi anteriore/posteriore + discectomia laterale (forse) posteriore l5 s1".
Il giorno successivo sono stato nuovamente operato perchè il chirurgo mi ha detto che il "cage" era uscito a causa di una strana conformazione delle vertebre e rischiavo di perdere le gambe.A questo proposito devo dire che prima dell'intervento mi sono sottoposto a 3 rmn.
Il nuovo intervento è consistito in "nuova artrodesi posteriore di censura e rimozione cage".Mi è stato spiegato che il nuovo intervento è consistito nel posizionamento di viti (4) e barre (2).
Dopo l'intervento mi è stato detto di usare molta cautela tanto e mi sono stati interdetti movimenti di flessione e torsione del tronco.
Nonostante le richieste non sono riuscito a capire cosa sia ora interposto tra le vertebre.Mi sono fatto l'idea, spero sbagliata, che non ci sia più nulla e che tutta la mia colonna e ogni movimento siano garantiti da due barre di 6cm e 4 viti.
A parte questo dopo circa 10 gg. dal secondo intervento sono comparsi dei fortissimi dolori alla gamba destra (solo di notte) mai avuti prima. Per fare un esempio è come se posteriormente alla coscia, a partire dal gluteo, si irradi un dolore tipo tendinite che si propaga fino a sotto il ginocchio e pervade tutto il polpaccio in una sorta di crampo continuo.
Questo nonostante sia bombardato di antidolorifici.
Il chirurgo mi ha detto che si tratta di una infiammazione tipica degli interventi con viti e mi ha prescritto un ciclo di cortisone.
Capirete che ho perso fiducia nel medico (da me scelto) e che temo che non voglia dirmi quello che mi aspetta ovvero un problema che non sarà possibile risolvere e che mi lascerà un qualche tipo di invalidità.
Nello scusarmi subito per le mie paure vorrei sapere:
1) a cosa possono essere dovuti questi dolori?
2) con l'intervento subito potrò riprendere a fare tutti i movimenti e quindi la mia vita normale (sciare, andare in moto, prendere in braccio un figlio....).
3) si può ravvisare una colpa grave del chirurgo (non mi offenderò se non avrò risposta).
Grazie infinite.
Daniele
Ho 40 anni e due settimane fa mi sono sottoposto ad un intervento chirurgico per un'ernia discale l5/s1 espulsa.
Se non interpreto male il certificato l'intervento eseguito è consistito in "artrodesi anteriore/posteriore + discectomia laterale (forse) posteriore l5 s1".
Il giorno successivo sono stato nuovamente operato perchè il chirurgo mi ha detto che il "cage" era uscito a causa di una strana conformazione delle vertebre e rischiavo di perdere le gambe.A questo proposito devo dire che prima dell'intervento mi sono sottoposto a 3 rmn.
Il nuovo intervento è consistito in "nuova artrodesi posteriore di censura e rimozione cage".Mi è stato spiegato che il nuovo intervento è consistito nel posizionamento di viti (4) e barre (2).
Dopo l'intervento mi è stato detto di usare molta cautela tanto e mi sono stati interdetti movimenti di flessione e torsione del tronco.
Nonostante le richieste non sono riuscito a capire cosa sia ora interposto tra le vertebre.Mi sono fatto l'idea, spero sbagliata, che non ci sia più nulla e che tutta la mia colonna e ogni movimento siano garantiti da due barre di 6cm e 4 viti.
A parte questo dopo circa 10 gg. dal secondo intervento sono comparsi dei fortissimi dolori alla gamba destra (solo di notte) mai avuti prima. Per fare un esempio è come se posteriormente alla coscia, a partire dal gluteo, si irradi un dolore tipo tendinite che si propaga fino a sotto il ginocchio e pervade tutto il polpaccio in una sorta di crampo continuo.
Questo nonostante sia bombardato di antidolorifici.
Il chirurgo mi ha detto che si tratta di una infiammazione tipica degli interventi con viti e mi ha prescritto un ciclo di cortisone.
Capirete che ho perso fiducia nel medico (da me scelto) e che temo che non voglia dirmi quello che mi aspetta ovvero un problema che non sarà possibile risolvere e che mi lascerà un qualche tipo di invalidità.
Nello scusarmi subito per le mie paure vorrei sapere:
1) a cosa possono essere dovuti questi dolori?
2) con l'intervento subito potrò riprendere a fare tutti i movimenti e quindi la mia vita normale (sciare, andare in moto, prendere in braccio un figlio....).
3) si può ravvisare una colpa grave del chirurgo (non mi offenderò se non avrò risposta).
Grazie infinite.
Daniele
[#1]
Egr. signore,
per poter dare esauriente risposta alle Sue tre domande sarebbe necessario consultare la documentazione clinica e valutare i Suoi sintomi oggettivamente.
Dal Suo racconto sembrerebbe di capire che al secondo intervento la cage sia stata rimossa e l'artrodesi (eventualmente ritenuta necessaria) la si è ottenuta applicando le barre e le viti.
1) come Le dicevo non mi è possibile a distanza fare una diagnosi, ma nelle prime due-tre settimane il dolore può persistere
2) se non vi sono complicanze (spostamento delle viti per es.) dopo un congruo periodo di 3-4 mesi, può riprendere la Sua vita normale
3) Mi sembra di capire che noon ci siano dei danni funzionali consegunti all'intervento.
La colpa medica può essere riconosciuta se c'è un danno e bisogna provare che esso derivi da un errore del chirurgo.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, La saluto con cordialità
per poter dare esauriente risposta alle Sue tre domande sarebbe necessario consultare la documentazione clinica e valutare i Suoi sintomi oggettivamente.
Dal Suo racconto sembrerebbe di capire che al secondo intervento la cage sia stata rimossa e l'artrodesi (eventualmente ritenuta necessaria) la si è ottenuta applicando le barre e le viti.
1) come Le dicevo non mi è possibile a distanza fare una diagnosi, ma nelle prime due-tre settimane il dolore può persistere
2) se non vi sono complicanze (spostamento delle viti per es.) dopo un congruo periodo di 3-4 mesi, può riprendere la Sua vita normale
3) Mi sembra di capire che noon ci siano dei danni funzionali consegunti all'intervento.
La colpa medica può essere riconosciuta se c'è un danno e bisogna provare che esso derivi da un errore del chirurgo.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, La saluto con cordialità
[#2]
Utente
Gent.mo Dott. Migliaccio,
Grazie per la risposta.
Vorrei approfittare della Sua cortesia per una nota tecnica.
Con il primo intervento (discectomia) mi è stato rimosso integralmente il disco e quindi ora la L5 ed S1 sono collegate esclusivamente da barre e viti, ovvero il disco, anche se parzialmente è ancora presente?
In merito alla Sua giusta osservazione della mancanza di danni evidenti vorrei aggiungere che con la gamba destra non riesco ad effettuare alcuni movimenti (tipo alzarla da supino di oltre 15° o accavallarla al ginocchio sinistro).
Nel caso peggiore, il dolore alla gamba, a cosa potrebbe essere ascrivibile?
Grazie anora e ricambio i cordiali saluti.
Grazie per la risposta.
Vorrei approfittare della Sua cortesia per una nota tecnica.
Con il primo intervento (discectomia) mi è stato rimosso integralmente il disco e quindi ora la L5 ed S1 sono collegate esclusivamente da barre e viti, ovvero il disco, anche se parzialmente è ancora presente?
In merito alla Sua giusta osservazione della mancanza di danni evidenti vorrei aggiungere che con la gamba destra non riesco ad effettuare alcuni movimenti (tipo alzarla da supino di oltre 15° o accavallarla al ginocchio sinistro).
Nel caso peggiore, il dolore alla gamba, a cosa potrebbe essere ascrivibile?
Grazie anora e ricambio i cordiali saluti.
[#3]
Non glielo so dire. Quei movimenti che Le causano dolore sembrerebbero essere dovuti a una irritazione della radice ancora necessariamente sofferente per le manovre chirurgiche.
Se nel primo intervento è stata inserita una cage, il disco è stato rimosso proprio per dare spazio alla cage.
Quindi quello spazio è senza un disco funzionalmente efficiente ed è per questo che si è deciso di bloccare le due vertebre L5 ed S1.
Sono queste mie, solo deduzioni ipotetiche,in assenza di una oggettiva valutazione clinica.
Se nel primo intervento è stata inserita una cage, il disco è stato rimosso proprio per dare spazio alla cage.
Quindi quello spazio è senza un disco funzionalmente efficiente ed è per questo che si è deciso di bloccare le due vertebre L5 ed S1.
Sono queste mie, solo deduzioni ipotetiche,in assenza di una oggettiva valutazione clinica.
[#4]
Utente
Grazie infinite per la disponibilità e la chiarezza.
Se potessi cercherei di incontrarLa ma mi è davvero impossibile considerando i luoghi in cui esercita.
A questo punto mi rimarrebbe solo un dubbio. Considerando che mi considero un "diversamente giovane" qual'è l'aspettativa che mi si presenta prima che si debba reintervenire per possibili cedimenti del sistema con l'avanzare dell'età?
Grazie ancora e saluti.
Se potessi cercherei di incontrarLa ma mi è davvero impossibile considerando i luoghi in cui esercita.
A questo punto mi rimarrebbe solo un dubbio. Considerando che mi considero un "diversamente giovane" qual'è l'aspettativa che mi si presenta prima che si debba reintervenire per possibili cedimenti del sistema con l'avanzare dell'età?
Grazie ancora e saluti.
[#7]
Utente
Dr. Migliaccio buonasera,
Faccio seguito a quanto già descritto per avere ancore un suo parere.
La scorsa settimana mi sono sottoposto ad una TAC di controllo che ha confermato il buon posizionamento di viti e barre. Subito dopo la TAC però mi anno sottoposto ad una RMN per valutare meglio quello che sembrav una recidiva, piuttosto strano visto che non ho pià il disco. Mi è stato detto che quanto emerso dalla RMN potrebbe essere riconducibili a delle grosse masse cicatriziali che potrebbero aver invaso anche lo spazio L5 S1.
Mi è stato consigliato un nuovo intervento, stavolta per via endoscopica, per rimuovere queste masse e liberare il più possibile radici e spazio intervertebrale.
Vorrei evitare questo nuovo intervento ma mi è stato detto che la situazione potrebbe solo peggiorare e che la fisioterapia (trattamenti Meziers) che mi sono stati prescritti non avrebbero alcun beneficio anzi potrebbero peggiorare la situazione.
Devo dire che dopo l'intervento non ho grandi dolori in condizioni di riposo ma, dopo una visita dal neurologo,mi è stata diagnosticata una certa perdita di riflessi, di sensibilità alla gamba dx e una quota parte di mibilità della stessa.
Sono piuttosto confuso...
Grazie infinite per la sua attenzione.
Saluti
Faccio seguito a quanto già descritto per avere ancore un suo parere.
La scorsa settimana mi sono sottoposto ad una TAC di controllo che ha confermato il buon posizionamento di viti e barre. Subito dopo la TAC però mi anno sottoposto ad una RMN per valutare meglio quello che sembrav una recidiva, piuttosto strano visto che non ho pià il disco. Mi è stato detto che quanto emerso dalla RMN potrebbe essere riconducibili a delle grosse masse cicatriziali che potrebbero aver invaso anche lo spazio L5 S1.
Mi è stato consigliato un nuovo intervento, stavolta per via endoscopica, per rimuovere queste masse e liberare il più possibile radici e spazio intervertebrale.
Vorrei evitare questo nuovo intervento ma mi è stato detto che la situazione potrebbe solo peggiorare e che la fisioterapia (trattamenti Meziers) che mi sono stati prescritti non avrebbero alcun beneficio anzi potrebbero peggiorare la situazione.
Devo dire che dopo l'intervento non ho grandi dolori in condizioni di riposo ma, dopo una visita dal neurologo,mi è stata diagnosticata una certa perdita di riflessi, di sensibilità alla gamba dx e una quota parte di mibilità della stessa.
Sono piuttosto confuso...
Grazie infinite per la sua attenzione.
Saluti
[#9]
Utente
Gent.mo Dr. Migliaccio buonasera,
Dopo la Sua ultima ho ritirato oggi il referto della RMN fatta a seguito dell'intervento di artrodesi l5-s1.
Nel referto si legge"Evidenza di viti transpeduncolari l5-s1 con segni di modesta artrodesi delle limitanti affrontate. Allo stesso livello il disco intersomatico mostra segnale irregolare (da aumento della quota fluida) a livello del nucleo polposo e protude in sede endospecale con segni di compressione durale e mediana-paramediana destra".
Volevo chiedereLe se, alla luce di questo referto, ci sono elementi da consentirLe una valutazione sulla procedura endoscopica che mi è stata proposta e, forse più importante, in cosa consiste questa osteocondrosi, se è qualcosa di attendibile com esito della chirurgia che ho subito e, infine, se può avere un'evoluzione benigna.
Nel ringraziarLa ancora una volta per la Sua attenzione Le invio i miei più cordiali saluti.
Dopo la Sua ultima ho ritirato oggi il referto della RMN fatta a seguito dell'intervento di artrodesi l5-s1.
Nel referto si legge"Evidenza di viti transpeduncolari l5-s1 con segni di modesta artrodesi delle limitanti affrontate. Allo stesso livello il disco intersomatico mostra segnale irregolare (da aumento della quota fluida) a livello del nucleo polposo e protude in sede endospecale con segni di compressione durale e mediana-paramediana destra".
Volevo chiedereLe se, alla luce di questo referto, ci sono elementi da consentirLe una valutazione sulla procedura endoscopica che mi è stata proposta e, forse più importante, in cosa consiste questa osteocondrosi, se è qualcosa di attendibile com esito della chirurgia che ho subito e, infine, se può avere un'evoluzione benigna.
Nel ringraziarLa ancora una volta per la Sua attenzione Le invio i miei più cordiali saluti.
[#11]
Utente
Ha ragione, mi scusi.
Nel digitare ho commesso un errore e nel referto dell'ultima RMN, riportato nella mail precedente, invece di "segni di modesta artrodesi" avrei dovuto scrivere "segni di modesta osteocondrosi".
Può spiegarmi di cosa si tratta e se è un fenomeno con evoluzione benigna normalmente presente a seguito di un intervento di strodese?
Grazie ancora.
Saluti
Nel digitare ho commesso un errore e nel referto dell'ultima RMN, riportato nella mail precedente, invece di "segni di modesta artrodesi" avrei dovuto scrivere "segni di modesta osteocondrosi".
Può spiegarmi di cosa si tratta e se è un fenomeno con evoluzione benigna normalmente presente a seguito di un intervento di strodese?
Grazie ancora.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 5.6k visite dal 13/02/2013.
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