Dolori lombari
Da ormai 5 anni con scadenze di 6/12 mesi soffro di crisi di dolori lombari che durano anche un mese. Avverto uno stato latente di dolorabilità leggera alla quale si alternano vere e proprie fitte lancinanti. Durante i periodi di crisi talvolta si avverte una tensione crescente che culmina con una scarica che sento che sta per arrivare. A quel punto devo fermarmi e sperare che la fase parossistica passi. RX rachide lombosacrale del 2007 evidenziava: "Iniziale riduzione in ampiezza dello spazio intersomatico compreso tra L5 e S1 con debole sclerosi reattiva delle limitanti affrontate. Segni di emisacralizzazione di L5".
RM lomboscrale del 2008 evidenziava: "Discopatia degenerativa L5-S1 con riduzione spazio intersomatico e modesta protrusione discale contenuta paramediana bilaterale. Modesta stenosi bilaterale dei forami di coniugazione, Modeste alterazioni artrosiche in corrispondenza dei massicci articolari." Desidero far notare come, statisticamente, l'inizio di una crisi avviene sempre in concomitanza con un episodio di tensione intestinale e di insufficiente liberazione dell'intestino. Soffro infatti anche di intestino capriccioso, gonfiore, flatulenze continue che si manifestano diverse ore dopo i pasti principali, ossia verso le 20 e verso le 5 del mattino quando mi devo alzare dal letto per potermi liberare dell'aria senza dover dare fastidio a chi mi sta accanto. Un'endoscopia non ha rivelato particolari patologie se non la presenza di diverticoli. E' stata suggerita una dieta povera di fibre e la somministrazione di Asacol/mesalazina. Sovente un'insufficiente o insoddisfacente evacuazione porta alla tensione lombosacrale che talvolta si scatena in una delle suddette crisi che possono durare giorni se non settimane e che sinora ho curato con antinfiammatori. Il medico di base non pone in relazione i disturbi intestinali con quelli osteoarticolari. Desidererei sapere se la patologia lombosacrale necessita ora di intervento o se si può continuare a "tirare avanti" con la somministrazione, all'occorrenza, di FANS. Desidero anche sapere se l'esperienza di uno specialista suggerisce che possa esistere una relazione tra eventi riguardanti l'intestino e quelli riguardanti la zona lombosacrale. Ed eventualmente quali sono, in quest'ultimo caso, i consigli più appropriati. Grazie infinite.
RM lomboscrale del 2008 evidenziava: "Discopatia degenerativa L5-S1 con riduzione spazio intersomatico e modesta protrusione discale contenuta paramediana bilaterale. Modesta stenosi bilaterale dei forami di coniugazione, Modeste alterazioni artrosiche in corrispondenza dei massicci articolari." Desidero far notare come, statisticamente, l'inizio di una crisi avviene sempre in concomitanza con un episodio di tensione intestinale e di insufficiente liberazione dell'intestino. Soffro infatti anche di intestino capriccioso, gonfiore, flatulenze continue che si manifestano diverse ore dopo i pasti principali, ossia verso le 20 e verso le 5 del mattino quando mi devo alzare dal letto per potermi liberare dell'aria senza dover dare fastidio a chi mi sta accanto. Un'endoscopia non ha rivelato particolari patologie se non la presenza di diverticoli. E' stata suggerita una dieta povera di fibre e la somministrazione di Asacol/mesalazina. Sovente un'insufficiente o insoddisfacente evacuazione porta alla tensione lombosacrale che talvolta si scatena in una delle suddette crisi che possono durare giorni se non settimane e che sinora ho curato con antinfiammatori. Il medico di base non pone in relazione i disturbi intestinali con quelli osteoarticolari. Desidererei sapere se la patologia lombosacrale necessita ora di intervento o se si può continuare a "tirare avanti" con la somministrazione, all'occorrenza, di FANS. Desidero anche sapere se l'esperienza di uno specialista suggerisce che possa esistere una relazione tra eventi riguardanti l'intestino e quelli riguardanti la zona lombosacrale. Ed eventualmente quali sono, in quest'ultimo caso, i consigli più appropriati. Grazie infinite.
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la sintomatologia riferita fa pensare ad un dolore neuropatico per cause irritative presenti a livello della colonna vertebrale.Sarebbe opportuna una nuova RM lombosacrale per evidenziare eventuali cambiamenti dalla precedente.La relazione con i disturbi intestinali può essere spiegata con la congestione pelvica che accompagna questi ultimi. Pertanto una maggiore pressione sulle radici nervose
spiegherebbe l'insorgenza concomitante dei dolori lombosacrali. Un intervento neurochirurgico non mi sembra da consigliare a meno che non esistano importanti deficit di forza. Nemmeno è consigliabile un uso prolungato di Fans e tirare avanti,piuttosto rivolgersi a un centro di terapia del dolore. Ultimamente per i dolori lombari sono state introdotte varie metodiche mininvasive spesso efficaci.
spiegherebbe l'insorgenza concomitante dei dolori lombosacrali. Un intervento neurochirurgico non mi sembra da consigliare a meno che non esistano importanti deficit di forza. Nemmeno è consigliabile un uso prolungato di Fans e tirare avanti,piuttosto rivolgersi a un centro di terapia del dolore. Ultimamente per i dolori lombari sono state introdotte varie metodiche mininvasive spesso efficaci.
Prof. riccardo rinaldi
[#2]
Utente
Premesso che RMN di 5 anni fa evidenziava discopatia degenerativa a livello di L5-S1con riduzione dello spazio intersomatico e modesta protrusione discale contenuta paramediana bilaterale. Modesta stenosi bilaterale dei forami di coniugazione. Modeste alterazioni artrosiche in corrispondenza dei massicci articolari.
Trascrivo ora RMN di pochi giorni fa: Modificazioni degenerative osteocondrosiche e spondiloartrosiche interessano il tratto compreso tra i metameri L2 ed L5 dove i dischi intersomatici appaiono disidratati e ridotti di spessore e presentano debordamento circonferenziale dell'anello fibroso che ad L2-L3 e ad L4-L5 determina impronta ad ampio raggio tuttavia di modesta entità sul versante anteriore del sacco durale. Si associa iniziale impegno da parte discale delle porzioni caudali dei forami neurali. Aree di metaplasia adiposa interessano i metameri sacrali. Piccole cisti pedi-radicolari interessano le radici nervose S2 e S3 a destra. Normale aspetto delle restanti unità discosomatiche visualizzate, del rigonfiamento lombare del midollo spinale delle radici nervose della cauda equina. Modesta ipotrofia della muscolatura paravertebrale.
Chiedo un parere circa l'evoluzione della patologia a distanza di 5 anni e quali sono a parere dello specialista le azioni da intraprendere. Grazie
Trascrivo ora RMN di pochi giorni fa: Modificazioni degenerative osteocondrosiche e spondiloartrosiche interessano il tratto compreso tra i metameri L2 ed L5 dove i dischi intersomatici appaiono disidratati e ridotti di spessore e presentano debordamento circonferenziale dell'anello fibroso che ad L2-L3 e ad L4-L5 determina impronta ad ampio raggio tuttavia di modesta entità sul versante anteriore del sacco durale. Si associa iniziale impegno da parte discale delle porzioni caudali dei forami neurali. Aree di metaplasia adiposa interessano i metameri sacrali. Piccole cisti pedi-radicolari interessano le radici nervose S2 e S3 a destra. Normale aspetto delle restanti unità discosomatiche visualizzate, del rigonfiamento lombare del midollo spinale delle radici nervose della cauda equina. Modesta ipotrofia della muscolatura paravertebrale.
Chiedo un parere circa l'evoluzione della patologia a distanza di 5 anni e quali sono a parere dello specialista le azioni da intraprendere. Grazie
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.3k visite dal 06/01/2013.
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