Sistemi di fissaggio colonna vertebrale
Ecc.mi medici, a Voi tutti formulo il presente quesito al fine di avere una risposta soddisfacente, quanto più vicina alla realtà dei fatti.
Invero, Vorrei conoscere nell'ipotesi di frattura della colonna vertebrale, stabilizzata con sistemi al titanio, dopo quanto tempo dopo la guarigione si programma la rimozione dei sistemi di sintesi laddove possibile, invero, dai dati statistici in Vs, possesso dopo quanto si può verificare la rottura dei sistemi, considerato che in molti casi la rottura avviene perchè il sistema stesso non segue l'adattamento ostearticolare.
Grazie anticipatamente dell'esauriente risposta.
Invero, Vorrei conoscere nell'ipotesi di frattura della colonna vertebrale, stabilizzata con sistemi al titanio, dopo quanto tempo dopo la guarigione si programma la rimozione dei sistemi di sintesi laddove possibile, invero, dai dati statistici in Vs, possesso dopo quanto si può verificare la rottura dei sistemi, considerato che in molti casi la rottura avviene perchè il sistema stesso non segue l'adattamento ostearticolare.
Grazie anticipatamente dell'esauriente risposta.
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Gentile signora,
intanto Le do un mio parere.
In Italia non è uso rimuovere sempre i sistemi di stabilizzazione impiantati dopo la riparazione di una frattura vertebrale,. se non vi sono segni di complicazioni dovute alla protesi.
In altri paesi come la Francia, la rimozione viene pianificata già durante il primo ricovero, a distanza di non meno di 12 mesi, per ciò che è stata la mia esperienza.
Per fortuna la rottura di un sistema di stabilizzazione è un evento raro e connesso ad un errore di montaggio o ad un difetto del materiale più che a un mancato 'adattamento osteomuscolare', come lo chiama lei. Non vi è dubbio che il tratto di colonna fissato perda la sua flessibilità e questo fattore può andare a pesare sui livelli vertebrali prossimi alla stabilizzazione, per cui sono in progetto ed in parte già in uso sistemi di stabilizzazione flessibili o dinamici. Certo, se il secondo intervento fosse facilissimo e privo di ogni rischio, mi sembrerebbe giusto pensare alla rimozione del sistema di sintesi, ma così non è, perchè la rimozione comporta un intervento non breve e il parziale abbattimento del callo osseo (durissimo) che si crea intorno alla protesi impiantata.
Questo discorso può essere validissimo nei giovani e ancor di più durante il periodo di crescita. Ovviamente ben diverso è il discorso nell'età adulta e più ancora nell'anziano.
Quindi, per sintetizzare:
1) dovrebbe essere il chirurgo che ha effettuato il primo intervento a valutare se e quando rimuovere la protesi vertebrale in titanio,
2) se non vi sono segni di danno vertebrale da materiale impiantato non vi è una ragione plausibile per affrontare i rischi di un intervento di rimozione della protesi,
3) è vero che una stabilizzazione irrigidisce il tratto di colonna trattato, ma l'integrazione di questa nei segmenti ossei trattati è quasi sempre completa e senza conseguenze.
Cordiali saluti
intanto Le do un mio parere.
In Italia non è uso rimuovere sempre i sistemi di stabilizzazione impiantati dopo la riparazione di una frattura vertebrale,. se non vi sono segni di complicazioni dovute alla protesi.
In altri paesi come la Francia, la rimozione viene pianificata già durante il primo ricovero, a distanza di non meno di 12 mesi, per ciò che è stata la mia esperienza.
Per fortuna la rottura di un sistema di stabilizzazione è un evento raro e connesso ad un errore di montaggio o ad un difetto del materiale più che a un mancato 'adattamento osteomuscolare', come lo chiama lei. Non vi è dubbio che il tratto di colonna fissato perda la sua flessibilità e questo fattore può andare a pesare sui livelli vertebrali prossimi alla stabilizzazione, per cui sono in progetto ed in parte già in uso sistemi di stabilizzazione flessibili o dinamici. Certo, se il secondo intervento fosse facilissimo e privo di ogni rischio, mi sembrerebbe giusto pensare alla rimozione del sistema di sintesi, ma così non è, perchè la rimozione comporta un intervento non breve e il parziale abbattimento del callo osseo (durissimo) che si crea intorno alla protesi impiantata.
Questo discorso può essere validissimo nei giovani e ancor di più durante il periodo di crescita. Ovviamente ben diverso è il discorso nell'età adulta e più ancora nell'anziano.
Quindi, per sintetizzare:
1) dovrebbe essere il chirurgo che ha effettuato il primo intervento a valutare se e quando rimuovere la protesi vertebrale in titanio,
2) se non vi sono segni di danno vertebrale da materiale impiantato non vi è una ragione plausibile per affrontare i rischi di un intervento di rimozione della protesi,
3) è vero che una stabilizzazione irrigidisce il tratto di colonna trattato, ma l'integrazione di questa nei segmenti ossei trattati è quasi sempre completa e senza conseguenze.
Cordiali saluti
Dr. Alessandro Rinaldi
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 8.7k visite dal 20/10/2012.
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