Ernia del disco l5 s1

Illustri dottori,
sono Maria,ho 42 anni,e da circa 8 la mia vita è cambiata,Riassumo l'iter della mia patologia:nel 2002 un classico 'colpo della strega'' mi immobilizzò completamente per poi risolversi dopo adeguata cura antinfiammatoria,ma con poche indagini diagnostiche se non un rx che evidenziava una lieve riduzione dello spazio interdiscale L5-S1. Inconsapevole che sarebbe stato il preludio di un cammino difficile,ho continuato ad avere una vita normale, con episodi non severi di lombalgia,sino ad arrivare al 2007,anno in cui il dolore indomabile neanche dal cortisone,ha spinto finalmente il mio medico di base ad approfondire con adeguate indagini diagnostiche. Esito tac 2007:-segni di artrosi somatica ed interapofisaria delle vertebre esaminate. A livello dello spazio intersomatico L5 S1 si rileva protusione discale posteriore mediana e paramediana bilaterale che impronta il sacco durale.Il disco intersomatico corrispondente presenta aree di degenerazione vacuolare.A livello dello spazio intersom L4-L5 si osserva protusione discale posteriore paramediana sinistra che impronta il sacco durale. Da qui varie consulenze,immancabilmente con pareri diversi sull'intervento, e cure attraverso somministrazione di farmaci antinfiammatori e vitamine.Alla fine del 2008 le cose peggiorano,una lombosciatalgia acuta mi costringe a letto per mesi, gamba dx perde sensibilità.Gli antinfiammatori non danno risultati e l'intervento chirurgico sembra essere imminente.Attendendo di trovare il coraggio per affrontarlo, un parente mi consiglia una struttura privata dove fanno cicli di manipolazioni, come ultimo tentativo.A maggio del 2009 mi rivolgo a questa struttura,e dopo una settimana di terapia e di manipolazioni,come per miracolo riesco ad avere una risoluzione totale del problema.Non ho mai più assunto un medicinale da allora,nè altre consulenze,il mio problema sino a sei mesi fa sembrava totalmente svanito! Ma purtroppo da sei mesi non è più così, solo la sintomatologia è cambiata. Il dolore è più marcato al risveglio, con quasi impossibiltà ad alzarsi dal letto, protraendosi per gran parte della mattina con lombosciatalgia alla gamba sx, quasi come essere sotto l'effetto di un ''crampo'' per molte ore. Impossibilità nel flettere la schiena in avanti. Nella seconda parte della giornata sembra attenuarsi la sciatalgia, ma lasciando l'effetto del ''dopo crampo''. Ad oggi l'esito della R.M: Scoliosi lombare sinistro convessa; iperlordosi. Riduzione di spessore e di segnale in T2, per fenomeni di disidratazione del disco L5S1. A tale livello si rileva protusione discale posteriore mediana e paramediana dx,che impronta il sacco durale e la tasca radicola S1 omolaterale e si estende nei forami di coniugazione maggiormente il sx.Tendenza alla retrolistesi di L5S1 con alterazione di segnale su base reattiva delle limitanti somatiche adiacenti. Inevitabile l'intervento o è consigliabile ritentare con le manipolazioni? Ringraziando sin da ora, saluto cordialmente
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile signora,
sarebbe necessario vedere le immagini di RM, valutare il grado di listesi con radiogrammi dinamici e altresì valutare eventuali segni clinici che possano indurre ad approfondimenti diagnostici.
A distanza non è quindi possibile esprimere un giudizio nè diagnostico nè terapeutico, poichè la scelta terapeutica è in funzione di un insieme di dati clinici e strumentali valutabili solo con l'obiettività che emerge soltanto dalla visita medica..
Ne parli con un neurochirurgo.

Cordialmente
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Utente
Utente
Egregio dottore,
la ringrazio per la tempestiva risposta.
Seguirò il suo consiglio, rappresentando la stima per l'encomiabile lavoro di voi tutti.
Cordiali saluti.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Grazie a Lei per i graditi apprezzamenti, da parte di tutti.