Granuloma da catetere per idrocefalia
Gentili medici,
da oltre dieci anni ho un granuloma da corpo estraneo situato dietro l'orecchio, esattamente sulla rottura del catetere ventricolo peritoneale che porto da circa 25 anni dopo un intervento di idrocefalia.
Il catetere si è rotto, appunto circa dieci anni fa e da allora è presente un granuloma, che di tanto in tanto sanguina o essuda liquidi.
I medici con cui ho parlato mi consigliano, considerate le mie buone condizioni generali, di non intervenire per sostituire il catetere (risultante da esami strumentali evidentemente rotto), perché potrebbe essere pericoloso ma di prestare "vigile sorveglianza". Il granuloma mi è stato pulito una volta, ma mi si è ripresentato dopo neanche una settimana.
La mia domanda è: il granuloma che ormai da dieci anni mi porto dietro, può rappresentare un pericolo, infettarsi o addirittura andare in cancrena? Cosa posso fare per risolvere la situazione? E' consigliabile un intervento di sostituzione del catetere o come dicono i medici da me contattati "è meglio non svegliare il can che dorme"?? Su richiesta posso allegare il testo del referto dell'ultima tac fatta a settembre.
da oltre dieci anni ho un granuloma da corpo estraneo situato dietro l'orecchio, esattamente sulla rottura del catetere ventricolo peritoneale che porto da circa 25 anni dopo un intervento di idrocefalia.
Il catetere si è rotto, appunto circa dieci anni fa e da allora è presente un granuloma, che di tanto in tanto sanguina o essuda liquidi.
I medici con cui ho parlato mi consigliano, considerate le mie buone condizioni generali, di non intervenire per sostituire il catetere (risultante da esami strumentali evidentemente rotto), perché potrebbe essere pericoloso ma di prestare "vigile sorveglianza". Il granuloma mi è stato pulito una volta, ma mi si è ripresentato dopo neanche una settimana.
La mia domanda è: il granuloma che ormai da dieci anni mi porto dietro, può rappresentare un pericolo, infettarsi o addirittura andare in cancrena? Cosa posso fare per risolvere la situazione? E' consigliabile un intervento di sostituzione del catetere o come dicono i medici da me contattati "è meglio non svegliare il can che dorme"?? Su richiesta posso allegare il testo del referto dell'ultima tac fatta a settembre.
[#1]
Va bene, alleghi il referto della tac recentemente eseguita.
Quanto Le hanno detto i Colleghi sembra razionale, ma vorrei sapere se il sistema derivativo sembrerebbe non più funzionante, allora ne è stato installato un altro o Lei non è più shunt-dipendente? E per quale motivo Lei è stata derivato, cioè quale era la causa ed il tipo dell'idrocefalo (tetraventricolare...)?
Escluderi il rischio di cancrena, ma l'infezione in loco non è escludibile.
Cordialmente.
Quanto Le hanno detto i Colleghi sembra razionale, ma vorrei sapere se il sistema derivativo sembrerebbe non più funzionante, allora ne è stato installato un altro o Lei non è più shunt-dipendente? E per quale motivo Lei è stata derivato, cioè quale era la causa ed il tipo dell'idrocefalo (tetraventricolare...)?
Escluderi il rischio di cancrena, ma l'infezione in loco non è escludibile.
Cordialmente.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#2]
Utente
Gentile Dott Della Corte, nel ringraziarla per la risposta le fornisco le spiegazioni da Lei richieste.
Prima di essere operato per la prima volta, quando mi fu diagnosticato l'idrocefalo, fui tenuto sotto controllo per un mese, presentavo papilledema e costante anche se leggero mal di testa, ma i medici erano indecisi se operarmi o meno date le mie buoni condizioni generali. Considerata l'invariabilità della situazione, dopo un mese mi operarono e da allora porto lo shunt ventricolo-peritoneale.La tac body eseguita prima dell'intervento non evidenziò nessuna occlusione, per cui le cause dell'idrocefalia non furono accertate. Nessun medico oggi mi dice se il sistema funziona o meno - nonostante lo shunt sia rotto in due tronconi - o se io sono ancora dipendente o meno dal sistema derivante, ma tutti mi dicono di lasciare le cose come stanno, essendo un intervento di sostituzione o di rimozione "pericoloso" in mancanza di un urgenza.
Le allego il referto:
Indagine eseguita nelle soli condizioni basali.
L'estremità del catetere di derivazione ventricolare è localizzato in corrispondenza degli spazi liquorali perienfalici in sede interemisferica mediane anteriore, subito davanti al ginocchio del corpo calloso.
Permane una minima dilatazione delle camere ventricolari che in corrispondenza dei corni frontali hanno un diametro di 16mm e in corrispondenza della cella media raggiungono un diametro di 20mm.
Spazi liquorali periencefalici di regolare ampiezza.
Le strutture mediane sono in asse.
Non sono presenti che alterazioni focali della densità encefalica.
Cordiali saluti
Prima di essere operato per la prima volta, quando mi fu diagnosticato l'idrocefalo, fui tenuto sotto controllo per un mese, presentavo papilledema e costante anche se leggero mal di testa, ma i medici erano indecisi se operarmi o meno date le mie buoni condizioni generali. Considerata l'invariabilità della situazione, dopo un mese mi operarono e da allora porto lo shunt ventricolo-peritoneale.La tac body eseguita prima dell'intervento non evidenziò nessuna occlusione, per cui le cause dell'idrocefalia non furono accertate. Nessun medico oggi mi dice se il sistema funziona o meno - nonostante lo shunt sia rotto in due tronconi - o se io sono ancora dipendente o meno dal sistema derivante, ma tutti mi dicono di lasciare le cose come stanno, essendo un intervento di sostituzione o di rimozione "pericoloso" in mancanza di un urgenza.
Le allego il referto:
Indagine eseguita nelle soli condizioni basali.
L'estremità del catetere di derivazione ventricolare è localizzato in corrispondenza degli spazi liquorali perienfalici in sede interemisferica mediane anteriore, subito davanti al ginocchio del corpo calloso.
Permane una minima dilatazione delle camere ventricolari che in corrispondenza dei corni frontali hanno un diametro di 16mm e in corrispondenza della cella media raggiungono un diametro di 20mm.
Spazi liquorali periencefalici di regolare ampiezza.
Le strutture mediane sono in asse.
Non sono presenti che alterazioni focali della densità encefalica.
Cordiali saluti
[#3]
Se Lei non ha disturbi e non vi è più edema papillare, direi di non fare niente in quanto
la rimozione del catetere, per le aderenze che certamente si saranno formate, può riuscire pericolosa per svariati motivi.
Considerata la posizione assunta dal sistema derivativo e dalle sue condizioni di rottura , sarei portato a pensare che Lei non sia più shunt-dipendente e che lo stesso sistema non funzioni più. La lieve dilatazione ventricolare presente sembrerebbe avvalorare questo mio pensiero.
Un domani che Lei avesse bisogno di derivazione liquorale sarà installato un secondo sistema senza toccare il catetere endocranico attuale che resterebbe al suo posto anche se inutilizzato.
Cordialità
la rimozione del catetere, per le aderenze che certamente si saranno formate, può riuscire pericolosa per svariati motivi.
Considerata la posizione assunta dal sistema derivativo e dalle sue condizioni di rottura , sarei portato a pensare che Lei non sia più shunt-dipendente e che lo stesso sistema non funzioni più. La lieve dilatazione ventricolare presente sembrerebbe avvalorare questo mio pensiero.
Un domani che Lei avesse bisogno di derivazione liquorale sarà installato un secondo sistema senza toccare il catetere endocranico attuale che resterebbe al suo posto anche se inutilizzato.
Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.4k visite dal 30/09/2012.
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