La situazione non migliora, mi ha prospettato una artrodesi
Gentili Dottori, sono un maschio, 35 anni, 185 cm di altezza, 74 Kg e ho una discopatia iniziata circa 5 anni fa come semplice dolore lombare. All'inizio del 2010 si è originata anche una intensa sciatalgia che mi impediva di camminare e a quel punto, sospettando un'ernia, ho consultato il medico che mi ha prescritto un RX il cui referto del 24/02/2010: ''Rachide lombo.sacrale in asse, rettilineizzata la fisiologica lordosi. Diffuse iniziali note di spondiloartrosi. Impronte da ernie intraspongiose in corrispondenza delle limitanti somatiche degli ultimi metameri dorsali e primi lombari. Ridotto in ampiezza lo spazio discale L5-S1, modicamente ridotti anche gli spazi compresi tra D12 e L2''. Non si evidenziava ernia ma io la sospettavo e insistendo con il mio medico per una RM ottenni questo referto RM:''Canale vertebrale di normali dimensioni, riduzione dell'altezza del disco intervertebrale L5-S1 che appare moderatamente ipolucente nelle immagini dipendenti dal T2 in relazione a fatti degenerativi. Allo stesso livello grossa ernia discale occupante quasi per intero il canale vertebrale, prevalente in sedie mediana ed in parte espulsa e migrata verso il basso lungo la faccia posteriore di S1 fino la disco S1-S2 in sede paramediana destra''.Ero nei guai. Consultai un neurochirurgo in regime di convenzione con il SSN (ma passarono mesi) e questi mi prescrisse un'altra RM:''Ernia discale mediana-paramediana sinistra che comprime il sacco durale e la radice S1 di sn''. Consultato il neurochirurgo (questa volta il libera professione) mi spiego che in realtà che l'ernia non esiste più: aggredita dai macrofagi, rimanevano delle piccole procidenze e lo spazio intervertebrale era ridotto, canale vertebrale libero, solo moderta stenosi foraminale sn. Mi ha detto che sono stato molto molto e molto fortunato: potevo perdere l'uso degli sfinteri e che, se mi avesse operato, il risultato che avrebbe ottenuto sarebbe stato, nella migliore delle ipotesi, ciò che è adesso. Sarà così, ma io non riesco piegarmi, se sto in piedi per 1 ora posso solo stare dritto e se provo a piegarmi in qualsiasi modo ho dolori lombari lancinanti. Sciatalgia occasionale, no perdita di forza alle gambe. Quando lo consultai era marzo 2012 e mi ha prescritto:rieducazione posturale, pilates kinesi, rinforzo lombo addominale pelvico in acqua. Rivedere tra 1 anno, ma se la situazione non migliora, mi ha prospettato una artrodesi. Sto facendo la fisioterapia prescrittami, ma non sono del tutto ottimista e soprattutto sono scettico sulla fusione delle vertebre(che nella mia ignoranza pensavo tecnica obsoleta). Possibile che non ci siano altri metodi?Un distanziatore non potrebbe fare al mio caso?Con tutto il rispetto per il neurochirurgo che mi ha visitato, ma per esperienza personale ho imparato che è meglio chiedere più consigli e pareri. Per questo aspetto volentieri le vostre opinioni e valutazioni. Porgo i più sentiti ringraziamenti.
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Gentile utente,se il suo scopo è quello di sentire più pareri,come da lei affermato,in questa sede (on-line) non posso entrare nel merito di una valutazione clinica che resta possibile soltanto dopo averla accuratamente visitata,ma mi permetto di fare alcune considerazioni su quanto ha scritto.
- L'artrodesi vertebrale non deve essere considerata tecnica obsoleta,ma ancora il "gold standard" in specifiche patologie vertebrali.
- Il distanziatore o spaziatore interspinoso a cui penso lei si riferisca risulta invece ancora controverso nell'utilizzo e non accettato uniformemente dalla comunità scientifica (per la semplicità tecnica del suo impianto spesso si abusa nel suo utilizzo ignorando le corrette indicazioni e molte volte si deve procedere alla loro rimozione per eseguire un' artrodesi vertebrale!!). Nella speranza di esserle stato utile,
i miei più cordiali saluti.
- L'artrodesi vertebrale non deve essere considerata tecnica obsoleta,ma ancora il "gold standard" in specifiche patologie vertebrali.
- Il distanziatore o spaziatore interspinoso a cui penso lei si riferisca risulta invece ancora controverso nell'utilizzo e non accettato uniformemente dalla comunità scientifica (per la semplicità tecnica del suo impianto spesso si abusa nel suo utilizzo ignorando le corrette indicazioni e molte volte si deve procedere alla loro rimozione per eseguire un' artrodesi vertebrale!!). Nella speranza di esserle stato utile,
i miei più cordiali saluti.
Dr. Salvatore Roccalto
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Buongiorno...
Sono d'accordo con il collega.. Non entro nel merito di una valutazione specialistica poichè avrei bisogno di visitarla per formulare un giudizio sul caso.
In linea di principio Nelle discopatie se il dolore recede il trattamento conservativo con la fisioterapia resta fondamentale ... Se il dolore resta la possibile soluzione del problema è una artrodesi con con una gabbia intersomatica dopo asportazione del disco +fissazione con viti peduncolari in modo da bloccare il segmento degenerato , rialzare lo spazio discale e aumentare il calibro dei forami dove escono le radici.
Ovviamente tale opzione deve essere attentamente valutata caso per caso.
Cordialità
Sono d'accordo con il collega.. Non entro nel merito di una valutazione specialistica poichè avrei bisogno di visitarla per formulare un giudizio sul caso.
In linea di principio Nelle discopatie se il dolore recede il trattamento conservativo con la fisioterapia resta fondamentale ... Se il dolore resta la possibile soluzione del problema è una artrodesi con con una gabbia intersomatica dopo asportazione del disco +fissazione con viti peduncolari in modo da bloccare il segmento degenerato , rialzare lo spazio discale e aumentare il calibro dei forami dove escono le radici.
Ovviamente tale opzione deve essere attentamente valutata caso per caso.
Cordialità
Dr. D. Garbossa,Specialista in Neurochirurgia A.O. Città della Salute e della Scienza,"Molinette", Torino
Università di Torino
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 7.7k visite dal 15/08/2012.
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