Problemi irrisolti a due anni dall'intervento

Salve e grazie anticipatamente per questo servizio.
Ho 35 anni ed ho subito un intervento di ernia del disco (L5-S1) oltre due anni fa. Prima dell'intervento ho sofferto di una sciatalgia acuta per circa 6 mesi alla gamba sinistra che mi impediva letteralmente di camminare.
Subito dopo l'intervento la sciatalgia è proseguita per almeno un altro anno, durante il quale ho eseguito fisioterapie, nuoto e agopuntura. Scomparso finalmente i disturbi alla gamba sinistra, circa un anno fa, mi sono comparsi alla gamba destra, dapprima con fortissime fitte a livello sacrale, poi con una sciatalgia lungo tutta la gamba simile a quella precedente l'intervento. Questa sciatalgia si attenua soltanto con lungo riposo, agopuntura e cicli di TENS, per un periodo di circa un mese, per poi ricomparire puntualmente con la ripresa di normali e semplici attività quotidiane, preceduta da forti dolori diffusi al sacro e alle gambe (simili a dolori reumatici). Dall'ultima RM risulta quanto segue:
"Al livello L5-S1 netta riduzione in altezza del disco intersomatico, minima irregolarità in sede laminare a sinistra con lieve concomitante attrazione postero-laterale sinistra del sacco durale, verosimilmente in relazione ai riferiti esiti chirurgici. Ai rimanenti livelli del rachide lombare in esame il canale vertebrale appare complessivamente regolare per morfologia e dimensioni; regolare la visualizzazione dei forami coniugazione. Cono terminale del midollo spinale regolare."
Il neurochirugo dal quale sono tornata la scorsa settimana ha riscontrato soltanto una contrattura, e mi ha consigliato di insistere con la fisioterapia. Il fisiatra da cui sono in cura mi ha prescritto un altro ciclo di TENS e un ciclo di massaggi, inoltre sto facendo ginnastica posturale che però mi sembra stia peggiorando le cose... Alcuni amici mi hanno parlato del metodo McKenzie, altri mi hanno consigliato l'osteopata, ma io sono confusa e abbastanza disperata e non so più cosa fare. Da due anni sono praticamente invalida, disoccupata e non vedo soluzioni!!! Avete qualche cosiglio da darmi? Grazie mille.
Eva
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Dr. Franco Caputi Neurochirurgo 28 1
Gentile signora,

è possibile che la deformazione cicatriziale incida sui suoi sintomi o eventualmente si tratta di una microinstabilità. Bisognerebbe visionare le immagini per sapere quale possa essere la terapia più adeguata, se chirurgica o conservativa, tenendo presente che un eventuale reintervento richiede una attenta verifica clinica ed elettromiografica.

Dr. Caputi

Dr. Franco Caputi
www.neurochirurghi.com
Roma

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Utente
Utente
Gentile Dr. Caputi, la ringrazio per la risposta e mi permetto di chiederle un chiarimento: da quale esame si può sapere se sussiste una microinstabilità, poiché nessun medico che ha visionato la mia RM ha avanzato tale ipotesi? Le faccio questa domanda perché cercando di documentarmi sull'argomento, ho trovato tale ipotesi molto plausibile... Inoltre, un'ultimissima domanda. Un trattamento osteopatico è controindicato in caso di sospetta microinstabilità?
Grazie ancora infinitamente.
Cordiali saluti.
Eva