Ernia del disco intraforaminale

Salve sono donna e ho 47 anni,
da 3 anni soffro di ernia del disco con attacchi ripetuti anche 2 volte l'anno con deficit alla gamba sn che mi hanno costretto a lunghi periodi di riposo a letto ed assunzioni di farmaci e cortisonici numerosi che non sto ad elencare.
La RM del 2009:
si apprezza protusione discale posteriore mediana e paramediana sn del disco compreso tra L2-L3. Piccola ernia discale posteriore mediana e paramediana sn del disco compreso tra L3-L4 con iniziale obliterazione del canale radicolare corrispondente.
Dal 27 di Aprile ho avuto un nuovo attacco alla schiena peggiorata il 17 Maggio con interessamento della gamba sinistra con dolore irradiato all'inguine, al gluteo, alla fascia laterale della gamba e alla caviglia.
Ho assunto cortisone, dicloreum, miotens, toradol, contramal.
Ho effettuato tecarterapia senza grossi risultati.
Attualmente ho dolore alla schiena e quando sento che l'ernia spinge secondo che movimenti faccio anche alla gamba (meno intensi dei primi gg).
Sto assumendo dopo visita neurochirurgica Gabapentin 200 2 volte al dì, celebrex 200 2 volte al dì.
La RM recente:
Modesta spondilosi tuttavia con Modic 2 a L3 e L4 e più evidente artrosi interapofisaria. Ernia posteriore contenuta, paramediana sn del disco L3-L4 con impegno del neuroforamealterazioni degenerative discalia carattere disidradativo.
Mi è stata proposta la terapia antalgica del dolore e ancora riposo per evitare l'intervento che risulterebbe troppo invasivo per la colonna visto che l'ernia è piccola.
Vorrei sapere se avrò risultati positivi o se questo è l'ennesimo pagliativo senza speranza.
Non nascondo che sono demoralizzata perchè devo e voglio muovermi.
Ringrazio anticipatamente per la risposta e invio cordiali saluti.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Da quanto Lei descrive, penso anche io che un intervento sarebbe molto (anzi troppo) invasivo per la colonna e, questo, non tanto perchè l'ernia è troppo piccola, ma perchè la posizione della protrusione, nel forame di coniugazione, richiederebbe un trattamento più demolitivo dell'usuale.
E' facile rendersi conto che, permanendo la causa dei disturbi, un trattamento sintomatico non sarebbe di particolare utilità sulla patologia che, comunque, proseguirebbe nel danneggiare la struttura nervosa e, quindi, con possibilità anche di ampliare il dolore...
Penso che andrebbe presa seriamente in considerazione l'opzione chirurgica, cercando di privilegiare un'eventuale tecnica chirurgica mininvasiva (per questo la invito a leggere i miei articoli MinForma che ho scritto sull'argomento).
Senta nuovamente il Neurochirurgo della Sua zona, se questa possibilità esiste direttamente in loco o, al massimo, in qualche grande Città vicina al Centro da cui Lei scrive.
Se ha piacere, faccia conoscere gli ulterori sviluppi sull'argomento.
Auguri cordiali.

P.S.: un calo ponderale, in ogni caso, potrebbe essere solo che più che utile.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311

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Utente
Utente
La ringrazio Dr. Della Corte per la risposta chiara ed esaustiva, chiederò al neurochirurgo, anche se lui mi ha accennato che anche utilizzando tutte le tecniche mininvasive l'intervento è comunque un pò dannoso per la colonna.
Vista la sua cortesia volevo inoltre chiederle in cosa consiste la tecnica antalgica del dolore e se ha delle controindicazioni o conseguenze.
Grazie ancora.
[#3]
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Come credo di aver detto, il trattamento antalgico è solo sintomatico....è come prendere un analgesico se si ha un fugace mal di testa. Il dolore può passare per un brevissimo periodo, ma se il dolore è sostenuto da altro, la causa continuerà a danneggiare il corpo.
Similmente, qualunque trattamento contro il dolore potrebbe riuscire più o meno efficace ma sempre momentaneamente se alla base vi è un fatto anatomico (ad es. un conflitto disco-radicolare) che persiste, per forza di cose inalterato, a danneggiare la struttura nervosa.
Cordialità