Ernia c5 c6 protrusione c6 c7

Buona sera, sono un ragazzo di 32 anni che ad ottobre del 2007 ha affrontato un intervento per ernia discale a L4-L5 con eccellente riuscita, ma ahimè i problemi non sono ancora finiti...a distanza di circa due mesi da codesto intervento si sono manifestati dei dolori atroci continui al collo che scendevano per tutto il braccio sinistro, con la durata di due settimane; chiedo una RM Rachide cervicale che effettuo in data 05/02/2008 e dal referto si evince quanto segue:
Esame eseguito in tecnica TSE e FFE mediante scansione T1 e T2 pesate condotte sui piani assiale e sagittale.
Nelle condizioni di scarico funzionale nelle quali è condotta l'indagine si osserva l'appianamento della fisiologica lordosi cervicale.
In C5-C6: ernia discale mediana-parameridiana sinistra che determina apprezzabile impronta sul sacco midollare e che entra in stretta contiguità nei confronti della radice spinale anteriore omolaterale.
In C6-C7: protrusione discale che determina la cancellazione dello spazio adiposo epimidollare anteriore e che riduce parzialmente i forami di coniugazione.
Ai restanti livelli esaminati il compartimento disco-ligamentoso intersomatico non mostra immagini da riferire a conflitti meccanici nei confronti delle strutture meningoneurali contigue.
Regolare morfovolumetria ed intensità di segnale del tratto esplorato della corda midollare.
Da un'attenta analisi alla possibile causa sono risalito ad un incidente stradale nell'ottobre del 1999 nel quale fui tamponato e nell'occasione assorbii l'urto interamente sulle braccia attaccate al volante ed addirittura si ruppe il sedile di guida; da allora ebbi lievi disturbi che potei tamponare benissimo con anti infiammatori, ma talmente così blandi che non mi passò mai per la mente di effettuare una RM; a novembre del 2006 ebbi un incidente stradale nel quale venni nuovamente tamponato e in seguito all'urto notai un considerevole peggioramento che mi portò a ripetere una RM Lombo-Sacrale e da li a breve mi portò all'intervento alla schiena; giungo alla considerazione che l'ernia cervicale preesisteva senza dare significativi fastidi ma a seguito del secondo incidente si sono messe in evidenza a causa di un ulteriore trauma.
Gentile Dottore, mentre le sto scrivendo il dolore insopportabile mi sta opprimendo e non le nego che se mi dicesse che l'unica strada da affrontare è l'intervento, lo farei anche domattina.
Attendo con ansia il Vs. responso.
Distinti saluti
Alessandro Ferro
[#1]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Egr. Signor Ferro,
penso proprio che l'intervento sia da fare.
Sembrerebbe che l'ernia a maggior espressione clinica sia quella a C5-C6.
L'intervento, se eseguito da mani esperte, è praticamente privo di rischi.
Per quanto riguarda la preesistenza dell'ernia cervicale, non è detto.
Spesso un trauma cervicale, anche un banale colpo di frusta, può causare la fuoriuscita del disco intervertebrale.

Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, La saluto cordialmente
[#2]
Utente
Utente
Gentile Dr. Migliaccio, la ringrazio infinitamente per la celerità del suo responso; a breve e precisamente per il 06/03/08 avrò una visita neurochirurgica al policlinico di Palermo e sicuramente mi premurerò di ricontattarLa per avere le giuste indicazioni al raggiungimento dell'intervento; alla prima richiesta ho dimenticato di dirLe che l'intervento alla schiena è stato fatto alla Clinica S.Rita in Milano e non posso far altro che ELOGIARE la straordinaria Accoglienza ed Assistenza ed in primis la Professionalità della Sanità Lombarda.
Grazie infinite.
Alessandro Ferro
[#3]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Va bene, intanto La ringrazio per le lusinghiere parole, anche a nome della Sanità Lombarda.