Artrodesi l5 s1 barre e viti peek gabbietta peek

Salve, riassumo brevemente la mia situazione:

Ho 35 anni, lavoro in ufficio e ho subito 3 interventi per una discopatia L5 S1:

2006: stabilizzazione dinamica DIAM ( con l'intervento ho risolto una sciatalgia destra ma risulta ancora ridotto lo spazio vertebrale che continua ad evidenziare una spondilolistesi di 1' grado)

2010: dolori lombari e, questa volta, dolori sul nervo sciatico sinistro ; la lastra RX evidenzia un peggioramento della stabilità a livello L5 S1 rispetto al 2006. Stesso neurochirurgo decide di "aiutare" il DIAM con l'inserimento di due viti PERCUDYN (secondo lui alleggerire il carico dovuto alla riduzione dello spazio vertebrale avrebbe risolto anche la compressione esercitata da una protusione di ernia sulla radice nervosa sinistra).

Sono stato bene per un anno e mezzo.. Poi di nuovo dolori alla schiena e nervo sciatico sx infiammato. Fatta rsm e rx che evidenziavano:

RSM: Ampiezza del canale rachideo conservata. Il controllo attuale documenta persistente alterazione strutturale del disco L5 S1 con evidenza di protusione discale residua presente in sede paramediana parzialmente intraforaminale sinistro.
Si riconoscono manifestazioni di carattere osteofitario delle faccette articolari interapofisarie , con iniziale riduzione di ampiezza dei forami di coniugazione.

RX: Presenza di viti ben posizionate in S1; Non si evidenziano segni di lisi istmica. Riduzione di ampiezza dello spazio intersomatico L5 S1. Globalmente conservata la fisiologica lordosi. Non ayyeggiamenti scoliotici.


Dopo questi esami il neurochirurgo decide per ulteriore intervento eseguito a Maggio 2012 (10 giorni fa):

- Rimozione Diam , rimozione Percudyn
- Artrodesi L5 S1 con barre e viti peek + gabbietta peek.

(Diam e percudyn non sembravano essere sufficienti).

Conclusioni: a distanza di 10 giorni dall'intervento ho ancora il nervo sciatico sx completamente infiammato che non mi permette di camminare per più di 15 minuti; anche a letto faccio fatica a muovermi senza sentire il nervo che tira; pianta del piede con forte formicolio.

Conclusioni del neurochirurgo: è il normale decorso post operatorio considerato che il nervo per molto tempo ha sofferto e ora, essendo stato liberato, "rivive" e sente tutto il dolore; inoltre secondo lui è questione di tempo essendo ora, a pochi giorni da un intervento invasivo di questo tipo, presente un ematoma che potrebbe essere causa di questa continua irritazione.

Mia paura: Non voorei che invece la protusione di ernia sinistra evidenziata dalla RSM suddetta e fatta prima dell'intervento ancora persiste e ancora preme sul nervo.

Ringrazio chiunque vorrà darmi anche una semplice indicazione anche in base alle esperienze passate.

Grazie mille in anticipo.

Marco
[#1]
Dr. Filippo Maria Polli Medico Chirurgo 20 1
Gentile utente,

la degenerazione discale è una patologia abbastanza comune e progressiva. In molti casi anche l'ernia del disco è un evento che si inserisce in una progressiva degenerazione del disco lombare.
E' plausibile che il dispositivo interspinoso Diam e le viti Percudyn (che irrigidiscono la componente posteriore della colonna) non siano stati in grado di arrestare tale fenomeno degenerativo e quindi la nuova comparsa di dolore lombare e di sciatalgia (per compressione di una radice nervosa).
In tali casi è corretto procedere alla stabilizzazione del segmento con viti e barre, promuovendo la fusione fra i corpi vertebrali inserendo una o due "gabbie" fra i corpi vertebrali e rimuovendo la compressione sulla radice nervosa.

E' possibile che l'infiammazione della radice nervosa persista in un primo periodo postoperatorio ma senza visita e visualizzazione diretta delle immagini non è possibile un più approfondito inquadramento clinico.

Cordialmente

Dr. Filippo Maria Polli

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta; la rmn fatta il 05/06/2012 ( 20 giorni dopo l'intervento) riporta:

Al controllo odierno, rispetto l'esame precedente del 13/02/2012, si
conferma la persistenza di una protusione discale residua a livello L5 S1,
sede di pregressi interventi chirurgici, con localizzazione prevalentemente
paramediana sinistra e minima componente intraforaminale; ne consegue una
modica compressione sulla radice nervosa.
I restanti spazi intersomatici risultano regolarmente rappresentati; in
particolare i dischi intervertebrali presentano un tono idrico regolare e
non sono evidenti protusioni o ernie discali. In canale vertebrale presenta
un'ampiezza nei limiti.

Ora la mia domanda, che faro' anche al neurochirurgo al controllo, e': come e' possibile che la protusione L5 S1 che c'era prima dell'intervento sia ancora li ? In un intervento di artrodesi L5 S1 oltre a stabilizzare e ridurre la listesi, non si procede anche con l'eliminazione di ernie o protusioni che comprimono la radice? Oppure sono due interventi diversi che hanno tempi e approcci diversi?

E poi: che fare ora? Se il dolore non dovesse passare, quanto e' indicato un reintervento?? E' possibile e indicato un approccio mininvasivo? Di che tipo?

Mi scuso per tutte le domande e i dubbi ma spero capisca la mia situazione a di poco triste.. Grazie in anticipo per l'eventuale consiglio che vorra' darmi.. Buona serata
[#3]
Dr. Filippo Maria Polli Medico Chirurgo 20 1
Gentile utente,

l'intervento di stabilizzazione vertebrale con artrodesi intersomatica prevede la discectomia con rimozione dell'eventuale compressione radicolare prima di inserire la cage tra i corpi vertebrali. Considerato che la diagnostica per immagini non è il solo elemento da prendere in considerazione, il referto RM non è sufficiente per poter rispondere alle domande che legittimamente pone nel suo intervento.
Senza una visita approfondita e la visualizzazione diretta delle immagini non è possibile fornirle un consulto più approfondito.

Cordialmente