Infatti oltre alla terapia di dicloreum+ muscorill
Egr. Dottore ,mi chiamo Anna ,ho quasi trent’anni ,sono alta 1.68 x 63 kg .Scrivo dalla provincia di Caserta. Il mio problema nasce un po’ di tempo fa alla gamba destra si presenta in: bruciore,dolore del camminare ,mancanza di equilibrio formicolio. Andando dal mio medico di famiglia ,mi ha sottoposta a delle manipolazioni ,dando x ipotesi la presenza di un’ernia,in quando durante la visita’,avvertivo dolore .Infatti oltre alla terapia di Dicloreum+ muscorill .,mi ha prescritto una risonanza magnetica. Oggi ho avuto il responso le scrivo quanto segue:
R.M.Colonna Vertebrale
L’esame R.M del distretto vertebo-midollare (tratto lombosacrale) è stato eseguito con tecnica TSE T1 e T2 sul piano sagittale,TSE sul piano assiale.
Fenomeni disidratativi dei dischi intersomatici L4-L5 ed L5-S1.
Osteoangioma al soma di L2.
Protrusione discale posteriore mediana-paramediana allo spazio intersomatico L4-L5,che impronta il sacco durale.
Ernia discale posteriore mediana-paramediana destra allo spazio intersomatico L5-S1,che impronta il sacco durale e la tasca radicolare di S1 omolaterale;ridotta ampiezza del canale vertebrale a tale livello.
Il cono midollare presenta regolare volume e segnale.
Sono molto preoccupata da questi esiti,poiche’ ho letto che L’Osteoangioma è un tumore benigno.inoltre volevo informarla che alla gamba destra circa 19 anni fa ho avuto un incidente stradale che mi ha portato la frattura in 2 parti del femore.Le patologie presenti oggi possono essere una conseguenza? Puo’ spiegarmi in termini meno tecnici il da farsi ? quali visite piu’ consoni dovrei fare presso un Ortopedico o Neochirurgo? …
La ringrazio anticipatamente
Cordiali Saluti
R.M.Colonna Vertebrale
L’esame R.M del distretto vertebo-midollare (tratto lombosacrale) è stato eseguito con tecnica TSE T1 e T2 sul piano sagittale,TSE sul piano assiale.
Fenomeni disidratativi dei dischi intersomatici L4-L5 ed L5-S1.
Osteoangioma al soma di L2.
Protrusione discale posteriore mediana-paramediana allo spazio intersomatico L4-L5,che impronta il sacco durale.
Ernia discale posteriore mediana-paramediana destra allo spazio intersomatico L5-S1,che impronta il sacco durale e la tasca radicolare di S1 omolaterale;ridotta ampiezza del canale vertebrale a tale livello.
Il cono midollare presenta regolare volume e segnale.
Sono molto preoccupata da questi esiti,poiche’ ho letto che L’Osteoangioma è un tumore benigno.inoltre volevo informarla che alla gamba destra circa 19 anni fa ho avuto un incidente stradale che mi ha portato la frattura in 2 parti del femore.Le patologie presenti oggi possono essere una conseguenza? Puo’ spiegarmi in termini meno tecnici il da farsi ? quali visite piu’ consoni dovrei fare presso un Ortopedico o Neochirurgo? …
La ringrazio anticipatamente
Cordiali Saluti
[#1]
Ritengo che lo Specialista idoneo sia un Chirurgo vertebrale (di norma tutti i Neurochirurghi operano la colonna).
Non penso che la pregressa frattura femorale abbia un ruolo nei Suoi disturbi.
La cosa più probabile è che la compressione L5-S1 sia la responsabile della patologia da cui Lei è affetta. E' possibile che, esauriti i trattamenti conservativi, ci sia indicazione all'intervento chirurgico.
Per l'osteoangioma, starei tranquillo. E' da ritenere che si tratti di un reperto occasionale.
Cordialità
Non penso che la pregressa frattura femorale abbia un ruolo nei Suoi disturbi.
La cosa più probabile è che la compressione L5-S1 sia la responsabile della patologia da cui Lei è affetta. E' possibile che, esauriti i trattamenti conservativi, ci sia indicazione all'intervento chirurgico.
Per l'osteoangioma, starei tranquillo. E' da ritenere che si tratti di un reperto occasionale.
Cordialità
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294
[#2]
Ex utente
Grazie mille non mi aspettavo la risposta così immediata .
Dottore se volessi un ulteriore responso e venire da lei, dovrei rivolgermi al numero che compare sopra per le info?...aspettando il giorno della visita’ che avvera’ tra un mese ,nel fra tempo devo continuare con le iniezioni di voltaren e muscorill?...attualmente il dolore è diminuito ma non posso assolutamente portare i tacchi ,ne scarpe bassissime
vado comoda cioè non perdo l’equilibrio con le nike o con le scarpe con un po’di zeppa sia avanti che dietro non alte,massimo un di 4 cm al massimo … infine le volevo chiedere posso svolgere attività fisica escludendo step-aerobica ma almeno L' idro-bike o cyclette è possibile? Forse sarà strano ma quando faccio il bagno a casa o l’idromassaggio avverto un sollievo ,una sensazione di leggerezza, il bruciore è come se diminuisse.
la ringrazio nuovamente x l’attenzione,di vero cuore !…
Dottore se volessi un ulteriore responso e venire da lei, dovrei rivolgermi al numero che compare sopra per le info?...aspettando il giorno della visita’ che avvera’ tra un mese ,nel fra tempo devo continuare con le iniezioni di voltaren e muscorill?...attualmente il dolore è diminuito ma non posso assolutamente portare i tacchi ,ne scarpe bassissime
vado comoda cioè non perdo l’equilibrio con le nike o con le scarpe con un po’di zeppa sia avanti che dietro non alte,massimo un di 4 cm al massimo … infine le volevo chiedere posso svolgere attività fisica escludendo step-aerobica ma almeno L' idro-bike o cyclette è possibile? Forse sarà strano ma quando faccio il bagno a casa o l’idromassaggio avverto un sollievo ,una sensazione di leggerezza, il bruciore è come se diminuisse.
la ringrazio nuovamente x l’attenzione,di vero cuore !…
[#3]
Le attività fisiche che sono sconsigliate sono quelle che fanno perno sulla colonna e, massimamente, sul punto di maggiore fragilità
Sarebbe, quindi, opportuno che fossero vietate tutte quelle attività che comportano flessioni od estensioni della colonna o, peggio ancora, di torsione delle vertebre.
Per questo viene consigliato, spesso, l'uso di un corsetto semirigido che, naturalmente, ostacola tali tipi di movimenti. Proscritto anche il sollevamento di pesi o applicazioni di forza lungo l'asse vertebrale (cioè, non bici su terreno non liscio, nè moto, nè si può cavalcare o correre in modo da calcare con forza sul terreno...).
Per la terapia antireattiva, può consultarsi tranquillamente col Medico di base.
Cordialità
Sarebbe, quindi, opportuno che fossero vietate tutte quelle attività che comportano flessioni od estensioni della colonna o, peggio ancora, di torsione delle vertebre.
Per questo viene consigliato, spesso, l'uso di un corsetto semirigido che, naturalmente, ostacola tali tipi di movimenti. Proscritto anche il sollevamento di pesi o applicazioni di forza lungo l'asse vertebrale (cioè, non bici su terreno non liscio, nè moto, nè si può cavalcare o correre in modo da calcare con forza sul terreno...).
Per la terapia antireattiva, può consultarsi tranquillamente col Medico di base.
Cordialità
[#5]
Ex utente
Egr. Dottore ,mi ritrovo nuovamente a scriverla,volevo un suo parere sull’esito della mia visita neurologica. Ieri pomeriggio sono stata dal Prof. Innocenzi .a Pozzilli all’ospedale Neuromed ,gode di un’ottima nomea ma ,sinceramente sono rimasta sconvolta.
Sono consapevole del fatto che un medico è un medico ma, non un mago .però penso che una visita privata,pagata meriti più di 15 minuti e anche un briciolo di chiarezza...le spiego in poche righe : Il Dottore Mi ha detto, che nel mio caso ,dato l’esito della risonanza magnetica devo essere operata … però i rischi sono molteplici : al 15%la comparsa di una nuova ernia,un’infezione post-operatoria e la cosa fondamentale che mi stava a cuore sapere,non è sicuro che dopo l’intervento riesca a camminare bene. cioè non è possibile stabilire prima, che i disagi presenti adesso : la perdita’ di sensibilità’ al piede per cui mancanza di equilibrio nel camminare; non è detto che scompaiono dopo l’intervento … secondo le vostre esperienze ,corrisponde questa diagnosi? Vorrei un altro responso ,più chiaro.
sono molto preoccupata ,non riesco a camminare, in modo corretto da tanto tempo…
non so cosa devo fare ,sono demoralizzata ,l’opzione dell’intervento l’avrei valutata positivamente qualora ci fossero dei benefici …
Le vorrei anche riferire ,durante la visita il Prof mi ha detto che la mia ernia non è vecchissima ,però quando mi ha fatta abbassare col busto e fatto alzare la gamba ,al mio lamento perché il nervo sciatico contraendosi,mi provoca dolore.
mi ha detto :”Signora dobbiamo intervenire chirurgicamente,l
ei non flette il piede ,non appoggia correttamente la pianta e la punta .
Forse rimuovendo la radice è possibile eliminare il dolore ma non le garantisco il recupero del piede “…
A questo punto mi sono chiesta , che senso ha l’operazione ?
Se non risolvo ,x stare peggio?
Le chiedo cortesemente ,non esistono terapie ,o altri esami ?
non si dovrebbe fare un controllo anche al piede , se non altro per capire in quali condizioni si trova ?
Attualmente ,non riesco a fare più di 10 passi ,poi è come se,il mio piede se ne andasse per proprio conto, non ho il controllo. Praticamente cammino prima col pensiero ,sul dove e come,poggiare il mio piede.
Infine mi ha anche consigliato di acquistare una
molla di codivilla, da portare di giorno . è un tutore, che serve a migliorare l’articolazione del piede ma, allora il mio problema è il piede o l’ernia ?
i disagi che sento al piede sono una conseguenza dell’ernia ? non vorrei un forse come risposta!!!
La ringrazio anticipatamente
Cordialita'!
Sono consapevole del fatto che un medico è un medico ma, non un mago .però penso che una visita privata,pagata meriti più di 15 minuti e anche un briciolo di chiarezza...le spiego in poche righe : Il Dottore Mi ha detto, che nel mio caso ,dato l’esito della risonanza magnetica devo essere operata … però i rischi sono molteplici : al 15%la comparsa di una nuova ernia,un’infezione post-operatoria e la cosa fondamentale che mi stava a cuore sapere,non è sicuro che dopo l’intervento riesca a camminare bene. cioè non è possibile stabilire prima, che i disagi presenti adesso : la perdita’ di sensibilità’ al piede per cui mancanza di equilibrio nel camminare; non è detto che scompaiono dopo l’intervento … secondo le vostre esperienze ,corrisponde questa diagnosi? Vorrei un altro responso ,più chiaro.
sono molto preoccupata ,non riesco a camminare, in modo corretto da tanto tempo…
non so cosa devo fare ,sono demoralizzata ,l’opzione dell’intervento l’avrei valutata positivamente qualora ci fossero dei benefici …
Le vorrei anche riferire ,durante la visita il Prof mi ha detto che la mia ernia non è vecchissima ,però quando mi ha fatta abbassare col busto e fatto alzare la gamba ,al mio lamento perché il nervo sciatico contraendosi,mi provoca dolore.
mi ha detto :”Signora dobbiamo intervenire chirurgicamente,l
ei non flette il piede ,non appoggia correttamente la pianta e la punta .
Forse rimuovendo la radice è possibile eliminare il dolore ma non le garantisco il recupero del piede “…
A questo punto mi sono chiesta , che senso ha l’operazione ?
Se non risolvo ,x stare peggio?
Le chiedo cortesemente ,non esistono terapie ,o altri esami ?
non si dovrebbe fare un controllo anche al piede , se non altro per capire in quali condizioni si trova ?
Attualmente ,non riesco a fare più di 10 passi ,poi è come se,il mio piede se ne andasse per proprio conto, non ho il controllo. Praticamente cammino prima col pensiero ,sul dove e come,poggiare il mio piede.
Infine mi ha anche consigliato di acquistare una
molla di codivilla, da portare di giorno . è un tutore, che serve a migliorare l’articolazione del piede ma, allora il mio problema è il piede o l’ernia ?
i disagi che sento al piede sono una conseguenza dell’ernia ? non vorrei un forse come risposta!!!
La ringrazio anticipatamente
Cordialita'!
[#6]
Il piede è la conseguenza della sofferenza della radice nervosa spinale a L5-S1.
La molla di Codevilla serve a migliorare l'andatura facendo in modo che i deficit di alcuni gruppi muscolari non siano determinanti sulla capacità dei movimenti del piede. Sostanzialmente si cerca di alleviare le conseguenze senza affrontare la causa del disturbo.
Ero già dell'idea che vi fosse indicazione al trattamento chirurgico e mi confermo in tale opinione sentendo quanto riferitoLe dal Collega di cui mi ha fatto cenno.
Sicuramente non esistono trattamenti privi di rischio, ma, a maggior ragione, non esistono comportamenti attendistici privi di rischi di stabilizzazione dei disturbi ed anche aggravamento degli stessi.
Mi sembra di capire, pur non avendoLa mai vista, che anche nel Suo caso potrebbe essere indicato un trattamento chirurgico mininvasivo (per meglio documentarsi, legga i miei articoli in MinForma sull'argomento). I rischi sono sicuramente minori e la ripresa nel post-operatorio, quindi anche dai pregressi deficit, è percentualisticamente più rilevante. In ogni caso, Le consiglio di decidersi presto in quanto un danno sulla radice nervosa quanto più a lungo dura tanto meno ha la capacità di regredire totalmente o di minimizzarsi in maniera sostanziale. E quanto detto senza tener conto che i deficit di motilità, e non solo quelli, possono ingrandirsi sia quantitativamente che qualitativamente.
Anche in considerazione della Sua giovane età, ritengo che una soluzione, possibilmente la migliore, sia da prendere al più presto.
Penso di essere stato molto chiaro nel rispondere (senza forse) e...a risentirci.
La molla di Codevilla serve a migliorare l'andatura facendo in modo che i deficit di alcuni gruppi muscolari non siano determinanti sulla capacità dei movimenti del piede. Sostanzialmente si cerca di alleviare le conseguenze senza affrontare la causa del disturbo.
Ero già dell'idea che vi fosse indicazione al trattamento chirurgico e mi confermo in tale opinione sentendo quanto riferitoLe dal Collega di cui mi ha fatto cenno.
Sicuramente non esistono trattamenti privi di rischio, ma, a maggior ragione, non esistono comportamenti attendistici privi di rischi di stabilizzazione dei disturbi ed anche aggravamento degli stessi.
Mi sembra di capire, pur non avendoLa mai vista, che anche nel Suo caso potrebbe essere indicato un trattamento chirurgico mininvasivo (per meglio documentarsi, legga i miei articoli in MinForma sull'argomento). I rischi sono sicuramente minori e la ripresa nel post-operatorio, quindi anche dai pregressi deficit, è percentualisticamente più rilevante. In ogni caso, Le consiglio di decidersi presto in quanto un danno sulla radice nervosa quanto più a lungo dura tanto meno ha la capacità di regredire totalmente o di minimizzarsi in maniera sostanziale. E quanto detto senza tener conto che i deficit di motilità, e non solo quelli, possono ingrandirsi sia quantitativamente che qualitativamente.
Anche in considerazione della Sua giovane età, ritengo che una soluzione, possibilmente la migliore, sia da prendere al più presto.
Penso di essere stato molto chiaro nel rispondere (senza forse) e...a risentirci.
[#7]
Ex utente
La ringrazio tantissimo per l'attenzione ...
le faro' sapere , se l'intervento è l'unica possibilita' per camminare bene! .
se devo essere sincera ho paura dell'anestesia generale , sebbene anni fa sono stata operata al femore,forse , la paura aumenta ,xkè oggi se ne sentono tante ...
se non ci resto sotto i ferri la terro' aggiornata.
le auguro buone cose.
cordialita'
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 9k visite dal 30/03/2012.
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