Ernia foraminale
Gent.le dottore le scrivo per un parere riguardo ad una diagnosi fatta a mia madre poche settimane fa.
A seguito della risonanza magnetica:
Modifcazioni involutive a carico delle unità discosomatiche lombari consistenti in riduzione dello spessore iposegnale dei dischi, spondilosi e osteocondriosi più evidente a livello L1-L2 e L2-L3. A livello di D12-L1 fissurazione discale posteriore. A livello di L1-L2 protusione discale di piccole dimensioni paramediana destra. Retrolistesi di L2suL3 con voluminosa ernia discale intra ed extraforaminale sinistra. A livello di L3-L4 bulging discale simmetrico con lieve impronta sul sacco durale. A livello L4.L5 fissurazione discale intraforaminale sinistra con lieve impronta sul sacco durale. A livello di L5-S1 piccola protusione discale mediana. Ipertrofia di tipo degenerativo delle articolazioni intervertebrali posteriori.
Ha fatto anche la MOC dove è risultata un'avanzata osteoporosi anche a livello del bacino e di entrambi i femori. Siamo andati dal neurochirugo ieri e la sua risposta è stata che: SE VUOLE LE TOLGO L'ERNIA ma non toglie comunque il dolore alla schiena..insomma si è capito che non è molto propenso all'intervento consigliando a mia madre di eseguire presso il reparto antalgico delle infiltrazioni.
Secondo Lei è il caso di sentire un secondo parere? grazie fin da ora.
A seguito della risonanza magnetica:
Modifcazioni involutive a carico delle unità discosomatiche lombari consistenti in riduzione dello spessore iposegnale dei dischi, spondilosi e osteocondriosi più evidente a livello L1-L2 e L2-L3. A livello di D12-L1 fissurazione discale posteriore. A livello di L1-L2 protusione discale di piccole dimensioni paramediana destra. Retrolistesi di L2suL3 con voluminosa ernia discale intra ed extraforaminale sinistra. A livello di L3-L4 bulging discale simmetrico con lieve impronta sul sacco durale. A livello L4.L5 fissurazione discale intraforaminale sinistra con lieve impronta sul sacco durale. A livello di L5-S1 piccola protusione discale mediana. Ipertrofia di tipo degenerativo delle articolazioni intervertebrali posteriori.
Ha fatto anche la MOC dove è risultata un'avanzata osteoporosi anche a livello del bacino e di entrambi i femori. Siamo andati dal neurochirugo ieri e la sua risposta è stata che: SE VUOLE LE TOLGO L'ERNIA ma non toglie comunque il dolore alla schiena..insomma si è capito che non è molto propenso all'intervento consigliando a mia madre di eseguire presso il reparto antalgico delle infiltrazioni.
Secondo Lei è il caso di sentire un secondo parere? grazie fin da ora.
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Gentile signora,
l'indicazione a un intervento chirurgico la deve dare lo specialista.
Il paziente può rifiutarlo, ma un medico non può dire "se vuole La opero....."
Il medico, valutando la documentazione clinica,visitando il paziente, considerando rischi e benefici, pone l'indicazione alla terapia più idonea.
Nel caso di Sua madre è appunto necessario sapere, innanzi tutto, quali e di che intensità siano i sintomi (cui Lei non accenna).
Solo intuitivamente posso dire che l'ernia verosimilmente va operata (tolta,cioè), ma se ci sono,come penso, alterazioni in sede vertebrale che possono comunque mantenere una sintomatologia dolorosa, va studiata la metodica per intervenire e con quale eventuale tecnica, al fine di emendare sia il dolore dovuto alla compressione dell'ernia, sia quello alla patologia artrosica.
E' inteso che il tutto va accuratamente soppesato in funzione di eventuali controindicazioni.
Con cordialità
l'indicazione a un intervento chirurgico la deve dare lo specialista.
Il paziente può rifiutarlo, ma un medico non può dire "se vuole La opero....."
Il medico, valutando la documentazione clinica,visitando il paziente, considerando rischi e benefici, pone l'indicazione alla terapia più idonea.
Nel caso di Sua madre è appunto necessario sapere, innanzi tutto, quali e di che intensità siano i sintomi (cui Lei non accenna).
Solo intuitivamente posso dire che l'ernia verosimilmente va operata (tolta,cioè), ma se ci sono,come penso, alterazioni in sede vertebrale che possono comunque mantenere una sintomatologia dolorosa, va studiata la metodica per intervenire e con quale eventuale tecnica, al fine di emendare sia il dolore dovuto alla compressione dell'ernia, sia quello alla patologia artrosica.
E' inteso che il tutto va accuratamente soppesato in funzione di eventuali controindicazioni.
Con cordialità
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.8k visite dal 27/03/2012.
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