Protrusione l5-s1 posteriore mediana
Ho 22 anni e dopo 3 mesi di fastidiosissima sciatalgia ho deciso di sottopormi a risonanza magnetica da cui emerge:
"... involuto e leggermente ridotto di spessore il disco intersomatico L5-S1 che presenta modesta protrusione posteriore mediana con fissurazione dell'anulus determinante modesta impronta sul sacco durale ... ".
Il neurochirurgo a cui mi sono rivolto ha detto prima "Il disco è andato", poi "Non faccia niente, è giovane. Vuole fare ginnastica posturale? La faccia. Fa già nuoto 2 volte a settimana? Lo faccia 3". Mi ha prescritto SOLDESAM a base di cortisone per 4 giorni e mi ha congedato.
La questione è la seguente: l'idea di avere un "disco andato" non è propriamente rassicurante, sono abbastanza giovane ed avrei voglia di praticare sport senza l'ansia di fare i conti con qualcosa che non controllo. Speravo che la visita specialistica mi avrebbe chiarito le idee, ma non lo ha propriamente fatto. I miei dubbi sono i seguenti:
- Il processo degenerativo del disco è reversibile? La ginnastica posturale, la panca ad inversione possono contribuire in che termini al recupero?
- Il nuoto va bene al 100%? è possibile che la scienza non sia ancora giunta ad una verità condivisa su rana e delfino? continuo a leggere di tutto e di più, sono abbastanza confuso.
- è proprio necessario prendere un cortisonico?
Il fastidio corre lungo tutta la gamba sinistra fino alla pianta del piede. Da un paio di settimane circa, nuoto e mi siedo correttamente provando molto sollievo.
L'idea che non potrò più correre o fare delfino e rana mi sconforta non poco, spero di poter riprendere tutte queste attività, che amo molto. Ho smesso di fumare da qualche mese e sento molto forte il bisogno di muovermi.
Vi ringrazio per l'attenzione e mi scuso per la logorrea.
"... involuto e leggermente ridotto di spessore il disco intersomatico L5-S1 che presenta modesta protrusione posteriore mediana con fissurazione dell'anulus determinante modesta impronta sul sacco durale ... ".
Il neurochirurgo a cui mi sono rivolto ha detto prima "Il disco è andato", poi "Non faccia niente, è giovane. Vuole fare ginnastica posturale? La faccia. Fa già nuoto 2 volte a settimana? Lo faccia 3". Mi ha prescritto SOLDESAM a base di cortisone per 4 giorni e mi ha congedato.
La questione è la seguente: l'idea di avere un "disco andato" non è propriamente rassicurante, sono abbastanza giovane ed avrei voglia di praticare sport senza l'ansia di fare i conti con qualcosa che non controllo. Speravo che la visita specialistica mi avrebbe chiarito le idee, ma non lo ha propriamente fatto. I miei dubbi sono i seguenti:
- Il processo degenerativo del disco è reversibile? La ginnastica posturale, la panca ad inversione possono contribuire in che termini al recupero?
- Il nuoto va bene al 100%? è possibile che la scienza non sia ancora giunta ad una verità condivisa su rana e delfino? continuo a leggere di tutto e di più, sono abbastanza confuso.
- è proprio necessario prendere un cortisonico?
Il fastidio corre lungo tutta la gamba sinistra fino alla pianta del piede. Da un paio di settimane circa, nuoto e mi siedo correttamente provando molto sollievo.
L'idea che non potrò più correre o fare delfino e rana mi sconforta non poco, spero di poter riprendere tutte queste attività, che amo molto. Ho smesso di fumare da qualche mese e sento molto forte il bisogno di muovermi.
Vi ringrazio per l'attenzione e mi scuso per la logorrea.
[#1]
Nelle attività sportive (quindi anche nuoto), Lei deve evitare tutti quei comportamenti che sollecitano la colonna anche solo con movimento di flesso-estensione o rotazione.
Se per un breve, giorni, periodo di assunzione di cortisone, Le passa tutto, allora il Collega che La ha visitata ha visto giusto e per un lasso di tempo non vi saranno più problemi. Se, nonostante il cortisone, non si hanno miglioramenti e la vita è fortemente limitata, allora bisognerà ritornare in argomento per qualche altra iniziativa.
Se per un breve, giorni, periodo di assunzione di cortisone, Le passa tutto, allora il Collega che La ha visitata ha visto giusto e per un lasso di tempo non vi saranno più problemi. Se, nonostante il cortisone, non si hanno miglioramenti e la vita è fortemente limitata, allora bisognerà ritornare in argomento per qualche altra iniziativa.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#2]
Gentile ragazzo,
senza visionare le immagini non è facile dare delle indicazioni e soprattutto senza valutare i sintomi direttamente.
Dal referto riportato sembrerebbe che la soluzione non possa che essere chirurgica,vista la fissurazione dell'anulus (ovvero la parte centrale del disco intervertebrale ha rotto il suo involucro protettivo) e la sintomatologia lungo l'arto inferiore.
L'uso di cortisone come di ogni altro farmaco antiinfiammatorio può dare sollievo temporaneo,ma questi farmaci agiscono sul sintoma e non sulla causa.
Vi possono essere regressioni spontanee dei sintomi, ma non bisogna sottovalutarli,nel senso che la scomparsa del dolore non sempre vuol dire guarigione, ma potrebbe essere il segno che la sensibilità della radice nervosa è compromessa configurandosi così una sofferenza radicolare potenzialmente evolutiva.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti,La saluto con cordialità
senza visionare le immagini non è facile dare delle indicazioni e soprattutto senza valutare i sintomi direttamente.
Dal referto riportato sembrerebbe che la soluzione non possa che essere chirurgica,vista la fissurazione dell'anulus (ovvero la parte centrale del disco intervertebrale ha rotto il suo involucro protettivo) e la sintomatologia lungo l'arto inferiore.
L'uso di cortisone come di ogni altro farmaco antiinfiammatorio può dare sollievo temporaneo,ma questi farmaci agiscono sul sintoma e non sulla causa.
Vi possono essere regressioni spontanee dei sintomi, ma non bisogna sottovalutarli,nel senso che la scomparsa del dolore non sempre vuol dire guarigione, ma potrebbe essere il segno che la sensibilità della radice nervosa è compromessa configurandosi così una sofferenza radicolare potenzialmente evolutiva.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti,La saluto con cordialità
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 11.2k visite dal 05/02/2012.
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