Idrocefalia
Salve, scrivo per chiedere un parere su una questione che riguarda mio padre.
Ha 73 anni e anni fa ha avuto un ictus che ha compromesso la funzionalità della parte sinistra del corpo. Inoltre presenta anche dell'idrocefalia...ha questo "liquido" che si è formato nella testa che influisce sul suo equilibrio. Cade, ultimamente la situazione è peggiorata. Dopo l'ultima caduta uno specialista ci ha consigliato di sottoporlo ad una puntura che toglierebbe questo liquido, vedere l'effetto e in base alle conseguenze fare poi l'intervento per il drenaggio. Un anno fa avevamo avuto parere contrario da un altro specialista che ci aveva detto che un intervento avrebbe potuto non migliorare la situazione, ma addirittura peggiorarla perchè il cervello ha trovato un suo equilibrio con questo liquido. Che parere avete in proposito? Intervento sì o intervento no?
Mi scuso per il linguaggio poco tecnico.
Grazie in anticipo
Ha 73 anni e anni fa ha avuto un ictus che ha compromesso la funzionalità della parte sinistra del corpo. Inoltre presenta anche dell'idrocefalia...ha questo "liquido" che si è formato nella testa che influisce sul suo equilibrio. Cade, ultimamente la situazione è peggiorata. Dopo l'ultima caduta uno specialista ci ha consigliato di sottoporlo ad una puntura che toglierebbe questo liquido, vedere l'effetto e in base alle conseguenze fare poi l'intervento per il drenaggio. Un anno fa avevamo avuto parere contrario da un altro specialista che ci aveva detto che un intervento avrebbe potuto non migliorare la situazione, ma addirittura peggiorarla perchè il cervello ha trovato un suo equilibrio con questo liquido. Che parere avete in proposito? Intervento sì o intervento no?
Mi scuso per il linguaggio poco tecnico.
Grazie in anticipo
[#1]
Gentile signora,
si tratta verosimilmente del cosiddetto "Idrocefalo normoteso dell'adulto" che si esprime clinicamente con un complesso di sintomi (triade di Hakim) ovvero disturbi della deambulazione, del controllo sfintere urinario, e declino cognitivo.
Per poter far diagnosi è necessario anche lo studio del flusso liquorale cioè della circolazione del liquido che normalmente è presente nei ventricoli cerebrali e negli spazi midollari (quindi nessun liquido si è formato).
Tale studio può essere fatto con la RM.
La terapia,una volta sicuri della diagnosi, è quella chirurgica ovvero applicare un sistema di derivazione che "pesca" in un ventricolo cerebrale e "scarica" il liquor nella cavità peritoneale eseguendo un solo foro di trapano sul cranio e poi facendo passare (con strumento adatto) il catetere del sistema sotto pelle (tunnellizzazione) fino a raggiungere l'addome dove si pratica una piccola incisione ponendo la parte terminale del catetere in peritoneo.
In tal modo il liquor in eccesso, che non viene riassorbito a livelli cerebrale, viene riassorbito in sede peritoneale.
L'intervento porta al netto miglioramento dei sintomi.
L'intervento non è indicato ( e può peggiorare il quadro clinico) se la dilatazione dei ventricoli non è dovuta al mancato riassorbimento del liquor cerebrale, ma ad altre cause come per esempio l' atrofia cerebrale.
Cordialmente
si tratta verosimilmente del cosiddetto "Idrocefalo normoteso dell'adulto" che si esprime clinicamente con un complesso di sintomi (triade di Hakim) ovvero disturbi della deambulazione, del controllo sfintere urinario, e declino cognitivo.
Per poter far diagnosi è necessario anche lo studio del flusso liquorale cioè della circolazione del liquido che normalmente è presente nei ventricoli cerebrali e negli spazi midollari (quindi nessun liquido si è formato).
Tale studio può essere fatto con la RM.
La terapia,una volta sicuri della diagnosi, è quella chirurgica ovvero applicare un sistema di derivazione che "pesca" in un ventricolo cerebrale e "scarica" il liquor nella cavità peritoneale eseguendo un solo foro di trapano sul cranio e poi facendo passare (con strumento adatto) il catetere del sistema sotto pelle (tunnellizzazione) fino a raggiungere l'addome dove si pratica una piccola incisione ponendo la parte terminale del catetere in peritoneo.
In tal modo il liquor in eccesso, che non viene riassorbito a livelli cerebrale, viene riassorbito in sede peritoneale.
L'intervento porta al netto miglioramento dei sintomi.
L'intervento non è indicato ( e può peggiorare il quadro clinico) se la dilatazione dei ventricoli non è dovuta al mancato riassorbimento del liquor cerebrale, ma ad altre cause come per esempio l' atrofia cerebrale.
Cordialmente
[#2]
Ex utente
Grazie mille è stato molto chiaro, e devo dire che ora ne ho capito di più! Le 3 conseguenza dell'idrocefalia sono esattamente quelle che si verificano a mio padre.
Ma quindi il pre test potrebbe non essere così veritiero?
Come potremmo capire se la causa non è solo il liquor?
Io e mio fratello stiamo cercando di valutare un pò tutto.
Grazie ancora
Ma quindi il pre test potrebbe non essere così veritiero?
Come potremmo capire se la causa non è solo il liquor?
Io e mio fratello stiamo cercando di valutare un pò tutto.
Grazie ancora
[#3]
Gentile signora,
il "pre-test" può essere utile,ma al giorno d'oggi esiste la RM dinamica che consente la diagnosi sicura di idrocefalo dell'adulto ed evita la possibili complicanze della rachicentesi.
Se la RM conferma tale diagnosi,si escludono le altre.
Cordialità
il "pre-test" può essere utile,ma al giorno d'oggi esiste la RM dinamica che consente la diagnosi sicura di idrocefalo dell'adulto ed evita la possibili complicanze della rachicentesi.
Se la RM conferma tale diagnosi,si escludono le altre.
Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.8k visite dal 03/02/2012.
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