Ernia l5-s1 recidiva

Cari dottori,
Mi chiamo Alessandro ho 32 anni e 9 anni fa sono stato operato (intervento a cielo aperto) di ernia discale paramediana sx in L5-S1. Sono stato benissimo per 9 fino allo scorso maggio quando si sono manifestati i medesimi sintomi di 9 anni prima. L'incubo è tornato! Forse il fatto di essere stato benissimo dopo l'intervento è stato controproducente in quanto non ho modificato il mio stile di vita. Da un'ultima RM si evidenzia nuovamente ernia discale paramediana sx con impronta nel sacco durale e non riconoscibile tessuto cicatriziale di pregresso intervento chirurgico. In pratica sono al punto di partenza e alcune perplessità. Rispetto a 9 anni fa il dolore è ancora sopportabile grazie alla terapia conservativa che mi è stata indicata; stretching, nuoto cose che non avevo mai fatto prima. Mi fa male solo in alcune posizioni e avverto come delle scosse al gluteo SX. Oltre allo stretching, tutti i santi giorni mi autotraziono su una panca antigravitazionale e pondero qualsiasi peso prima di sollevarlo. L'ultimo neurochirurgo a VR che mi ha visitato mi ha detto che non essendoci deficit agli arti inferiori è da escludere per il momento un secondo intervento (nonostante l'ernia si voluminosa) e mi ha consigliato 8 sedute di ozonoterapita e trazioni con letto Natchev. Le mie domande sono:
1) nell'ipotesi di un secondo intervento c'è più probabilità di fibrosi cistica che la prima volta è stata nulla?
2) Può l'ozonoterapia fare al caso mio riducendo anche di poco l'ernia?
3) Le trazioni servono a qualcosa sperando di far guadagnare lo spazio perso tra L5-S1? Una volta finita la trazione non si ha di nuovo lo "schiacciamento"?
4) "Stressando" questa volta in maniera opposta la mia colonna all'allungamento, al nuoto, agli addominali alla panca a inversione posso sperare di far rientrare l'ernia?
Il dolore è certamente sopportabile ma alcune volte si acutizza è la mia paura e di non poter vivere normalmente la mia vita prendendomi cura anche di mio figlio di 20 mesi.
Tutto il resto della colonna è perfetto in tutti i tratti (non evidenze e alterazioni). Grazie per le risposte che riuscirete a darmi.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Egregio signore,
per poter dare una indicazione terapeutica è necessario quanto meno visionare le immagini di RM.
Inoltre bisogna precisare alcune cose:
1) la fibrosi cistica è un'altra malattia che non ha nulla a che vedere con la reazione cicatriziale di un intervento chirurgico
2)Non sarei del tutto d'accordo nel considerare parametro indicativo all'intervento solo un eventuale deficit agli arti inferiori. Se l'ernia è voluminosa può interessare altre radici nervose che innervano la zona del perineo e, seppur raramente, possono verificarsi disturbi sessuali.
3) Il dolore al gluteo sx e le scosse sono già sintomo di irritazione radicolare
4) l'ozono terapia è controindicata nell'ernia volumisosa o espulsa. Lei può utilizzare tale metodica con delle infiltrazioni muscolari per decontrarre i muscoli al pari di un ciclo di massaggi.
5) stesso discorso per le trazioni

Lei può attuare qualsiasi terapia conservativa prima di eventualmente decidere l'intervento, ma deve sapere che

a) un'ernia del disco può ridurre la sua "forza" compressiva, ma non rientra. In tal caso può calcificare e quindi la sua asportazione sarebbe più indaginosa
b) tenga inoltre presente che non sempre la scomparsa del dolore è un buon segno:la cronica compressione sulla radice può far perdere ad essa la funzione di trasmettere la sensazione dolore.

Disponibile per ulteriori eventuali chiarimenti, La saluto con cordialità

Dr.Giovanni Migliaccio
Neurochirurgo
Milano
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Utente
Utente
Grazie per la celere risposta.
Mi scuso per la definizione di "fibrosi". Comunque il rischio per la reazione cicatriziale è più probabile in un secondo intervento?

Dalla sua risposta mi sembra di capire che non c'è molto da fare e l'unica strada percorribile e l'intervento chirurgico (immagino la microdiscectomia). Questo non sarebbe ancora più demolitivo per la colonna e quindi creare instabilità?

Le trazioni e lo stretching sono le uniche cose che riescono a darmi sollievo attualmente e il dolore si è molto attenuato. Forse mi ero fatto un'idea sbagliata credendo che aumentando lo spazio tra le vertebre la mia ernia avrebbe potuto regredire anche se di poco e di conseguenza "strozzare" meno il nervo....
C'è da dire che faccio un lavoro dove stò 8 ore seduto e questo sicuramente non è salutare per il mio problema e forse per nessuno, ma adesso cerco di alzarmi ogni 20 min e camminare anche all'interno della stanza.



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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Ogni insulto traumatico nel corpo umano procura una reazione cicatriziale. Quando succede di tagliarci affettando il salame, la ferita anche lasciata a sè cicatrizzerà naturalmente, ovvero l'organismo effettua per conto suo una riparazione.
Le suture chirurgiche si fanno per accelerare e favorire tale riparazione, oltre per nonlasciare ovviamente una ferita aperta e soggetta a complicanze.
Le reazioni cicatriziali possono dare fastidio per un certo periodo , ma solitamente "si dissolvono" nel tempo.
L'intervento di miscrodiscectomia, tecnicamente, non è demolitivo.
Una eventuale instabilità può derivare dalla mancanza del disco, ma se questo è già erniato, manca comunque dalla sua sede e quindi ha perso la sua funzione.
In alcuni casi può essere indicato applicare una "protesi", ma questo va valutato di caso in caso.

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Utente
Utente
E' corretto affermare che la principale complicanza della recidiva allo stesso livello è la presenza di tessuto cicatriziale conseguente al precedente intervento. Il "non" formarsi di tale esito cicatriziale dipende molto dal tipo di "pelle" che uno ha o cos'altro?
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Assolutamente no! Qualsiasi "pelle", se cruentata, cicatrizza.
La cosiddetta recidiva non dipende dalla cicatrizzazione. Le cicatrici possono produrre recidiva del dolore.
Se un' ernia "recidiva" dopo 9 anni le ipotesi etiologiche, cioè della causa, non sono ben chiare.
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Utente
Utente
OK credo di aver capito......allora riformulo la domanda poi non vi stesso più. Essendo stato operato 9 anni fa e pensando ad una nuova operazione per questa recidiva che probabilità ho di stare nuovamente bene come per la prima volta considerando cicatrici e ancor più asportazione del nucleo polposo? Quest'ultimo mica si rigenera giusto?
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Solitamente i risultati sono buoni. Comunque se l'intervento è indicato, diventa necessario