Ernia discale l5/s1
Buongiorno, ho una ernia L5-S1 dal 2003. Oggi, dopo alti e bassi, si è palesata in maniera più forte e invalidante. Questo da RMN: "Presenza di ernia discale localizzata in sede mediana posteriore, paramediana sx, a livello dello spazio intersomatico L5-S1 con segni di compressione radicolare ed associate note di disidratazione discale. Canale vertebrale peraltro di normale ampiezza. Assenza di lesioni strutturali ossee focali con carattere evolutivo"
Detto ciò ho chiesto un consulto a più specialisti e mi è stato prospettato l'impianto di barre stabilizzatrici dinamiche in neutralizzazione. Vorrei sapere, dato che non c'è ancora un follow up di lunga durata (max 9 anni), se, a seguito di questo intervento, potrò, oltre che tornare a lavoro, riprendere la pratica dello sport a livello agonistico? Grazie per la vostra disponibilità
Detto ciò ho chiesto un consulto a più specialisti e mi è stato prospettato l'impianto di barre stabilizzatrici dinamiche in neutralizzazione. Vorrei sapere, dato che non c'è ancora un follow up di lunga durata (max 9 anni), se, a seguito di questo intervento, potrò, oltre che tornare a lavoro, riprendere la pratica dello sport a livello agonistico? Grazie per la vostra disponibilità
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Se Lei ha solo un'ernia discale, non mi imbarcherei in un discorso di stabilizzazione con relative protesi (considerati gli effetti collaterali possibili).
Piuttosto provvederei a sentire un Neurochirurgo, che esegue la chirurgia spinale in mininvasiva, che Le decomprima le radici in sofferenza della colonna e senza alterare le normali strutture fisiologiche sane.
Cordialità
Piuttosto provvederei a sentire un Neurochirurgo, che esegue la chirurgia spinale in mininvasiva, che Le decomprima le radici in sofferenza della colonna e senza alterare le normali strutture fisiologiche sane.
Cordialità
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#2]
Utente
Egregio dott. Della Corte la ringrazio per il suo tempo. Sono andato, tra molti, da uno dei maggiori esperti della neurochirurgia spinale in Italia, il quale mi ha prospettato un intervento di tipo "Dyne*ys", vista la mia età (39 anni) e le attività che svolgo. So però che esistono degli interventi con inserimento di protesi a distanziamento spinale per via percutanea, che consentono una decompressione del disco permanente, riducendo quindi al minimo l'invasività dell'operazione preservando la struttura ed i tessuti. Non vorrei sottopormi ad un intervento che sia volto solo ad eliminare l'effetto della mia ernia (compressione radicolare) poiché non risolverebbe la causa ovvero la disidratazione dell'anello fibroso per schiacciamento.
La ringrazio nuovamente per il suo parere.
La ringrazio nuovamente per il suo parere.
[#3]
Utente
Buonasera Egr. dr Della Corte, ho fatto alcune ricerche ed ho visto che presso la clinica dove Lei lavora viene praticato un intervento mininvasivo di riduzione della pressione intradiscale con l'aggiunta di una sostanza a base di etanolo (discogel) che dà buoni risultati in termini di decompressione e di preservazione dei tessuti, dello spazio intra-foraminale e intra-discale. Mi saprebbe dare qualche indicazione ulteriore?
Questo tipo di intervento mi consentirebbe in tempi rapidi di riprendere una vita normale (lavoro/sport) senza controindicazioni o comunque con un buon folloup?
La ringrazio per il suo prezioso parere.
Buonasera
Questo tipo di intervento mi consentirebbe in tempi rapidi di riprendere una vita normale (lavoro/sport) senza controindicazioni o comunque con un buon folloup?
La ringrazio per il suo prezioso parere.
Buonasera
[#4]
Non mi pare che vi sia una decompressione intraforaminale ma solo intradiscale, in quanto l'approccio non è intraforaminale.
Si tratta di far diminuire la pressione intradiscale con metodo fisico o chimico e si introduce all'interno del disco la sostanza che Lei ha trovato menzionata in altri siti.
Il problema, per Lei, mi sembra solo parzialmente affrontato.
Diversa è la soluzione che Le avevo segnalata sulla procedura mininvasiva e che sicuramente, andando in internet cercando anche sotto il mio nome, avrà trovato.
Saluti
Si tratta di far diminuire la pressione intradiscale con metodo fisico o chimico e si introduce all'interno del disco la sostanza che Lei ha trovato menzionata in altri siti.
Il problema, per Lei, mi sembra solo parzialmente affrontato.
Diversa è la soluzione che Le avevo segnalata sulla procedura mininvasiva e che sicuramente, andando in internet cercando anche sotto il mio nome, avrà trovato.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.8k visite dal 25/01/2012.
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