Intervento palliativo per lesione nervo radiale dx
gentili dottori,
sono un ragazzo di 23 anni, 4 anni fà ho avuto un incidente dove mi sono rotto l'omero dx ed ho riportato la lesione completa-netta del nervo radiale....operato in seguito con innesto, ad oggi con minimi risultati.
Ora stò prendendo in considerazione interventi palliativi della lesione del nervo radiale, però c'è una cosa che mi preoccupa.....sapendo che l'intervento verrà effettuato trasferendo tendini e muscoli motori del nervo ulnare e/o mediano su muscoli non più funzionanti che si occupano del movimento estensore del polso e delle dita, il mip pensiero è: dopo l'intervento il risultato sarà fare un movimento sostitutivo, cioè alzo il braccio e si stendono anche le dita, oppure muovo il braccio e si alza anche il polso? il fatto che venga dato il movimento estensorio delle dita e del polso a tendini e muscoli di un altro nervo mi induce a pensare questo...
o il movimento seppur in minima percentuale lo farò normalmente? cioè tendo ad aprire le dita e si aprono le dita, alzo il polso e funziona il polso?
spero di essermi spiegato bene e di ricevere una risposta che mi chiarisca questa situazione?
ringrazio tutti
sono un ragazzo di 23 anni, 4 anni fà ho avuto un incidente dove mi sono rotto l'omero dx ed ho riportato la lesione completa-netta del nervo radiale....operato in seguito con innesto, ad oggi con minimi risultati.
Ora stò prendendo in considerazione interventi palliativi della lesione del nervo radiale, però c'è una cosa che mi preoccupa.....sapendo che l'intervento verrà effettuato trasferendo tendini e muscoli motori del nervo ulnare e/o mediano su muscoli non più funzionanti che si occupano del movimento estensore del polso e delle dita, il mip pensiero è: dopo l'intervento il risultato sarà fare un movimento sostitutivo, cioè alzo il braccio e si stendono anche le dita, oppure muovo il braccio e si alza anche il polso? il fatto che venga dato il movimento estensorio delle dita e del polso a tendini e muscoli di un altro nervo mi induce a pensare questo...
o il movimento seppur in minima percentuale lo farò normalmente? cioè tendo ad aprire le dita e si aprono le dita, alzo il polso e funziona il polso?
spero di essermi spiegato bene e di ricevere una risposta che mi chiarisca questa situazione?
ringrazio tutti
[#1]
Carissimo signore
Capisco le perplessità ed i dubbi che possono sorgere nei "non addetti ai lavori", anche di fronte a interventi che sono ancora validi ed insuperati a più di 50 anni dalla loro descrizione originaria...
Questi interventi "palliativi" non vengono eseguiti trasferendo muscoli "a caso", ma utilizzando muscoli specifici per ogni singolo movimento che si deve ricostruire, cioé per ogni muscolo paralitico. I muscoli utilizzati per il transfer sono chiamati "sinergici" perché fisiologicamente (in condizioni normali - prima del trauma) lavorano assieme al muscolo paralitico per migliorarne la funzione e la potenza.
Quindi, da un punto di vista ricostruttivo, non si tratta tanto di far cambiare l'azione del muscolo trasferito (in un modo casuale) ma di fargli cambiare l'importanza funzionale nell'esecuzione di un movimento già proprio del muscolo stesso, cioè farlo passare da esecutore secondario (di sostegno) ad esecutore principale.
A livello di "centrale di comando" (sistema neuromuscolare) l'adattamento a questa nuova funzione é praticamente immediato alla rimozione dello splint (o apparecchio gessato) postoperatorio.
Piuttosto potrà essere lungo il periodo di rinforzo di questi muscoli per la nuova funzione e per il recupero della destrezza, tanto da richiedere una riabilitazione specifica e di un certo impegno, sempre in "sinergia" con le indicazioni del chirurgo. ;-)
Spero che dopo questa spiegazione possa affrontare con maggiore serenità l'intervento ricostruttivo (ed il suo iter postoperatorio).
Un cordiale saluto
Capisco le perplessità ed i dubbi che possono sorgere nei "non addetti ai lavori", anche di fronte a interventi che sono ancora validi ed insuperati a più di 50 anni dalla loro descrizione originaria...
Questi interventi "palliativi" non vengono eseguiti trasferendo muscoli "a caso", ma utilizzando muscoli specifici per ogni singolo movimento che si deve ricostruire, cioé per ogni muscolo paralitico. I muscoli utilizzati per il transfer sono chiamati "sinergici" perché fisiologicamente (in condizioni normali - prima del trauma) lavorano assieme al muscolo paralitico per migliorarne la funzione e la potenza.
Quindi, da un punto di vista ricostruttivo, non si tratta tanto di far cambiare l'azione del muscolo trasferito (in un modo casuale) ma di fargli cambiare l'importanza funzionale nell'esecuzione di un movimento già proprio del muscolo stesso, cioè farlo passare da esecutore secondario (di sostegno) ad esecutore principale.
A livello di "centrale di comando" (sistema neuromuscolare) l'adattamento a questa nuova funzione é praticamente immediato alla rimozione dello splint (o apparecchio gessato) postoperatorio.
Piuttosto potrà essere lungo il periodo di rinforzo di questi muscoli per la nuova funzione e per il recupero della destrezza, tanto da richiedere una riabilitazione specifica e di un certo impegno, sempre in "sinergia" con le indicazioni del chirurgo. ;-)
Spero che dopo questa spiegazione possa affrontare con maggiore serenità l'intervento ricostruttivo (ed il suo iter postoperatorio).
Un cordiale saluto
Dr. Andrea Atzei
[#2]
Ex utente
gentilissimo dottore,
la ringrazio infinitamente di avermi chiarito questo dubbio, purtroppo sono stati molti i dottori che spiegavano superficialmente senza avermi saputo dare una risposta precisa come la sua.
Da quello che posso capire lei conosce molto bene questi tipi di interventi palliativi quindi se può, cercerò di andare più nello specifico sperando in un consiglio x la mia situazione.
A 4 anni dall'innesto nervoso di 10 cm prelevato da un nervo della caviglia purtroppo ho recuperato solo qualche grado il polso di quasi 1 quarto, quindi pochissimo e dall'elettromiografia risulta un leggero impulso arrivato fino alla zona brachio radiale che prima non c'era , ma leggero quanto nullo.
In questa situazione quale sarebbe il tipo o i tipi di interventi che può consigliarmi, vorrei solo saperli per essere più sicuro del'intervento o dell'eventuale scelta di intervento che farò, il mio neurochirurgo è ottimo e mi fido ma ha deciso già lui l'intervento da farsi e me l'ha solo accennato, in seguito me lo spiegherà meglio, x questo vorrei sapene di più, e magari, se si può; conoscere le percentuali di recupero.
un caro saluto
la ringrazio infinitamente di avermi chiarito questo dubbio, purtroppo sono stati molti i dottori che spiegavano superficialmente senza avermi saputo dare una risposta precisa come la sua.
Da quello che posso capire lei conosce molto bene questi tipi di interventi palliativi quindi se può, cercerò di andare più nello specifico sperando in un consiglio x la mia situazione.
A 4 anni dall'innesto nervoso di 10 cm prelevato da un nervo della caviglia purtroppo ho recuperato solo qualche grado il polso di quasi 1 quarto, quindi pochissimo e dall'elettromiografia risulta un leggero impulso arrivato fino alla zona brachio radiale che prima non c'era , ma leggero quanto nullo.
In questa situazione quale sarebbe il tipo o i tipi di interventi che può consigliarmi, vorrei solo saperli per essere più sicuro del'intervento o dell'eventuale scelta di intervento che farò, il mio neurochirurgo è ottimo e mi fido ma ha deciso già lui l'intervento da farsi e me l'ha solo accennato, in seguito me lo spiegherà meglio, x questo vorrei sapene di più, e magari, se si può; conoscere le percentuali di recupero.
un caro saluto
[#3]
Carissimo
È difficile dare una risposta ai suoi quesiti senza un esame clinico, che,come lei ben sa, é molto accurato e specifico.
Si rimetta alle scelte del collega di sua fiducia e troverà la soluzione ricostruttiva più adatta alle sue esigenze. Solitamente le probabilità di ottenere una funzione più che accettabile sono molto alte.
I più cordiali saluti
È difficile dare una risposta ai suoi quesiti senza un esame clinico, che,come lei ben sa, é molto accurato e specifico.
Si rimetta alle scelte del collega di sua fiducia e troverà la soluzione ricostruttiva più adatta alle sue esigenze. Solitamente le probabilità di ottenere una funzione più che accettabile sono molto alte.
I più cordiali saluti
[#4]
Ex utente
gentile dottore,
la ringrazio e vorrei se è possibile approfittare della sua disponibilità per chiederle di un mio pensiero che spero possa avverarsi. Prima dell'incidente suonavo pianoforte, era l'unica mia passione ma da quando ho avuto l'infortunio non ho suonato più, anche perchè suonare con una mano mi deprime solamente, quindi ci sto lontano dal piano. Forse è una domanda sciocca ma mi perdoni se glie lo chiedo, secondo lei in un recupero medio-normale di questi in interventi, potrei tornare a suonare? nel piano in genere non ci vuole l'estensione totale della mano ma una ottima movibilità, velocità.... lei cosa ne pensa?
la ringrazio ancora e la saluto
Giacomo :)
la ringrazio e vorrei se è possibile approfittare della sua disponibilità per chiederle di un mio pensiero che spero possa avverarsi. Prima dell'incidente suonavo pianoforte, era l'unica mia passione ma da quando ho avuto l'infortunio non ho suonato più, anche perchè suonare con una mano mi deprime solamente, quindi ci sto lontano dal piano. Forse è una domanda sciocca ma mi perdoni se glie lo chiedo, secondo lei in un recupero medio-normale di questi in interventi, potrei tornare a suonare? nel piano in genere non ci vuole l'estensione totale della mano ma una ottima movibilità, velocità.... lei cosa ne pensa?
la ringrazio ancora e la saluto
Giacomo :)
[#5]
Caro Giacomo
Come già le avevo anticipato, uno dei problemi potrà essere proprio la rieducazione funzionale postoperatoria, soprattutto se l'ambizione sarà quella di tornare a suonare il piano...
La reale possibilità di riuscita dipende da molti fattori ed é variabile da caso a caso: si può comunque prevedere che i passaggi più veloci (e quelli più complessi) saranno ancora più difficoltosi di prima e sicuramente sarà presente una affaticabilità muscolare più precoce.
Ma ora non stia preoccuparsi per questi problemi...
faccia un passo alla volta con la serenità necessaria
Un cordiale saluto
Come già le avevo anticipato, uno dei problemi potrà essere proprio la rieducazione funzionale postoperatoria, soprattutto se l'ambizione sarà quella di tornare a suonare il piano...
La reale possibilità di riuscita dipende da molti fattori ed é variabile da caso a caso: si può comunque prevedere che i passaggi più veloci (e quelli più complessi) saranno ancora più difficoltosi di prima e sicuramente sarà presente una affaticabilità muscolare più precoce.
Ma ora non stia preoccuparsi per questi problemi...
faccia un passo alla volta con la serenità necessaria
Un cordiale saluto
[#6]
Ex utente
dottor atzei la ringrazio infinitamente,
le volevo informare che sono andato a fare la visita dal mio neurochirurgo che mi ha detto che opterà per l'intervento di traferimento tendineo completo della lesione del nervo radiale.
La cosa che vorrei chiederle, (che ho visto sul web solo in seguito alla visita e che anche lei ha mensionato),di questo problema della retrazione muscolare, o come ha detto lei affaticabilità muscolare.
Il mio neurochirurgo non ha detto niente a proposito, spero tanto che non debba più fare interventi dopo questo, e che sia definitivo....
cordiali saluti
le volevo informare che sono andato a fare la visita dal mio neurochirurgo che mi ha detto che opterà per l'intervento di traferimento tendineo completo della lesione del nervo radiale.
La cosa che vorrei chiederle, (che ho visto sul web solo in seguito alla visita e che anche lei ha mensionato),di questo problema della retrazione muscolare, o come ha detto lei affaticabilità muscolare.
Il mio neurochirurgo non ha detto niente a proposito, spero tanto che non debba più fare interventi dopo questo, e che sia definitivo....
cordiali saluti
[#8]
Ex utente
gentile dottore,
forse non ho ben compreso la situazione, io parlo di un affaticabilità nel corso degli anni; da ciò che mi sembra di aver capito, è che magari tra 10 o 20 o 30 anni la mia mano non sarà la stessa che vedrò tra qualche mese dopo essermi operato e fatto fisioterapia. Ovviamente sono felicissimo lo stesso di avere di nuovo la mia mano funzionante ma volevo capire se è davvero così (che la mano diventerà meno efficiente nel corso degli anni) oppure ho capito io male.
la ringrazio ancora,
cordiali saluti.
forse non ho ben compreso la situazione, io parlo di un affaticabilità nel corso degli anni; da ciò che mi sembra di aver capito, è che magari tra 10 o 20 o 30 anni la mia mano non sarà la stessa che vedrò tra qualche mese dopo essermi operato e fatto fisioterapia. Ovviamente sono felicissimo lo stesso di avere di nuovo la mia mano funzionante ma volevo capire se è davvero così (che la mano diventerà meno efficiente nel corso degli anni) oppure ho capito io male.
la ringrazio ancora,
cordiali saluti.
[#9]
Caro Giacomo
é difficile fare previsioni di questo genere (soprattutto non conoscendo in dettaglio il caso,ne l'intervento che andrà a fare).
In linea teorica c'è un buon adattamento nel lungo termine
Ma se ha ancora di questi dubbi, cerchi di chiarirli con il suo chirurgo prima dell'operazione
Cordiali saluti
é difficile fare previsioni di questo genere (soprattutto non conoscendo in dettaglio il caso,ne l'intervento che andrà a fare).
In linea teorica c'è un buon adattamento nel lungo termine
Ma se ha ancora di questi dubbi, cerchi di chiarirli con il suo chirurgo prima dell'operazione
Cordiali saluti
[#10]
Ex utente
ne parlerò senz'altro con il mio neurochirurgo appena ne avrò l'occasione, l'unico motivo che me lo impedisce è che lui vive ed opera a Milano mentre io sono di Napoli,
cmq l'interveto è questo:
Riordan
Pronatore rotondo a estensore radiale breve del carpo, flessore ulnare del carpo a estensore comune delle dita, palmare lungo a estensore lungo del pollice.
PT per ERBC, FCU per EDC, PL per EPL
che ne pensa? abbiamo fatto una buona scelta per il tipo d'intervento visto che ce ne sono altri? e sopratutto ci sarà questo problema a lungo termine di affaticamento muscolare e quindi che la mia mano non vada più benissimo con il tempo?
la ringrazio della sua disponibilità
cordiali saluti
cmq l'interveto è questo:
Riordan
Pronatore rotondo a estensore radiale breve del carpo, flessore ulnare del carpo a estensore comune delle dita, palmare lungo a estensore lungo del pollice.
PT per ERBC, FCU per EDC, PL per EPL
che ne pensa? abbiamo fatto una buona scelta per il tipo d'intervento visto che ce ne sono altri? e sopratutto ci sarà questo problema a lungo termine di affaticamento muscolare e quindi che la mia mano non vada più benissimo con il tempo?
la ringrazio della sua disponibilità
cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 6.5k visite dal 15/01/2012.
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