Intervento mininvasivo per ibernoma

E' previsto un intervento di microchirurgia per l'asportazione di un lipoma infltrante il nervo sciatico, senza danneggiare lo stesso ed evitare la lesione dello SPE?
Grazie
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Più che un intervento in mininvasiva, propenderei per un intervento in microchirurgia ( cioè,con l'ausilio del microscopio operatore).

E' stato fatto esame istologico che sa già che si tratta di un ibernoma?

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311

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Utente
Utente
Egregio Dottore, nel dicembre del 2006 a seguito di una ecografia del gluteo dx, fatta perchè ho notato la presenza di una tumefazione, mi veniva diagnostica la presenza di una neoformazione capsulata a carico del gluteo destro, di volume circa 11x6 cm, verosimilmente caratterizzabile come "lipoma". Mi facevo visitare da un chirurgo il quale programmava, senza espletare ulteriori accertamenti, oltretutto suggeriti dall'ecografista, l'intervento per l'asportazione, prospettandomi tale intervento di poca durata e di semplice esecuzione. Così non è stato, in quanto al termine dell'intervento, durato circa un ora e mezza, il chirurgo mi informava che l'intervento si è era presentato più difficile del previsto e che purtroppo si è trovato difronte ad un liposarcoma. Di seguito passi dell'intervento eseguito: .
"Il primo tempo comprende una incisione cutanea che, condotta per circa 15 cm a partire
dall'estremità craniale del solco intergluteo, si porta lateralmente in obliquo (con la stessa direzione
delle fibre del muscolo grande gluteo) verso il grande trocantere.
Le fibre del muscolo grande gluteo destro vengono divaricate al di sotto della linea di incisione,
e profondamente ad esse viene identificata la neoformazione, che viene clivata e preparata nei
confronti delle strutture adiacenti con relativa facilità.
Tuttavia il versante più profondo della lesione prende tenace contatto con il tronco del nervo
sciatico, in tutta prossimità dell'arteria ischiatica, uno dei rami glutei dell'arteria ipogastrica,
nell'area propria di decorso e distribuzione anatomica.
A questo punto il Chirurgo, preso atto dell'interessamento del nervo sciatico, effettivamente
insolito per una lesione neoplastica ritenuta di natura e comportamento benigni, convoca in sala
operatoria l'Istologo reperibile.
Questi dichiara l'impossibilità di raggiungere una sicura caratterizzazione istologica della lesione, in senso
di benignità/malignità, basandosi solo su esami microscopici eseguiti mediante allestimento di
preparati ottenuti in estemporanea su frammenti isolati di tessuto prelevati dalla neoplasia in corso
di intervento chirurgico, riservandosi invece di esprimere un giudizio istopatologico conclusivo una
volta avuto a disposizione l'intero pezzo di exeresi operatoria.
Il Chirurgo, a fronte di questo reciso e motivato parere specialistico, e nella impossibilità di
separare parte delle fibre del tronco del nervo sciatico dalla neoformazione, pena l'apertura della
capsula e la possibile insemenzazione locale di cellule neopiastiche, decide di sacrificare il gruppo
di fibre altrimenti indissociabili che vengono ablate insieme con la massa.
Questa manovra di exeresi viene seguita da una accurata neurorrafia delle fibre superstiti, dal
controllo locale delFemostasi e dalla ricostruzione dei piani muscolo aponeurotìci e cutanei.
Tuttavia un grave deficit neurologico si manifesta già nell'immediato postoperatorio, per cui il
sig. XXXXX viene, già il giorno successivo all'intervento (peraltro seguito da un normale decorso), a
consulenza neurologica che dimostra, a carico dell'arto inferiore destro, un evidente deficit della
flessione dorsale del piede, una iposensibilità agli stimoli dolorosi nella regione anterolaterale della
gamba e del piede, nonché l'assenza del riflesso achilleo.
Il quadro depone, in sostanza, per un danno a carico della componente peroneale del nervo
sciatico di destra, e questo può essere correlato con certezza alle manovre eseguite nel corso
dell'intervento chirurgico". Successivamente la revisione dei vetrini effettuate in tre centri diversi di Anatomia Patologica, ha affermato che non si trattava di Liposarcoma, ma di Ibernoma.
Ora la mia domanda è,: era possibile con un intervento di microchirurgia ottenere un risultato diverso e meno invalidante".
Sono stato un pò lungo, volevo che che Lei avvesse quanto più possibili elementi per poter rispondere alla mia domanda.
La ringrazio e La saluto cordialmente.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Quella che Lei chiede è quella che viene definita, mi pare, la prova diabolica; dire se, controfattualmente, il decorso successivo sarebbe stato diverso.
Non sono in grado di dirlo e, in ogni caso, non vedo quale utilità clinica ne potrebbe derivarLe.

Le successive indagini, quali ecotomografie, rmn...hanno mostrato residui della lesione e/o un particolare stato del nervo?
Cordialmente
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Non comprendo come una eventuale lesione del tronco del Grande Nervo Sciatico possa aver dato la lesione parcellare dello SPE, a meno di non pensare che questa si sia verificata per una compressione da posizione dell'arto sul tavolo operatorio.