Frattura cranio e arnold chiari
Carissimi dottori, sono una persona di 41 anni ex ispettore di polizia, nel 1992 ho subito un'aggressione con frattura fronto-occipitale, la Tac evidenziava una ectasia dei ventricoli, ho ripreso l'attività lavorativa svolgendo anche servizi pesanti come squadra catturandi ossia ricerca latitanti e sequaestrati a Nuoro,in questo periodo avevo dei dolori alla testa ma li riconducevo alla frattura. Nel 1998 ho accusato dei fastidi più intensi ed ho effettuato una RMN che riscontrava l'Arnold-Chiari tipo I con dilatazione dei ventricoli ma non presentavo i simtomi tipici dell'Arnold-Chiari e quindi ho ripreso il normale lavoro e l'Ospedale militare di Cagliari mi ha giudicato idoneo. Nel 2002 sono stato male con tensione endocranica e relativo intervento di derivazione liquorale dopo vari interventi il primario del reparto di neurochirurgia di Cagliari ha deciso l'intervento per l'arnold-chiari ed a tutt'oggi procede bene.
Nel 2003 l'ospedale militare non mi ha giudicato idoneo al servizio di polizia ed attualmente lavoro come impiegato in prefettura.
Il quesito che vorrei porre è se la frattura da me subita può essere causa scattenante dell'altra patologia, questo in quanto l'ospedale militare ha sostenuto che trattasi di eziopatogenesi congenita e di patologia malformativa prenatale è non può ritenersi il trauma subito elemento rilevatore e determinante della patologia non essendo rispettato il requisito di correlazione temporale. Asserendo che la diagnosi di malattia conclamata è stata posta soltanto dopo sei anni dal trauma e quindi assolutamente slegata da tale evento
Nel 2003 l'ospedale militare non mi ha giudicato idoneo al servizio di polizia ed attualmente lavoro come impiegato in prefettura.
Il quesito che vorrei porre è se la frattura da me subita può essere causa scattenante dell'altra patologia, questo in quanto l'ospedale militare ha sostenuto che trattasi di eziopatogenesi congenita e di patologia malformativa prenatale è non può ritenersi il trauma subito elemento rilevatore e determinante della patologia non essendo rispettato il requisito di correlazione temporale. Asserendo che la diagnosi di malattia conclamata è stata posta soltanto dopo sei anni dal trauma e quindi assolutamente slegata da tale evento
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Gentile Utente 52169,
la mia risposta ha un valore puramente divulgativo in quanto non legata ad una visita clinica ed alla visione diretta delle immagini radiografiche.
Indubbiamente la malformazione di Arnold-Chiari è una malattia legata ad alterazioni dello sviluppo prenatale, Ciò significa che era già presente alla nascita.
Vorrei però mettere in luce alcuni aspetti puramente medico-legali.
Le è stato assunto in servizio come dipendente della P.S. ed stato sottoposto quindi ad una preventiva visita medica al momento dell'assunzione dopo la quale Lei è stato giudicato idoneo al servizio in quanto tale aspetto congenito non è stato messo in evidenza.
Durante gli anni in servizio ha sicuramente affrontato attività lavorativa pesante. Non ha precisato però se l'aggressione durante la quale ha subito la frattura del cranio, sia avvenuta in servizio e per causa di servizio. Tale trauma riveste comunque un aspetto che, molto probabilmente ha "slatentizzato" (ha favorito) la comparsa dei sintomi legati alla malattia di Arnold-Chiari (i cui sintomi tardivi negli adulti compaiono in genere intorno ai 40 anni).
La TAC praticata in tale occasione evidenziava "solo" la dilatazione ventricolare o erano presenti anche gli aspetti tipici della malattia congenita? Se non lo sa faccia esaminare in tal senso le immagini radiografiche da un neuroradiologo.
Se gli aspetti "erano solo quelli" della dilatazione ventricolare, appare evidente che il quadro presentatosi successivamente sia stata determinato ed aggravato (in altri termini "slatentizzato") dal trauma subito.
In tal caso si rivolga ad un medico-legale il quale, con l'assistenza di un neurochirurgo, posssa aiutarla a presentare ricorso ed ottenere quello che giustamente le compete.
Ciò significa che se il trauma fratturativo è stata determinato da "causa di servizio" esso ha agito come "CONCAUSA" nello svilupparsi dei sintomi, pur legati ad una malattia congenita, comparsi "dopo" il trauma.
Con simpatia,
P. Salvatore
la mia risposta ha un valore puramente divulgativo in quanto non legata ad una visita clinica ed alla visione diretta delle immagini radiografiche.
Indubbiamente la malformazione di Arnold-Chiari è una malattia legata ad alterazioni dello sviluppo prenatale, Ciò significa che era già presente alla nascita.
Vorrei però mettere in luce alcuni aspetti puramente medico-legali.
Le è stato assunto in servizio come dipendente della P.S. ed stato sottoposto quindi ad una preventiva visita medica al momento dell'assunzione dopo la quale Lei è stato giudicato idoneo al servizio in quanto tale aspetto congenito non è stato messo in evidenza.
Durante gli anni in servizio ha sicuramente affrontato attività lavorativa pesante. Non ha precisato però se l'aggressione durante la quale ha subito la frattura del cranio, sia avvenuta in servizio e per causa di servizio. Tale trauma riveste comunque un aspetto che, molto probabilmente ha "slatentizzato" (ha favorito) la comparsa dei sintomi legati alla malattia di Arnold-Chiari (i cui sintomi tardivi negli adulti compaiono in genere intorno ai 40 anni).
La TAC praticata in tale occasione evidenziava "solo" la dilatazione ventricolare o erano presenti anche gli aspetti tipici della malattia congenita? Se non lo sa faccia esaminare in tal senso le immagini radiografiche da un neuroradiologo.
Se gli aspetti "erano solo quelli" della dilatazione ventricolare, appare evidente che il quadro presentatosi successivamente sia stata determinato ed aggravato (in altri termini "slatentizzato") dal trauma subito.
In tal caso si rivolga ad un medico-legale il quale, con l'assistenza di un neurochirurgo, posssa aiutarla a presentare ricorso ed ottenere quello che giustamente le compete.
Ciò significa che se il trauma fratturativo è stata determinato da "causa di servizio" esso ha agito come "CONCAUSA" nello svilupparsi dei sintomi, pur legati ad una malattia congenita, comparsi "dopo" il trauma.
Con simpatia,
P. Salvatore
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Concordo sostanzialmene con le argomentazioni del collega Salvatore, ma, conoscendo le Commissioni per le invalidità, dubito che accettino il nesso di causalità con il trauma, visto che i sintomi della Arnold Chiari si sono "slatentizzati" dopo circa 10 anni dall'evento.
Comunque auguri e cordialità
Dr. GIOVANNI MIGLIACCIO
Specialista in
Neurochirurgia
Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli
C.so di Porta Nuova,23 - MILANO (MI)
Tel.: 3356320940
giovannimigliaccio@medicitalia.it
https://www.medicitalia.it/giovannimigliaccio/
Comunque auguri e cordialità
Dr. GIOVANNI MIGLIACCIO
Specialista in
Neurochirurgia
Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli
C.so di Porta Nuova,23 - MILANO (MI)
Tel.: 3356320940
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5k visite dal 19/12/2007.
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