Tumore al tronco encefalico

Buongiorno,

scrivo per richiedere gentilmente un aiuto e qualche consiglio che mi aiutino ad orientarmi in questa brutta situazione in cui è coinvolto mio padre, di 63 anni.

Qualche mese fa è stato colpito da emorragia ponto-mesencefalica con successiva formazione e riassorbimente di un edema, le cui cause sono restate sconosciute e per cui ha seguito una terapia riabilitativa che gli ha permesso un recupero decisamente notevole dall'emiplegia che ne era conseguito.

circa una settimana e mezzo fa, ha iniziato ad accusare una ricaduta dei sintomi che ci ha convinto a richiedere prima una TAC di controllo, che non ha rilevato nulla, ed un ricovero nei giorni successivi dove è stata fatta una seconda TAC completamente sovrapponibile.
E' stata poi eseguita una Risonanza Magnetica che, invece, ha mostrato la probabile causa dell'emorragia e della regressione: una massa che preme in questa zona delicata e che, seppur piccola, crea molto danno.

Per adesso non sappiamo molto di più, perchè il neurochirurgo verrà a visitarlo mercoledì e deciderà il da farsi, se è possibile uan biopsia ed il resto. Da quel poco che ho potuto capire, sembra che presenti una superficie liscia e regolare e che abbia un diametro intorno a 1 centimetro. Inoltre sembra si tratti decisamente di cellule in proliferazione.
Gli è stato somministrato cortisone per ridurre l'edema che si sta formando, ma anche oggi mio padre denuncia un peggioramento motorio e anche della sensibilità della bocca e del gusto.

Il motivo per cui scrivo è per cercare di avere un pò di chiarezza:
So che la zona è delicatissima e che la chirurgia è probabilmente inapplicabile. Ci hanno parlato di radioterapia, ma in che casi è indicata e in quali è sconsigliata?
Potrebbe trattarsi anche di un tumore estremamente maligno o in questa zona sono più rari?
Quali sono le possibilità di cura generali per casi simili?

So che senza documentazione precisa è molto difficile dare pareri, ma anche un semplice inquadramento della tipologia potrebbe essere di grande aiuto.

Grazie mille a chi potrà rispondere.
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Dr. Francesco Zenga Neurochirurgo, Microchirurgo 189 7
Gentile Utente,
l'unica soluzione in questi casi è, come è già stato proposto, una biopsia. Infatti i dati di RM possono essere quantomai fuorviantia a causa della pregressa emorragia.
Solo con il dato istologico si potrà dare qualche informazioni maggiori circa la prognosi ed eventuali trattamenti.
Cordiali saluti,

Dr. Francesco Zenga
Medico Chirurgo - Specialista in Neurochirurgia
Città della Salute e della Scienza di Torino, sedi Molinette e CTO

[#2]
Utente
Utente
Buonasera e grazie per la sua risposta.

In effetti durante le cure per l'emorragia ci era stato consigliata la RM non prima del completo riassorbimento dell'edema allora originato, che stando alle TAC è avvenuto correttamente.
In questo senso ho speranza che i dati non siano sfalsati.

In ogni caso, i neurologi, in attesa del parere del neurochirurgo che sarà mercoledì, ci hanno fatto più volte osservare che la regione in cui si trova la massa è estremamente delicata. Vorrei dunque chiederle: è sempre possibile effettuare una biopsia?
Nel caso in cui sia impossibile, è possibile eseguire comunque sedute radioterapiche?
Può essere più indicata una terapia di radiochirurgia o una radioterapia stereotassica frazionata?

Grazie
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Dr. Francesco Zenga Neurochirurgo, Microchirurgo 189 7
Non sempre la biopsia è effettuabile, proprio per la sede critica della lesione (il tronco dell'encefalo). La possibilità di effettuare trattamento radianti dipende molto dal tipo di lesioni: in alcuni casi, quando la biopsia non è fattibile, è possibile che i colleghi radioterapisti procedano con il trattamento. Tale decisione, comunque, dipende molto anche dallo stato neurologico in cui si trova il paziente.
Saluti,
[#4]
Utente
Utente
Grazie Dott. Zenga

abbiamo avuto oggi il consulto del neurochirurgo che, dopo aver esaminato il caso, si è espresso in modo purtroppo poco rassicurante.

In sostanza il suo parere è il seguente: nonostante tutto faccia propendere verso la diagnosi di un tumore, non è possibile procedere con alcuna terapia prima di un esame istologico che ne dia la certezza; dice infatti che nessun radioterapista accetterebbe di irradiare senza conoscere l'oggetto di trattamento.
Di conseguenza, bisogna decidere se non fare nulla e tenere sotto osservazione (nonostante i già gravi deficit motori che la massa sta causando), oppure cercare di fare una biopsia con i grandi rischi che comporta, tra i quali la morte sotto i ferri.

Non capisco: come è possibile che un radioterapista non si assuma il rischio di eseguire il trattamento, ma un neurochirurgo si assuma anche il rischio di morte per effettuare una biopsia?

Non c'è altro modo oltre alla biopsia per determinare il tipo di tumore?

Vorrei anche approfittarne per chiedere quali centri di eccellenza per trattamenti neurochirurgici ci sono nel nord Italia.
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Dr. Francesco Zenga Neurochirurgo, Microchirurgo 189 7
Gentile Utente,
purtroppo non sempre in medicina tutto è facilemnte spiegabile. Dire perchè un radioterpista non se la senta di effettuare una radioterapia senza esame istologico non è mio compito...
Per quanto riguarda la biopsia ed i suoi rischi, non potendo veder le immagini non posso essere più preciso.
Per rispondere alla sua ultima domanda le posso dire che nel nostro centro c'è uno dei più grossi centri di Neuroncologia del Nord Italia diretto dal dr. Soffietti in stretta collaborazione con il reparto in cui lavoro.
Saluti,