Processo espansivo a basso grado
Salve. Scrivo per mio padre. Ha 48 anni, iperteso, prende la compressa da circa 5 anni e pesa circa 76 kg. Innanzitutto introduco con una serie di avvenimenti che lo hanno interessato.
Da circa un anno ha iniziato ad avere svenimenti improvvisi con precedenti vampate di calore dallo stomaco. Con le visite al neurologo e successivamente al gastroenterologo, tramite appositi esami tra cui la gastroscopia, sono state evidenziate delle forti gastriti che attivano il nervo vago e provocano lo svenimento. Da qualche mese invece ha iniziato ad avere delle crisi epilettiche e l'ultima risale al 7 luglio scorso ed era di tipo tonico-clonico (in base alla documentazione del 118) che ha provocato ferite evidenti alla lingua e dolori muscolari. La neurologa he era in pronto soccorso gli ha prescritto una copertura farmacologica per il trattamento dell'epilessia e ha consigliato una serie di esami: elettroencefalogramma nel sonno, TAC, e risonanza magnetica dell'encefalo.
Referto dell'elettroencefalogramma: presenza di elementi puntuti in sede medio laterale con modesta prevalenza a sinistra.
Referto della TAC: nulla da segnalare.
Referto della risonanza magnetica (la riporto parola per parola):
ESAME ESEGUITO CON APPARECCHIATURA APERTA AD ALTO CAMPO (PANORAMA HFO 1 TESLA)
L'indagine è stata eseguita utilizzando sequenze TSE T1 e T2-dipendenti e con sequenze SE T1- dipendenti senza e con sequenze STIR. Esame eseguito con infusione di mdc paramagnetico.
Linea mediana in asse senza segni di espanso.
In sede silviana dx è presente area ipointensa in T1 iperintensa in T2 del diametro massimo assiale di circa 34mm.
L'area descritta si porta caudocranialmente sino a coinvolgere la regione pallido-putaminale con aspetto dislocativo-craniale della cerebrale media in particolare dei rami M3 e M4.
Non è presente edema perilesionale nè segni di espanso.
Dopo somministrazione di mdc paramagnetico non si apprezzano aree di impregnazione.
Il reperto descritto depone in prima ipotesi per processo espansivo a basso grado ed è meritevole di consulenza neurochirurgica.
Volevo solo aggiungere che da quando ha iniziato la cura per l'epilessia, le crisi sono per il momento sparite. E' possibile che si tratti di un tumore? O cos'altro può essere?
Ringrazio in anticipo.
Cordiali saluti.
Da circa un anno ha iniziato ad avere svenimenti improvvisi con precedenti vampate di calore dallo stomaco. Con le visite al neurologo e successivamente al gastroenterologo, tramite appositi esami tra cui la gastroscopia, sono state evidenziate delle forti gastriti che attivano il nervo vago e provocano lo svenimento. Da qualche mese invece ha iniziato ad avere delle crisi epilettiche e l'ultima risale al 7 luglio scorso ed era di tipo tonico-clonico (in base alla documentazione del 118) che ha provocato ferite evidenti alla lingua e dolori muscolari. La neurologa he era in pronto soccorso gli ha prescritto una copertura farmacologica per il trattamento dell'epilessia e ha consigliato una serie di esami: elettroencefalogramma nel sonno, TAC, e risonanza magnetica dell'encefalo.
Referto dell'elettroencefalogramma: presenza di elementi puntuti in sede medio laterale con modesta prevalenza a sinistra.
Referto della TAC: nulla da segnalare.
Referto della risonanza magnetica (la riporto parola per parola):
ESAME ESEGUITO CON APPARECCHIATURA APERTA AD ALTO CAMPO (PANORAMA HFO 1 TESLA)
L'indagine è stata eseguita utilizzando sequenze TSE T1 e T2-dipendenti e con sequenze SE T1- dipendenti senza e con sequenze STIR. Esame eseguito con infusione di mdc paramagnetico.
Linea mediana in asse senza segni di espanso.
In sede silviana dx è presente area ipointensa in T1 iperintensa in T2 del diametro massimo assiale di circa 34mm.
L'area descritta si porta caudocranialmente sino a coinvolgere la regione pallido-putaminale con aspetto dislocativo-craniale della cerebrale media in particolare dei rami M3 e M4.
Non è presente edema perilesionale nè segni di espanso.
Dopo somministrazione di mdc paramagnetico non si apprezzano aree di impregnazione.
Il reperto descritto depone in prima ipotesi per processo espansivo a basso grado ed è meritevole di consulenza neurochirurgica.
Volevo solo aggiungere che da quando ha iniziato la cura per l'epilessia, le crisi sono per il momento sparite. E' possibile che si tratti di un tumore? O cos'altro può essere?
Ringrazio in anticipo.
Cordiali saluti.
[#1]
La storia clinica indurrebbe a far pensare ad una lesione di basso grado per cui si impone una valutazione neurochirurgica.
Il Collega potrebbe, una volta visionate le immagini, suggerire altre indagini o controlli a distanza con altra rmn fra alcuni mesi in costanza di assenza di disturbi...o potrebbe rilevare la opportunità di eseguire un trattamento bioptico.
Se ha piacere, faccia sapere gli ulteriori sviluppi.
Cordialità.
Il Collega potrebbe, una volta visionate le immagini, suggerire altre indagini o controlli a distanza con altra rmn fra alcuni mesi in costanza di assenza di disturbi...o potrebbe rilevare la opportunità di eseguire un trattamento bioptico.
Se ha piacere, faccia sapere gli ulteriori sviluppi.
Cordialità.
[#2]
Utente
Salve e la ringrazio per la pronta risposta.
Sono stati effettuati accertamenti presso un ospedale molto qualificato, in particolare l'analisi della concentrazione di acido valproico nel sangue per valutare il grado di copertura del farmaco antiepilettico, che nonostante la sua evidente efficacia, è risultata leggermente più bassa del limite minimo; poi una risonanza spettroscopica per valutare la natura della zona interessata, senza, per il momento, procedere con la biopsia, essendo un operazione rischiosa su un paziente che, controllando le crisi con i farmaci, è visibilmente sano.
Ne è emerso un glioma di basso grado che ha tendenza a ramificare verso l'interno. Confermano l'assenza di massa e edema perilesionale. Data la complessità della locazione, si esclude per il momento di intervenire chirurgiamente o con radioterapia. Tra 3 mesi ripeterà la risonanza con contrasto. Se la zona dovesse aumentare di volume e il liquido dovesse essere assorbito dalla stessa, si vedrà il da farsi.
Cordiali saluti.
Sono stati effettuati accertamenti presso un ospedale molto qualificato, in particolare l'analisi della concentrazione di acido valproico nel sangue per valutare il grado di copertura del farmaco antiepilettico, che nonostante la sua evidente efficacia, è risultata leggermente più bassa del limite minimo; poi una risonanza spettroscopica per valutare la natura della zona interessata, senza, per il momento, procedere con la biopsia, essendo un operazione rischiosa su un paziente che, controllando le crisi con i farmaci, è visibilmente sano.
Ne è emerso un glioma di basso grado che ha tendenza a ramificare verso l'interno. Confermano l'assenza di massa e edema perilesionale. Data la complessità della locazione, si esclude per il momento di intervenire chirurgiamente o con radioterapia. Tra 3 mesi ripeterà la risonanza con contrasto. Se la zona dovesse aumentare di volume e il liquido dovesse essere assorbito dalla stessa, si vedrà il da farsi.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.3k visite dal 08/08/2011.
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