E' pericoloso vivere senza cranioplastica?
Sono un ragazzo di 34 anni. All'età di 12 anni fui operato per un Sarcoma di Erwing nella parte sinistra della teca cranica che fu sostituita da una protesi in metacrilato. dopo alcuni anni ebbi problemi di fistola liquorale e infezione della placca che fu rimossa. Rimessa una seconda placca sempre in metacrilato mi diede gli stessi problemi. La probabile causa di è l'esilità del cuoio cappelluto irradiato che a contatto con i punti della placca cominciava sempre a fistolizzarsi. Ora sono passati vari anni senza nessuna copertura cranica in quella parte del cranio(un'estensione ovale di 10x8 cm circa) e cio' mi crea sia problemi estetici che timori sulla pericolosità del fatto di rimanere con la sola pelle, tra l'altro sottilissima, sopra la dura. Ho fatto già un consulto e come prima risposta mi è stato detto che forse era meglio star così. Eventualmente si poteva intervenire ma facendo contemporaneamente un trapianto di pelle abbastanza complesso (quella che c'è, oltre metà del cuoio cappelluto, non è abbastanza irrorata, non basta e mi darebbe di nuovo problemi). Mi consiglia di continuare a vivere così senza nessuna protezione o crede che sia meglio tentare di fare una cranioplastica visto i miei precedenti esiti negativi?
Saluti
Saluti
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Al di là di quelli che possono essere i problemi locali per far accettare, in situ, una cranioplastica, ritengo che sia notevolmente rischioso (e tutto sommato gratuitamente rischioso), riconfezionare una cranioplastica.
L'infezione che si era creata è stata sì debellata, ma non completamente annullata. Il tipo, o i tipi, di germi che ne sono stati responsabili, rimangono quiescenti e sottomessi da un sistema immunitario che è stato, e presumibilmente, sarà stabilmente, in grado di domarli e mantenere inerte (tipo brace abbondantemente coperta dalla cenere) una infezione sub-clinica e, quindi, sostanzialmente inesistente. Ma se si mettesse di nuovo una protesi, o comunque, un qualche corpo estraneo inerte, questo farebbe da buon terreno di mantenimento e sviluppo dei germi in quanto, non avendo la protesi un suo circolo ematico, non vi sarebbe la possibilità per le cellule, gli anticorpi, gli antibiotici..., di arrivarci. La protesi diverrebbe, come d'altra parte già una volta Le è successo, un punto franco dove l'infezione si può sviluppare ed ingigantire fino a colpire anche i tessuti vicini...che ormai aggrediti da fatti infettivi troppo importanti non sarebbero in grado di reagire favorevolmente.
Ritengo che il Neurochirurgo che Le ha sconsigliato una nuova cranioplastica sia pienamente nel giusto.
Cordiali saluti.
L'infezione che si era creata è stata sì debellata, ma non completamente annullata. Il tipo, o i tipi, di germi che ne sono stati responsabili, rimangono quiescenti e sottomessi da un sistema immunitario che è stato, e presumibilmente, sarà stabilmente, in grado di domarli e mantenere inerte (tipo brace abbondantemente coperta dalla cenere) una infezione sub-clinica e, quindi, sostanzialmente inesistente. Ma se si mettesse di nuovo una protesi, o comunque, un qualche corpo estraneo inerte, questo farebbe da buon terreno di mantenimento e sviluppo dei germi in quanto, non avendo la protesi un suo circolo ematico, non vi sarebbe la possibilità per le cellule, gli anticorpi, gli antibiotici..., di arrivarci. La protesi diverrebbe, come d'altra parte già una volta Le è successo, un punto franco dove l'infezione si può sviluppare ed ingigantire fino a colpire anche i tessuti vicini...che ormai aggrediti da fatti infettivi troppo importanti non sarebbero in grado di reagire favorevolmente.
Ritengo che il Neurochirurgo che Le ha sconsigliato una nuova cranioplastica sia pienamente nel giusto.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 5.4k visite dal 03/08/2011.
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