Ernia del disco e nervo sciatico

A mia suocera di 65 anni, dopo l'accentuarsi improvviso di un dolore alla gamba sinistra, è stata consigliata una TAC il cui esito è stato il seguente:
L2-L3: salienza discale posteriore
L3-L4: modesta protrusione discale circonferenziale in discopatia degenerativa
L4-L5: protrusione discale posteriore diffusa in spondilo-artrosi associata ad un’ernia discale posteriore mediana/paramediana sinistra, in parte scivolata dietro al corpo di
L5, con piccole calcificazioni
L5-S1: modesta protrusione discale circonferenziale in spondilo artrosi. Artrosi apofisaria.

I diametri del canale osseo vertebrale sono conservati.
Non alterazioni osteostrutturali a carattere focale delle componenti scheletriche indagate.
Calcificazioni lamellari di tipo ateromasico delle pareti dell’aorta addominale e delle arterie iliache comuni.
Dato che inizialmente il dolore non passava, tanto che la mattina non riusciva ad appoggiare il piede per scendere dal letto, si è rivolta ad un neurochirurgo che le ha fatto fare una cura di cortisone da terminarsi sostituendo il primo con altri antidolorifici. Il risultato è stato che il dolore si è inizialmente attenuato e poi del tutto sparito mentre la gamba interessata, come dice lei, "non è più come prima" nel senso che la trascina, non si sente sicura, se fa lavori come la pulizia delle scale del condominio deve smettere perchè il dolore ritorna ... dopo aver chiesto un consulto telefonico al neurochirurgo, a circa 20 giorni dalla prima visita, a causa del mancato miglioramento nella mobiltà della gamba (che continua a trascinare), in occasione del quale le è stato detto che era tutto nella norma e il miglioramento sarebbe venuto da solo, si è nuovamente rivolta a tale medico per la visita di controllo finale: le è stato detto "candidamente" che purtroppo, in alcuni casi, non vi è miglioramento e le è stato suggerito di cominciare con la fisioterapia.
Non sono medico e quindi non posso giudicare la veridicità o meno della diagnosi ma mi sembra che questo specialista abbia peccato un po' di leggerezza nel non suggerire la fisioterapia (se effettivamente sia utile) già in occasione della prima richiesta di confronto effettuata da mia suocera.
Vi chiedo se sia possibile che resti cronicamente claudicante (anche se le diagnosi a distanza sono pressochè impossibili) come indicato dal neurochirurgo e se la via della fisioterapia sia quella da seguire al posto di una soluzione chirurgica.
Vi ringrazio sin da ora per l'attenzione che vorrete dedicarmi.
Cordiali saluti
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile signora,
i sintomi accusati da Sua suocera sono verosimilmente dovuti all'ernia L4-L5 e nessuna fisioterapia può rimuovere la compressione che l'ernia esercita sulla radice nervosa che è all'origine del nervo sciatico.
La terapia cortisonica ha certamente ridotto il dolore, ma non certo ha eliminato l'ernia.
Se vi sono disturbi della forza muscolare (trascina la gamba) non si può che pensare alla necessità dell'intervento chirurgico,ma ovviamente nessuno di noi può confermarlo senza aver prima valutato gli esami eseguiti e visitato la paziente.

Con cordialità
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Utente
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La ringrazio molto.
Cordiali saluti.