Ernia al disco e intervento

Salve, vi chiedo gentilmente un consulto per un problema di mio marito:
ha da anni un ernia al disco (L4-L5) con lombosciatalgia.
Circa 6 mesi fa il suo solito dolore alla gamba e polpaccio sinistri sono diventati insopportabili, e a nulla serviva la terapia farmacologica (analgesici, voltaren, toradol, bentelan) e abbiamo cosi' deciso di rivolgerci a una clinica privata(non convenzionata )dove si trattava tutto cio' con la laserterpia, per evitare l'intervento classico, che ci faceva un po' paura.
Premetto che mio marito ha 39 anni, e' alto 186 per 85 kg, ed e' operaio edile.
In breve, e' successo:
gli sono state effettuate centinaia di sedute di laser, lungo tutta la colonna vertebrale.
Dopo 2 mesi di trattamento (e dopo aver finito tutti i nostri risparmi), la RM diceva:
RIDOTTO GRADO DELLA FISIOLOGICA LORDOSI
NORMALE TONO IDRICO DISCALE, TRANNE L4-L5, SEDE DI VEROSIMILI ESITI CHIRURGICI, OVE SI OSSERVA UN'ERNIA DISCALE POSTERIORE A SEDE PREFORAMINALE SINISTRA, CHE GIUNGE A CONTATTO CON LA RADICE DEL NERVO CORRISPONDENTE
CANALE VERTEBRALE DI DIMENSIONI NELLA NORMA. CONO MIDOLLARE IN FISIOLOGICA POSIZIONE SENZA SICURE IMMAGINI DI ALTERAZIONI DI SEGNALE RM.
Dopo 15 giorni dalla fine del trattamento, il dolore al polpaccio non diminuiva, ed a un certo punto e' diventato lancinante(con ipotonia del muscolo del polpaccio), mio marito non riusciva piu' a stare seduto a camminare e dormire
In clinica gli hanno ricominciato a fare laser, la fase acuta e' passata, ma il dolore e' rimasto.
Abbiamo smesso questa cura lunga, costosa e senza risultati.
Ora sta facendo iniezioni di ozono+agopuntura, e a un giorno dalla prima seduta tutto ok; dalla seconda, 4 giorni fa, e' ritornato il dolore lancinante di prima .
Il neurochirurgo ci consiglia l'intervento, dopo una forte cura cortisonica (ma mio marito e' scettico, ha preso gia' troppi medicinali); il medico di base consiglia una visita fisiatrica...non sappiamo piu' cosa fare e a chi affidarci...
lui e' l'unico in casa che lavora e abbiamo 2 bimbi piccolissimi da crescere, e in queste condizioni non puo' lavorare...dopo 6 mesi di assenza dal lavoro incominciamo a preoccuparci per il futuro e lui sta quasi andando in depressione.
Perfavore, vi chiedo un parere in tutta coscienza: qual e' la soluzione a tutto cio', cosa possiamo fare perche' lui riprenda la sua attivita'? aiutateci.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile signora,
per poterLe dare una risposta oggettiva sarebbe necessario visitare Suo marito e valutare tutto l'iter clinico che lo ha portato a un nulla di fatto, nonostante i soldi inutilmente spesi per delle terapie che non erano,a mio avviso, indicate e quando probabilmente l'intervento per rimuovere l'ernia discale sarebbe stato risolutivo.

Ribadendo che è comunque necessaria una valutazione diretta, ritengo che rimuovendo l'ernia L4-L5 Suo marito potrebbe trovare la guarigione tanto attesa.

Cordiali saluti
[#2]
Utente
Utente
Gentile dott. Migliacci
innanzitutto la ringrazio per la sua risposta.
Effettivamente credo che ormai questa sia l'unica soluzione, non abbiamo il tempo di sperimentare cure lunghe e dubbio.
Mi permetto di porle un ultimo quesito:
quest'intervento e' relativamente di routine, o e' piu' complesso visto che l'ernia e' a contatto col nervo?
Se in sala operatoria si toccasse il nervo, quali sarebbero le conseguenze?
Dopo l'intervento quanto tempo bisogna stare a riposo?
Mio marito puo' riprendere la sua attivita' o e' consigliabile cercare un altra occupazione?
Basta poi fare nuoto e camminare o e' consigliabile anche aggiungere altre cose (tipo fisioterapia, ginnastica posturale, ecc.) per prevenire il ripresentarsi del problema?
La ringrazio ancora per l'impegno con cui lei e altri colleghi vi mettete a disposizione di persone che magari non hanno la fortuna di potervisi rivolgere altrimenti
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile signora,
sono domande che deve rivolgere a chi opererà Suo marito,in quanto esse fanno parte anche del consenso informato all'intervento. Consenso che deve essere dato dopo aver discusso con il chirurgo.