Cruralgia anca e sciatalgia dx
Salve
Mia moglie, di anni 46, ha da tempo, in modo persistente, dei dolori all’anca e gamba destra. Tra alti e bassi il problema si trascina da circa tre anni ma dalla fine di gennaio di quest’anno ha avuto una recrudescenza importante con forte dolore invalidante anche per la semplice deambulazione. In particolar modo lamenta dolore costante nella zona gluteo destro (come se avesse costantemente un corpo estraneo che preme) che si irradia anche nella parte inguinale anteriore con conseguente torpore e sensazione di stiramento alla parte muscolare della coscia destra. Il dolore si acuisce in modo notevole durante il ciclo mestruale. Da gennaio 2011 ha fatto cicli di FANS, cortisonici ed al bisogno di antidolorifici e fisioterapia (Tecarterapia) che purtroppo si sono rivelati dei palliativi lasciando la situazione praticamente immutata.
Riporto i referti delle indagini strumentali effettuate ed i pareri di due specialisti medici.
Primavera 2008:
-Rx rachide dorsale e lombosacrale + anca dx: sfumata scoliosi lombare sinistro convessa. Non alterazioni ossee ne riduzioni degli spazi intersomatici. Sclerosi delle sacroiliache. Non reperti di rilievo alla coxofemorale dx.
-TAC lombosacrale senza MDC e TAC spinale metamero aggiuntivo: Studio condotto da L2 ad S1. Impurità spondilosiche prevalenti in margino somatica anteriore tra L3 e L4. Mantenuta l’ampiezza dello speco nel tratto esplorato. Nei limiti il contorno discale posteriore L2-L3. Lieve assottigliamento e riduzione di densità per fenomeni degenerativi del disco L3-L4. Protusione circonferenziale del contorno discale con obliterazione degli spazi epidurali anteriori. Minima prevalenza a sinistra della componente foraminale della protusione. Note degenerative del disco L4-L5 con accenno a protusione del contorno estesa al versante inferiore del canale di coniugazione di sinistra senza impronte sulle strutture nervose. Ridotta la fisiologica concavità del contorno discale posteriore L5-S1.
-Visita medica da specialista ortopedico: il dolore all’anca e gamba dx non ha basi specifiche (RX e TAC) ma di posizione e conduttura. Segnala diametria agli arti inferiori con minimo a sx di 2 cm che si risolve dopo manovre di “stiramento”. Consiglia trazioni lombari e rieducazione posturale.
Inverno 2011:
-RM colonna lombosacrale: Iniziali manifestazioni osteodegenerative somatomarginali. A L3-L4 protusione discale posteriore ad ampio raggio e intraforaminale inferiore sinistra che impronta la superficie prospiciente del sacco durale e riduce le dimensioni del canale di coniugazione omolaterale. A L4-L5 e L5-S1 modesta protusione discale posteriore ad ampio raggio che impronta la superficie anteriore del sacco durale.
Quale la competenza per un eventuale ulteriore approfondimento: neurochirurgico o ortopedico? E stanti i referti sopra riportati che la causa prima sia un difetto posturale con diametria degli arti inferiori.
Grazie per la pazienza di lettura ed i consigli eventualmente espressi
Mia moglie, di anni 46, ha da tempo, in modo persistente, dei dolori all’anca e gamba destra. Tra alti e bassi il problema si trascina da circa tre anni ma dalla fine di gennaio di quest’anno ha avuto una recrudescenza importante con forte dolore invalidante anche per la semplice deambulazione. In particolar modo lamenta dolore costante nella zona gluteo destro (come se avesse costantemente un corpo estraneo che preme) che si irradia anche nella parte inguinale anteriore con conseguente torpore e sensazione di stiramento alla parte muscolare della coscia destra. Il dolore si acuisce in modo notevole durante il ciclo mestruale. Da gennaio 2011 ha fatto cicli di FANS, cortisonici ed al bisogno di antidolorifici e fisioterapia (Tecarterapia) che purtroppo si sono rivelati dei palliativi lasciando la situazione praticamente immutata.
Riporto i referti delle indagini strumentali effettuate ed i pareri di due specialisti medici.
Primavera 2008:
-Rx rachide dorsale e lombosacrale + anca dx: sfumata scoliosi lombare sinistro convessa. Non alterazioni ossee ne riduzioni degli spazi intersomatici. Sclerosi delle sacroiliache. Non reperti di rilievo alla coxofemorale dx.
-TAC lombosacrale senza MDC e TAC spinale metamero aggiuntivo: Studio condotto da L2 ad S1. Impurità spondilosiche prevalenti in margino somatica anteriore tra L3 e L4. Mantenuta l’ampiezza dello speco nel tratto esplorato. Nei limiti il contorno discale posteriore L2-L3. Lieve assottigliamento e riduzione di densità per fenomeni degenerativi del disco L3-L4. Protusione circonferenziale del contorno discale con obliterazione degli spazi epidurali anteriori. Minima prevalenza a sinistra della componente foraminale della protusione. Note degenerative del disco L4-L5 con accenno a protusione del contorno estesa al versante inferiore del canale di coniugazione di sinistra senza impronte sulle strutture nervose. Ridotta la fisiologica concavità del contorno discale posteriore L5-S1.
-Visita medica da specialista ortopedico: il dolore all’anca e gamba dx non ha basi specifiche (RX e TAC) ma di posizione e conduttura. Segnala diametria agli arti inferiori con minimo a sx di 2 cm che si risolve dopo manovre di “stiramento”. Consiglia trazioni lombari e rieducazione posturale.
Inverno 2011:
-RM colonna lombosacrale: Iniziali manifestazioni osteodegenerative somatomarginali. A L3-L4 protusione discale posteriore ad ampio raggio e intraforaminale inferiore sinistra che impronta la superficie prospiciente del sacco durale e riduce le dimensioni del canale di coniugazione omolaterale. A L4-L5 e L5-S1 modesta protusione discale posteriore ad ampio raggio che impronta la superficie anteriore del sacco durale.
Quale la competenza per un eventuale ulteriore approfondimento: neurochirurgico o ortopedico? E stanti i referti sopra riportati che la causa prima sia un difetto posturale con diametria degli arti inferiori.
Grazie per la pazienza di lettura ed i consigli eventualmente espressi
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Da quanto descritto nella Sua lettera sembrerebbe che l'anca non rivesta un ruolo nella genesi dei disturbi.
D'altra parte, anche le immagini neuroradiologiche sono descritte in modo non preoccupante.
In questi casi, la "clinica" dice la parola definitiva per orientare il successivo comportamento terapeutico.
Cordialmente.
D'altra parte, anche le immagini neuroradiologiche sono descritte in modo non preoccupante.
In questi casi, la "clinica" dice la parola definitiva per orientare il successivo comportamento terapeutico.
Cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 7.1k visite dal 12/04/2011.
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