Elettromiografia, risultati

Gentili Dott.ri sn un giovane uomo di 30 anni. Ho eseguito una EMG degli arti inferiori come controllo di routine dopo la prima fatta a dicembre 2010. Il motivo alla base d questi esami è un'ernia del disco L5-S1 (posteriore con lieve sviluppo discendente e segni di fissurazione delle fibre anulari periferiche in sede centrale e paracentrale bilaterale che comprime il sacco durale, recita la RMN)evidenziata da una TAC e poi confermata da una RMN.
Queste le conclusioni della EMG fatta a dicembre 2010:nei muscoli esplorati perdita di unità motorie associata ad un aumento dei potenziali polifasici che seppur nn sembrano assumere un chiaro significato di patologia vanno ricontrollati elettrofisiologicamente nel tempo. Non denervazione.
Queste le conclusioni della EMG fatta a fine marzo 2011: Nel muscolo vasto mediale di dx reperti elettromiografici nella norma. Negli altri muscoli esplorati quasi marcati segni di sofferenza neurogena cronica. Tali dati, unitamente a quelli neurografici, orientano x un danno bilaterale delle radici nervose lombosacrali L5-S1.
Ci sn motivi xcui devo preoccuparmi?
I 2 neurochirurghi a cui mi sn rivolto x un consulto, alla comparsa dell'ernia hanno convenuto entrambe che nn è il caso d operare. Alla lettura d questi esami invece sembrano avere pareri discordanti circa l'eventualità d un intervento chirurgico.
Voi potete darmi una interpretazione più precisa d cosa significhi questo danno della radici L5-S1 e a quali conseguenze posso andare incontro nel tempo? E la compressione del sacco durale d cui parla la RMN è allo stesso modo preoccupante? Premetto che ad oggi nn ho prob. o dolori lancinanti alla schiena, alle gambe come tipicamente avviene con le ernie del disco. Ne ho sofferto solo un pò nel mese di ottobre 2010 immediatamente dopo il manifestarsi dell'ernia.

Grazie in anticipo x le risposte che vorrete gentilmente darmi.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Da come vengono riferiti i risultati degli esami eseguiti, si sarebbe portati a dire che l'indicazione all'intervento vi sia.
Tuttavia, l'obiettività clinica, in questo caso, dovrebbe essere determinante, per cui solo alla visita specialistica i Colleghi potranno decidere a ragion veduta.
Cordialità
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Utente
Utente
Gentile Dott. una risposta più chiara potrebbe cortesemente darmela? Xchè nn ho capito bene cosa intende per obiettività clinica. C sono degli esami che accertano una sofferenza neurologica alle radici lombo-sacrali così come la RMN parla d una compressione seppure lieve al sacco durale. Sulla base d queste certezze nn è possibile avere un parere obiettivo che spinga o meno verso un intervento o una terapia conservativa? Si parla d danno neurologico e se danno c'è debbo aspettarmi complicazioni nel tempo avvenire? A 6 mesi d distanza dall'evento nn ho ancora capito se debbo preoccuparmi o meno della situazione che si è delineata.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Per obiettività clinica intendo il risultato della visita specialistica: se clinicamente ci troviamo di fronte ad un fatto irritativo (o non più) e/o ad un fatto evidentemente deficitario agli arti inf., se vi è rigidità della colonna, spasmo dei muscoli paravertebrali...
I soli esami, in sè, non sono da considerare sufficienti ma vanno letti sempre in funzione di quello che è il paz. così come visto dallo Specialista ed anche in funzione della storia di malattia,
Se ancora qualcosa resta da chiarire, riscriva pure.
Saluti.
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Utente
Utente
Gentile Dott. la ringrazio x la celerità della sua risposta.
I 2 colleghi che mi hanno "in cura" le direbbero che nn ho deficit agli arti inferiori, spasmi ai muscoli paravertebrali.
D tanto in tanto mi sovviene un dolore (sopportabile) alla zona lombare della schiena.Ma questo lo reputo anche normale visto che c'è un'ernia.
Quello che però mi preoccupa molto è che da quando l'ernia si è manifestata avverto difficoltà d erezione!! E' una situazione che "va e viene" nel senso che c sn periodi in cui faccio fatica e periodi in cui tutto va bene.
NN HO MAI avuto questo tipo d problemi se nn da quando lo scorso mese di ottobre 2010 si è manifestata l'ernia. X scrupolosità mi sn rivolto ad un andrologo che mi ha sottoposto ad un ciclo d esami d ogni tipo x escludere eventuali altre patologie. Ed infatti tutto è risultato nella norma.
Le chiedo, dunque, se possa esserci un nesso tra l'ernia e questa difficoltà a livello genitale. Quel danno neurologico d cui parla la II° EMG fatta, sta a significare qualcosa in questo senso? I colleghi che mi hanno in cura fin dall'esordio dell'ernia, lo escludono dal momento che nn ho mai avuto parestesie nella zona perineale, formicolii e tenuto conto del mio stato neurologico ritenuto, a visita, complessivamente buono.
Eppure c sn periodi in cui nn riesco a raggiungere una piena e soddisfacente erezione (anche autostimolandomi). E nn credo sia solo frutto d una componente psicologica, come mi è stato detto!
Mi scuso x la quantità d domande poste, ma da uomo penso possa capirmi.
La ringrazio mille x le risposte che, spero, vorrà ancora darmi.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Ho visto altri paz. con problemi simili a quelli da Lei descritti per cui ritengo che il nesso, fra protrusione compressiva ed i disturbi citati, esista; conseguentemente, alla luce di questa nuova realtà, consiglio l'intervento.
Cordialmente.
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Utente
Utente
Gentile dott. Lei, quindi, si allinea all'ipotesi formulata da uno dei 2 neurochirurghi che seguono la mia situazione.
Posso sperare che un intervento d decompressione risolva il tutto?
Ho cercato informazioni sul tema ed ho capito che esistono varie tecniche x "elimiare" un'ernia. Secondo Lei quale è quella più efficace anche da un punto d vista dei "rischi" che si possono correre... o viene valutata secondo le condizioni del paziente?
Nn le nascondo che questo tipo d intervento un pò m'intimorisce, sapendo essere piuttosto delicato. Ma qui è in gioco la mia virilità... ho 30 anni e nn posso pensare d vivere già da ora con problemi simili.

Mille grazie x tutto il tempo che mi ha dedicato in questi gg.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Della tecnica parli col Neurochirurgo interventista e si affidi alle sue capacità, una volta che ha deciso che sarà il Chirurgo.
Cordialità