Protusione discale con compressione sacco durale

Gent.mi Dott.,
vi invio questa e-mail per chiedervi un consulto relativo alla situazione si
una signora di 62 anni, alla quale dopo un esame RMN Lombo-Sacrale gli è stata
diagnosticata:

- si segnala tenue ipointensità in T2 a carico dei dischi intersomatici del
rachide lombo-sacrale per iniziali fenomeni di disidratazione. A livello L4-L5
si rileva la presenza di una ampia protusione discale localizzata in sede
mediana con maggiore estensione verso destra che determina compressione sul
profilo ventrrale del sacco durale.
Minima protusione mediana dell'analus fibroso a livello L5-S1, priva di
significativi effetti compressivi sul sacco durale.
Normali i rimanenti spazi intersomatici.

I sintomi che tutt'ora ha sono:
- dolore costante sul fianco destro, con fitte irregolari di forte intensità.
Percepisce come un appoggio sul fianco che le provoca continuamente dolore,
arrivando spesso in altezza del ginocchio.

Siccome questo dolore va intensificandosi ormai da fine dicembre 2010, abbiamo
consultato un paio di neurochirurghi, con il seguente responso:

Dati anamnestici: un esame Rmn lombare evidenzia una protusione discale
mediana in L4-L5 associata ad ipertrofia articolare e stenosi dei recessi
laterali che non provoca conflitti radiocolari.
L'esame obiettivo neurologico: l'esame clinico è normale a livello radicolare
ma evidenzia una contrattura della muscolatura paravertebrale lombare.

Il suddetto neurochirurgo riteneva che i sintomi non derivavamo dalla
protusione discale, e pertanto ha richiesto un esame ecografico dell'addome ed
una visita internistica, sospettando qualcosa a livello utero/colon.
Esami successivamente fatti e risultati negativi, insieme anche ad una
gastroscopia, colonscopia ed esame miografico.
Successivamente ad un altro consulto ritorna prepotente l'ipotesi della
protusione che comprime gli elementi circostanti.

Sono passati quasi tre mesi, e dopo cure a base di cortisone, muscoril e
quant'altro possa alleviare il dolore, la signora fa fatica anche a camminare.

Inoltre, gli è stato comunicato che l'ernia non è operabile.

Io vi chiedo gentilmente un consulto, avendo letto alcune vostre relazione (tra cui quella sulla
chirurgia mininvasiva) ed in base alla vostra invidiabile esperienza.

I sintomi sono secondo voi legati direttamente alla protusione? Cosa ci
consigliate di fare?

Restando in attesa di un vostro cordiale riscontro, vi porgo i miei distinti
saluti.
[#1]
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Gent.le Utente,
è possibile che vi sia indicazione all'intervento nei termini da Lei auspicati,ma prima di esprimersi dovrebbe anche essere eseguita una rmn toracica, quindi una visita specialistica. La cosa è ancora in via di definizione.
Cordialmente
[#2]
Utente
Utente
Gent.mo Dott. Della Corte,
la ringrazio intanto per la risposta immediata e per la sua cordialità; volendo seguire il suo consiglio, volevo chiederle se ci sono specialisti della chirurgia mininvasiva nella zona Roma e dintorni (essendo noi di Frosinone), per poter effettuare la visita specialistica, fornendo ovviamente anche la rmn toracica.
La saluto cordialmente

p.s.: volevo fare i miei complimenti al servizio fornito da medicitalia: semplice, veloce e di garanzia. Peccato che sia troppo poco pubblicizzato, secondo il mio modesto parere.
[#3]
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Gent.le Utente,
penso di poterLa ringraziare, a nome di tutti, per gli apprezzamento lusinghieri rivolti al ns. sito.
Esegua prima la Rmn, quindi,se ha piacere, faccia conoscere il referto.
Nella zona di Roma vi sono dei Colleghi Specialisti, anche se personalmente non li conosco, cui potrebbe eventualmente rivolgersi.
Colgo l'occasione per farLe auguri sinceri di un pronto ristabilimento.