Ernia del disco l5 s1
Buongiorno,
sono un ragazzo di 23 anni che da 5 mesi soffre di sciatalgia per una voluminosa ernia del disco in L5 S1 diagnosticata a dicembre attraverso risonanza magnetica.
Ho fatto 15 sedute di ozonoterapia con risultati praticamente nulli.
Il disturbo che comporta l'ernia è per me inficiante in grandissima misura, non riesco ad allacciarmi le scarpe ne a svolgere numerose attività quotidiane in maniera normale. La notte non dormo bene in quanto qualunque posizione io assuma mi da dolore alla gamba e al gluteo. Non riesco a guidare, non riesco a stare seduto per più di dieci minuti senza provare dolore (sono uno studente con davanti ancora un buon numero di anni di formazione).
Sotto consiglio del mio ortopedico ho intenzione di consultare un neurochirurgo per l'intervento. Informandomi con chi ha già affrontato questo tipo di intervento non ho avuto però informazioni rassicuranti. Anche sul web l'intervento viene descritto come una soluzione temporanea, che crea più danni che benefici. si parla di recidive con alta frequenza, di ernie discali nei dischi sotto e sopra a quello rimosso, di ricomparsa dei sintomi dopo qualche anno.
Mi rendo conto che le fonti da me utilizzate possano non esser attendibili, ed è proprio per questo ho richiesto questo consulto specialistico.
Quali sono dunque le reali possibilità di successo di un intervento come questo e gli effettivi rischi?
In anticipo ringrazio per la gentile risposta.
sono un ragazzo di 23 anni che da 5 mesi soffre di sciatalgia per una voluminosa ernia del disco in L5 S1 diagnosticata a dicembre attraverso risonanza magnetica.
Ho fatto 15 sedute di ozonoterapia con risultati praticamente nulli.
Il disturbo che comporta l'ernia è per me inficiante in grandissima misura, non riesco ad allacciarmi le scarpe ne a svolgere numerose attività quotidiane in maniera normale. La notte non dormo bene in quanto qualunque posizione io assuma mi da dolore alla gamba e al gluteo. Non riesco a guidare, non riesco a stare seduto per più di dieci minuti senza provare dolore (sono uno studente con davanti ancora un buon numero di anni di formazione).
Sotto consiglio del mio ortopedico ho intenzione di consultare un neurochirurgo per l'intervento. Informandomi con chi ha già affrontato questo tipo di intervento non ho avuto però informazioni rassicuranti. Anche sul web l'intervento viene descritto come una soluzione temporanea, che crea più danni che benefici. si parla di recidive con alta frequenza, di ernie discali nei dischi sotto e sopra a quello rimosso, di ricomparsa dei sintomi dopo qualche anno.
Mi rendo conto che le fonti da me utilizzate possano non esser attendibili, ed è proprio per questo ho richiesto questo consulto specialistico.
Quali sono dunque le reali possibilità di successo di un intervento come questo e gli effettivi rischi?
In anticipo ringrazio per la gentile risposta.
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Sono ben poco favorevole alla cosiddetta ozonoterapia, perchè i risultati sono quasi costantemente assenti o minimi e comunque validi solo per brevissimo tempo.
Le immagini diagnostiche depongono per un'inclinazione all'intervento che, però, va confortata da una valutazione clinica.
I successi, in mani esperte, dell'intervento, sempre che vi sia l'indicazione, sono alti, molto alti, e,d'altra parte, rimanere inerti è fortemente rischioso non solo per il persistere dei disturbi ma per l'aggravarsi dei dolori dei deficit di motilità oltre che per altri tipi di disturbi, anche sfinteriali.
Oggi, la microchirurgia, con l'ausilio del microscopio operatore, e,molto di più, con la tecnica mininvasiva, i rischi del trauma chirurgico restano molto bassi e, sicuramente, i rischi possono essere, in determinati casi, molto maggiori se non si fa niente.
Tutto ciò, ripeto, se la patologia venga trattata da mani esperte e capaci.
Spero di essere stato utile.
Cordiali auguri.
Le immagini diagnostiche depongono per un'inclinazione all'intervento che, però, va confortata da una valutazione clinica.
I successi, in mani esperte, dell'intervento, sempre che vi sia l'indicazione, sono alti, molto alti, e,d'altra parte, rimanere inerti è fortemente rischioso non solo per il persistere dei disturbi ma per l'aggravarsi dei dolori dei deficit di motilità oltre che per altri tipi di disturbi, anche sfinteriali.
Oggi, la microchirurgia, con l'ausilio del microscopio operatore, e,molto di più, con la tecnica mininvasiva, i rischi del trauma chirurgico restano molto bassi e, sicuramente, i rischi possono essere, in determinati casi, molto maggiori se non si fa niente.
Tutto ciò, ripeto, se la patologia venga trattata da mani esperte e capaci.
Spero di essere stato utile.
Cordiali auguri.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.7k visite dal 08/03/2011.
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