Spondilosi
Ho 50 anni. Sono affetto da cervicobrachialgia in fase acuta, con compressione del nervo del braccio destro, che si manifesta soprattutto al dito anulare e mignolo, anche se la perdita di forza interessa tutta la mano. La colonna presenta in zona cervicale (C6 - C7) un osteofita e un'ernia del disco. Ho saputo che l'ottenimento di un buon recupero è dovuto al minor tempo trascorso dalla fase acuta all'intervento. Quindi meno tempo trascorre migliori saranno i risultati. Sono in attesa d'intervento dalla metà di gennaio (adesso siamo alla fine di febbraio, ma pur essendo in "urgenza", di intervento non se ne parla prima di aprile). Quali sono i tempi entro i quali si dovrebbe intervenire?
Ringraziando per l'attenzione concessami,
porgo distinti saluti.
Ringraziando per l'attenzione concessami,
porgo distinti saluti.
[#2]
Ex utente
I disturbi hanno avuto un'evoluzione piuttosto rapida: da metà novembre ho avvertito un formicolio alla mano (sintomo al quale non ho attribuito da subito una grande importanza dal momento che, essendo stato operato circa 20 anni fa al tunnel carpale, ogni volta che mi trovavo a forzare più del dovuto, ad esempio con attività sportive, avvertivo un leggero formicolio alla stessa mano, ma che non perdurava più di un giorno o due) che poi, nel giro di neanche un mese si è trasformato in intorpidimento e dolore vero e proprio, esteso a tutto il braccio e in particolare all'altezza della scapola dx, in modo lancinante. Nel giro di tre giorni (10-12 gennaio) ho perso la funzionalità della mano.Ho eseguito sia RM che TAC, dalle quali si evince quanto segue:
RM (17/01/2011): Indagine condotta mediante sequenze SE pesate in T1 e T2, secondo piani sagittali e trasversi. l'allineamento dei metameri cervicali nel piano sagittale e le dimensioni del canale osseo risultano nei limiti di norma. il midollo cervicale non presenta alterazioni morfologiche o di segnale. Si rileva tendenza alla inversione della fisiologia curva lordotica, con fulcro su L4-L5. il rachide è interessato da evidenti alterazioni spondiloartrosiche. Lo studio dei dischi intersomatici ne evidenzia fenomeni di tipo degenerativo e disidratativo.
I dischi intersomatici in C5-C6 e C6-C7 risultano assottigliati per fenomeni di degenerazione maggiore. A tali livelli si associano asimmetrica procidenza posteriore del disco (preminente sul versante postero-laterale dx) e alterazioni spondilosiche somatiche posteriori; tali alterazioni disco-artrosiche determinano impronta extradurale sullo spazio subaracnoideo premidollare e riduzione del diametro rachideo sagittale, oltre che riduzione di ampiezza dei recessi radicolari di destra. Regolare il tratto di passaggio cervico-dorsale.
TAC: TC rachide cervicale (07/02/2011)
Sono stati esaminati gli spazi intersomatici C5-C6 e C6-C7. Si documentano marcate manifestazioni artrosiche espresse da osteofitosi margino-somatica e da ipertrofia dei massicci articolari con impegno delle articolazioni interapofisarie. Il canale osseo spinale presenta riduzione di dimensioni a livello dei segmenti esaminati, nel suo diametro sagittale. A livello C5-C6 il disco è ridotto di spessore e si osserva protusione mediana-paramediana dx, che si accompagna ad osteofita margino-somatico ed appare responsabile di compressione sulla sacco durale non che della suddetta riduzione di ampiezza del canale spinale. Concomita riduzione di ampiezza dei canali di coniugazione, prevalentemente a destra, su base osteofitica. A livello C6-C7 il disco intersomatico è ridotto di spessore e si osserva lieve procidenza posteriore che si accompagna ad osteofitosi margino-somatica determinando un ulteriore impronta disco-osteofitosica sul profilo anteriore del sacco durale in sede mediana-paramediana dx. Si osserva stenosi dei canali di coniugazione, marcatamente a destra, su base osteofitosica.
Ancora sinceri ringraziamenti.
RM (17/01/2011): Indagine condotta mediante sequenze SE pesate in T1 e T2, secondo piani sagittali e trasversi. l'allineamento dei metameri cervicali nel piano sagittale e le dimensioni del canale osseo risultano nei limiti di norma. il midollo cervicale non presenta alterazioni morfologiche o di segnale. Si rileva tendenza alla inversione della fisiologia curva lordotica, con fulcro su L4-L5. il rachide è interessato da evidenti alterazioni spondiloartrosiche. Lo studio dei dischi intersomatici ne evidenzia fenomeni di tipo degenerativo e disidratativo.
I dischi intersomatici in C5-C6 e C6-C7 risultano assottigliati per fenomeni di degenerazione maggiore. A tali livelli si associano asimmetrica procidenza posteriore del disco (preminente sul versante postero-laterale dx) e alterazioni spondilosiche somatiche posteriori; tali alterazioni disco-artrosiche determinano impronta extradurale sullo spazio subaracnoideo premidollare e riduzione del diametro rachideo sagittale, oltre che riduzione di ampiezza dei recessi radicolari di destra. Regolare il tratto di passaggio cervico-dorsale.
TAC: TC rachide cervicale (07/02/2011)
Sono stati esaminati gli spazi intersomatici C5-C6 e C6-C7. Si documentano marcate manifestazioni artrosiche espresse da osteofitosi margino-somatica e da ipertrofia dei massicci articolari con impegno delle articolazioni interapofisarie. Il canale osseo spinale presenta riduzione di dimensioni a livello dei segmenti esaminati, nel suo diametro sagittale. A livello C5-C6 il disco è ridotto di spessore e si osserva protusione mediana-paramediana dx, che si accompagna ad osteofita margino-somatico ed appare responsabile di compressione sulla sacco durale non che della suddetta riduzione di ampiezza del canale spinale. Concomita riduzione di ampiezza dei canali di coniugazione, prevalentemente a destra, su base osteofitica. A livello C6-C7 il disco intersomatico è ridotto di spessore e si osserva lieve procidenza posteriore che si accompagna ad osteofitosi margino-somatica determinando un ulteriore impronta disco-osteofitosica sul profilo anteriore del sacco durale in sede mediana-paramediana dx. Si osserva stenosi dei canali di coniugazione, marcatamente a destra, su base osteofitosica.
Ancora sinceri ringraziamenti.
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L'indicazione al trattamento chirurgico direi che c'è, una volta accertata la corrispondenza clinica).
Se vi è un deficit motorio, specie se importante, ci troviamo di fronte ad un'urgenza (magari differibile di alcun giorni/qualche settimana, ma non di più).
Veda di farsi anticipare l'intervento.
Auguri cordiali
Se vi è un deficit motorio, specie se importante, ci troviamo di fronte ad un'urgenza (magari differibile di alcun giorni/qualche settimana, ma non di più).
Veda di farsi anticipare l'intervento.
Auguri cordiali
[#4]
Ex utente
Egr. Dottor Della Corte, è anche grazie ai suoi consigli che, sollecitando ulteriormente per essere operato (anche se le lunghe attese non sono dovute a negligenze di alcun tipo, ma principalmente al fatto che le liste sono lunghissime, grazie alla vastissima diffusione di questo tipo di patologie), dato che la diagnosi di urgenza mi era stata riscontrata il 20 di gennaio u.s., ove si era ravvisata una situazione, purtroppo per me, piuttosto seria. Ringraziandola ancora una volta per la sua gentilezza e disponibilità, credo le possa interessare l’esito dell’intervento, del quale allego un estratto della Relazione ricevuta al momento della dimissione dal Reparto:
DIAGNOSI Grave mielopatia spondilosica C-5 – C-7
INTERVENTO Corpectomia C6; fusione C5 – C7
data 06/04/2011
RELAZIONE
“Insorgenza di cervicobrachialgia dx dal mese di gennaio u.s.; una RM e una TAC cervicale hanno evidenziato quanto in “diagnosi”. Ricoverato in questa U.O., all’EON al’ingresso si obiettava importante brachialgia dx, deficit di estensione del gomito di grado moderato-severo, di flessione e di abduzione dita della mano, a dx, con ipoestesie-disestesie in C8-D1 sempre a dx. in data 06/04/11 è stato sottoposto ad intervento chirurgico di corpectomia C6, osteofitectomia, fusione con mesh in titanio e stabilizzazione C-5 – C-7 con placca e viti. Il decorso post-operatorio è stato caratterizzato da lento recupero delle funzioni dell’A.S. dx, con risoluzione del dolore, sebbene perdurino parestesie, talvolta dolorose, al IV e V dito della mano ed ipostenia (sebbene la motilità della mano rispetto all’ingresso sia migliorata) alivello del IV e V dito della mano dx, soprattutto nei movimenti di flessione. [Etc, etc]”
Colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta il Reparto di Neurochirurgia dell’Ospedale di Livorno (Asl 6), tutto il personale medico e paramedico, per la grande professionalità e umanità, che ne fa una vera eccellenza e non solo a livello cittadino.
DIAGNOSI Grave mielopatia spondilosica C-5 – C-7
INTERVENTO Corpectomia C6; fusione C5 – C7
data 06/04/2011
RELAZIONE
“Insorgenza di cervicobrachialgia dx dal mese di gennaio u.s.; una RM e una TAC cervicale hanno evidenziato quanto in “diagnosi”. Ricoverato in questa U.O., all’EON al’ingresso si obiettava importante brachialgia dx, deficit di estensione del gomito di grado moderato-severo, di flessione e di abduzione dita della mano, a dx, con ipoestesie-disestesie in C8-D1 sempre a dx. in data 06/04/11 è stato sottoposto ad intervento chirurgico di corpectomia C6, osteofitectomia, fusione con mesh in titanio e stabilizzazione C-5 – C-7 con placca e viti. Il decorso post-operatorio è stato caratterizzato da lento recupero delle funzioni dell’A.S. dx, con risoluzione del dolore, sebbene perdurino parestesie, talvolta dolorose, al IV e V dito della mano ed ipostenia (sebbene la motilità della mano rispetto all’ingresso sia migliorata) alivello del IV e V dito della mano dx, soprattutto nei movimenti di flessione. [Etc, etc]”
Colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta il Reparto di Neurochirurgia dell’Ospedale di Livorno (Asl 6), tutto il personale medico e paramedico, per la grande professionalità e umanità, che ne fa una vera eccellenza e non solo a livello cittadino.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.4k visite dal 26/02/2011.
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