Ernia lombare in paziente con neuropatia ereditaria hnpp
Buongiorno, ecco la mia situazione: da novembre 2010 ho iniziato a sentire un fastidio alla sciatica della gamba destra, il 30 novembre 2010 poco dopo il risveglio questo dolore si acuisce interessando tutta la gamba fino al piede. Dopo la visita dal medico di base comincio cura con Bentelan 4mg che, a causa dell’acuirsi ulteriore del male, sospendo dopo le prime 3 iniezioni e viene modificata in Lyrica 75mg x 2v, Muscoril 8mg x 2v, Tachidol 500mg al bisogno (fino 6 volte i primi giorni). Dalle visite viene prescritta RMN ed emerge deficit dorsiflessione piede destro (non possibile camminare sui talloni). Questo sintomo mi era emerso per un paio di mesi anche all’inizio 2010, senza nessun dolore, ed essendo mia madre affetta da polineuropatia ereditaria, facendo gli esami genetici mi era stata diagnosticata polineuropatia ereditaria con predisposizione alle paralisi da compressione tipo HNPP.
Eseguo RMN il 20/12/2010, riporto esito:
Indagine eseguita secondo piani sagittali e assiali, mediante sequenze TSE T2 e TSE T1 prima e dopo infusione ev gadolinio.
L’attenzione è richiamata a livello intra extra-foraminale ds L4-L5 ove si apprezza grossolana ernia discale che determina compressione e dislocazione della radice nervosa corrispondente.
Perdita segnale T2 del disco intersomatico L3-L4 che presenta piccola protrusione discale in sede mediana, con piccola impronta sul sacco durale.
Canale vertebrale di ampiezza conservata.
Regolare il segnale proveniente dal cono midollare che termina a livello T1.
Non evidenti alterazione di segnale delle strutture scheletriche.
Il dolore intanto inizia a diminuire.
Successivamente eseguo visita Neurochirurgica, il medico modifica la cura eliminando il Muscoril ed integrando Voltaren 50mg x 2v. Visionando la RMN e considerando i problemi della neuropatia mi sconsiglia un eventuale intervento perchè dice i rischi di lesionare i nervi, rispetto ai benefici sono troppo elevati e mi consiglia di eseguire altre visite neurochirurgiche.
Il dolore continua a diminuire e io diminuisco le dosi dei farmaci passando a Lyrica 25mg, eliminando tachidol e prendendo una tachipirina da 1000mg.
Il 12 gennaio 2011 faccio anche una visita neurologica richiesta dall’unità fisiatrica, la neurologa accerta il quadro in miglioramento (dolore) e la permanenza del deficit dorsiflessione piede destro. Mi prescrive terapia Nicetile soluzione iniettabile 500mg 2v x 5 giorni e in seguito bustine per almeno un mese.
Inizio la terapia ma dal terzo giorno si ripresenta il dolore al nervo sciatico. Il dolore globalmente è in aumento, si allevia stando disteso a letto e per qualche ora dopo l’iniezione di Nicetile.
I miei dubbi sono se la causa del ritorno del dolore puo’ essere questa nuova terapia o se è una fase dolorosa della mia discopatia, eventualme se persiste c’è qualche possibilità di intervento o me lo sconsiglia anche lei? (lo so che una diagnosa a distanza è indicativa).
Mi scuso per la lungaggine.
Grazie infinite.
Eseguo RMN il 20/12/2010, riporto esito:
Indagine eseguita secondo piani sagittali e assiali, mediante sequenze TSE T2 e TSE T1 prima e dopo infusione ev gadolinio.
L’attenzione è richiamata a livello intra extra-foraminale ds L4-L5 ove si apprezza grossolana ernia discale che determina compressione e dislocazione della radice nervosa corrispondente.
Perdita segnale T2 del disco intersomatico L3-L4 che presenta piccola protrusione discale in sede mediana, con piccola impronta sul sacco durale.
Canale vertebrale di ampiezza conservata.
Regolare il segnale proveniente dal cono midollare che termina a livello T1.
Non evidenti alterazione di segnale delle strutture scheletriche.
Il dolore intanto inizia a diminuire.
Successivamente eseguo visita Neurochirurgica, il medico modifica la cura eliminando il Muscoril ed integrando Voltaren 50mg x 2v. Visionando la RMN e considerando i problemi della neuropatia mi sconsiglia un eventuale intervento perchè dice i rischi di lesionare i nervi, rispetto ai benefici sono troppo elevati e mi consiglia di eseguire altre visite neurochirurgiche.
Il dolore continua a diminuire e io diminuisco le dosi dei farmaci passando a Lyrica 25mg, eliminando tachidol e prendendo una tachipirina da 1000mg.
Il 12 gennaio 2011 faccio anche una visita neurologica richiesta dall’unità fisiatrica, la neurologa accerta il quadro in miglioramento (dolore) e la permanenza del deficit dorsiflessione piede destro. Mi prescrive terapia Nicetile soluzione iniettabile 500mg 2v x 5 giorni e in seguito bustine per almeno un mese.
Inizio la terapia ma dal terzo giorno si ripresenta il dolore al nervo sciatico. Il dolore globalmente è in aumento, si allevia stando disteso a letto e per qualche ora dopo l’iniezione di Nicetile.
I miei dubbi sono se la causa del ritorno del dolore puo’ essere questa nuova terapia o se è una fase dolorosa della mia discopatia, eventualme se persiste c’è qualche possibilità di intervento o me lo sconsiglia anche lei? (lo so che una diagnosa a distanza è indicativa).
Mi scuso per la lungaggine.
Grazie infinite.
[#1]
Gent,le Utente,
mi pare che il disturbo che la affligge, nasca da L4-L5.
Non direi che la variazione di terapia possa essere responsabile di un'accentuazione dei disturbi, ma che questi siano l'evoluzione "parafisiologica" della situazione al predetto livello.
D'altra parte condivido le preoccupazioni del Collega che La ha visitato pur in presenza di una presumibile esigenza di decomprimere comunque la radice nervosa. Penso che, se del caso, Lei dovrebbe sottoporsi ad un intervento in mininvasiva che, per il minitraumatismo dell'atto chirurgico, renderebbe molto meno a rischio un provvedimento che ormai si è reso necessario (vista la permanenza di un significativo deficit della SPE).
Se ha piacere, legga i miei articoli in minforma sulla tecnica chirurgica in parola.
Cordialmente.
mi pare che il disturbo che la affligge, nasca da L4-L5.
Non direi che la variazione di terapia possa essere responsabile di un'accentuazione dei disturbi, ma che questi siano l'evoluzione "parafisiologica" della situazione al predetto livello.
D'altra parte condivido le preoccupazioni del Collega che La ha visitato pur in presenza di una presumibile esigenza di decomprimere comunque la radice nervosa. Penso che, se del caso, Lei dovrebbe sottoporsi ad un intervento in mininvasiva che, per il minitraumatismo dell'atto chirurgico, renderebbe molto meno a rischio un provvedimento che ormai si è reso necessario (vista la permanenza di un significativo deficit della SPE).
Se ha piacere, legga i miei articoli in minforma sulla tecnica chirurgica in parola.
Cordialmente.
[#2]
Utente
Gentile Dott. Della Corte,
La ringrazio sinceramente della Sua celere risposta che ho trovato molto professionale. Ho letto con interesse i Suoi articoli riguardanti la tecnica citata e ho provato una certa speranza per la mia particolare situazione. Mi sono reso conto che, nel caso il dolore non passi, ho una valida alternativa che non mi era stata proposta.
Ancora grazie molte a Lei e al sito medicitalia.it.
I miei più cordiali saluti.
La ringrazio sinceramente della Sua celere risposta che ho trovato molto professionale. Ho letto con interesse i Suoi articoli riguardanti la tecnica citata e ho provato una certa speranza per la mia particolare situazione. Mi sono reso conto che, nel caso il dolore non passi, ho una valida alternativa che non mi era stata proposta.
Ancora grazie molte a Lei e al sito medicitalia.it.
I miei più cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 6k visite dal 17/01/2011.
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